Ho cinquantaquattro anni, sono “una sindacalista appassionata della vita”, come recita la mia bio social. Amo leggere, scrivere, praticare sport e nella mia vita hanno sempre avuto uno spazio privilegiato le altre persone, gli amici, la famiglia, il mondo.
Non ho figli.
Blogger senza figli: tre esperienze a confronto
Nemmeno un mese fa scrivevo di questo argomento sul blog in occasione di una mia lettura, poi recensita e commentata nel post La vita degli animali, una bella storia proprio sul tema delle donne senza figli, scritto da Auður Ava Ólafsdóttir.
Così quando l’amica Luana del Blog Io, la letteratura e Chaplin ha chiesto a me e a Giulia di Liberamente Giulia di raccontarci intorno al tema child less – child free, non ho avuto alcuna difficoltà a mettermi a disposizione di un confronto che ha prodotto considerazioni profonde, da parte di tutte e tre.
Ringrazio entrambe per l’opportunità di parlare liberamente di un tema su cui rifletto poco da tempo. Forse perché l’ho assimilato e integrato nella mia esistenza?
Direte voi quando avrete letto le mie e le nostre risposte alle domande a bruciapelo di Luana.
Trovate l’articolo intero qui.
Blogger e senza figli. La mia esperienza in sintesi
Mentre rispondevo alle domande di Luana mi è arrivata un’immagine che vi restituisco così:
“Camminando su un binario si può solo arrivare solo là dove il binario finisce.
Io ho deragliato e ho scoperto il mio mondo”
Un’immagine che in poche parole esprime la mia scelta e la mia consapevolezza circa l’assenza di figli nella mia vita.
Non nascondo qualche difficoltà a reggerla, stante i condizionamenti presenti sia nella mia famiglia che nel nostro paese in generale (io continuo a chiamarlo così, se ne facciano una ragione). Ma sempre con consapevolezza e soprattutto con dignità.
Le scelte fatte in coscienza non possono che fortificarci.
Chissà quante donne senza figli si sentono come me. Stanche di pregiudizi eppure maledettamente libere.
Madri del mondo.
Le vostre opinioni come sempre sono le benvenute , risponderò sia qui che nell’articolo esteso sul blog di Luz.
Buona domenica!
12 Comments
Luz
È stato un bel confronto e io anche qui te ne ringrazio.
Dal mio punto di vista, confrontarmi con altre donne non madri è senz’altro molto stimolante. Ciascuna ha ragioni proprie ma mi ritrovo sempre (o quasi) dinanzi a donne alle quali in definitiva non manca nulla. Sono non madri anche due mie amiche attrici che sono donne straordinarie, di grande intelligenza, pensare che siano “incomplete” sarebbe veramente da idioti.
Elena
D’altra parte cara @Luz la nostra società è così, maledettamente pigra e giudicante. Non ci manca nulla semplicemente perché non abbiamo cercato nulla inn quella direzione. Altrimenti staremmo soffrendo, credo, terribilmente
Giulia Lu Mancini
È stato un confronto molto stimolante, confesso che con voi mi sono aperta tantissimo, era un argomento che probabilmente non avrei affrontato da sola, è stato bello parlarne con voi, mi sembra abbia trovato anche un bel riscontro tra i lettori.
Elena
Ciao Giulia, anche io non avevo mai parlato di questa mia condizione, e nemmeno mi ero soffermata a soppesarla, sebbene di tanto in tanto ci avessi pensato. E’ stato dunque molto importante per me aprirmi con voi e parlarne, sebbene in questa forma. Uno scam bio che porto nel cuore
Brunilde
Rispetto: credo che in questa magica parola ci sia la chiave di tutto. Rispetto verso gli altri e le loro scelte di vita, che possono avere motivazioni diverse e magari lontane dal proprio modo di essere, ma non per questo hanno meno dignità.
Certo, stiamo vivendo in un momento storico in cui si ripropone la formula ” Dio, patria e famiglia “, e in cui il Presidente del Consiglio invece di rivendicare le proprie competenze ostenta la sua condizione di madre, manco fosse una medaglia al merito. Quindi capisco che chi non ha figli possa sentirsi a disagio.
Inoltre, non dimentichiamoci che la scelta di maternità a volte ha anche lati oscuri. Ho conosciuto donne che non sono riuscite a realizzarsi professionalmente e umanamente, o hanno rinunciato a perseguire i propri traguardi per paura di fallire, e hanno compensato con la maternità, facendone una bandiera.
Ecco, queste persone ( riconoscibilissime, peraltro ) mi hanno sempre fatto un po’ rabbia e un po’ paura.
Elena
Eh cara Brunilde, di persone come quelle che descrivi ne ho conosciute anche io. Chi diceva ‘voglio lasciare qualcosa dietro di me’ senza pensare alle conseguenze a chi ha scelto di fare figli ‘per tenere insieme la famiglia’. Ma tu hai usato la parola giusta : rispetto. Nessuno può dirci che fare e nessuno può dare opinioni. Chi fa le cose sa perché le fa o le deve fare. Ognuno è ciascuno. Rispetto! Baci
Marina
Io ho commentato da Luana. 😉 Molto bello sentirvi parlare di un argomento così delicato e nello stesso tempo scottante. Le vostre risposte dicono molto di voi.
Elena
Ciao Marina, grazie più tardi vengo a leggerti
Credo anche io che le risposte dicano molto di noi. Mi sentono orgogliosa di aver incontrato donne come Giulia e Luz. Grazie per il tuo pensiero e per la tua affettuosa presenza
Andrea Cabassi
Se c’è una cosa di cui la razza umana proprio non ha bisogno sono altri esseri umani… chi vuole figli libero di provare a farli, chi non ne vuole è altrettanto libero di non averne. Questa cosa che le donne debbano figliare per sentirsi realizzate è platealmente un retaggio di un momento storico che abbiamo superato senza grandi rimpianti!
Elena
Ciao Andrea sono d’accordo con te sul retaggio da superare (superato mi piacerebbe ma penso non sia così) ma non sul fatto che la razza umana non abbia bisogno di essere umani. Proprio nella scelta che hai fatto delle parole, esseri umani, penso che ce ne sia molto bisogno perché ci sono troppe persone che pensano di essere umane ma che in realtà non lo sono. Diciamo che amo le madri consapevoli che educano figli evoluti. Il resto, non so se è quello che volevi dire, anche nno, grazie.
Cristina
Ho appena lasciato anch’io un commento sul post! Che bel confronto a tre, mi è piaciuto davvero molto. Brave!
Elena
Grazie Cristina, vado subito a leggerti