Scrittura creativa

Che cos’è la felicità?

Comincio l’anno con un esperimento che spero stuzzichi la vostra fantasia e le vostre riflessioni: che cos’è per voi la felicità?

Trovare una definizione potrebbe apparire presuntuoso, filosofi del calibro di Aristotele, Epicuro, Democrito, solo per citare i primi che si sono cimentati con l’argomento, hanno ragionato sulla definizione e sul senso più profondo della parola felicità.

Pensate che in greco la parola usata per definire felicità è eudaimonia , cioè avere un buon demone – dáimōn – essere divino. Altri più prosaicamente parlano di fortuna, ma a me piace pensare che qualcosa di divino nell’essere felici ci sia davvero.

E mentre mi crogiolavo con la mia presunzione e mi sovveniva una traccia di definizione, mi sono detta:

perché non lanciare una sfida alle lettrici e ai lettori del blog?

Che cos’è la felicità?

Che cos'è la felicità

Che cos’è per voi la felicità? Ci avete mai pensato?

Cosa sentiamo dentro di noi piuttosto che intorno a noi quando siamo felici?

Personalmente ho provato molte volte l’emozione di essere felice, infatti mi considero una persona fortunata.

Sono stata felice quando ho finalmente incontrato la persona giusta per me, sono stata felice quando ho raggiunto obiettivi sfidanti che mi hanno galvanizzata, sono stata felice davanti a un tappeto di muschio verde brillante o a un sorriso inatteso sul volto di uno sconosciuto.

La felicità, così effimera e fragile, ci coglie all’improvviso e serve un po’ di tempo per rendersi conto che abita in noi come un dáimōn.

Se non siamo attenti e veloci ad afferrarla può svanire, come vapore sul vetro di una finestra. Sta a noi ritrovarla, prima che svanisca, nelle innumerevoli occasioni che abbiamo per essere felici e di cui non ci rendiamo conto.

Sappiamo quali sono le situazioni che ci rendono felici, ma sappiamo cos’è, davvero, per noi la felicità?

Sapreste dare una vostra, personale, definizione?

Una sfida per trovare la nostra definizione di felicità

Ecco la sfida, care Volpi, trovare la nostra personale definizione di felicità e condividerla.

Per quanto riguarda me nel trovare la mia definizione di felicità sono partita cominciando a immaginare la felicità, dando spazio alla visione del cuore.

Volevo che la mia definizione non proiettasse all’esterno il concetto di felicità, ma che descrivesse cosa accade dentro di me quando sono felice.

Sono giunta a una conclusione che mi rappresenta. Senza alcuna pretesa, ecco a voi la mia definizione di felicità:

La felicità è il sorriso dell’anima

Ora tocca a voi: cos’è la felicità?

Avete mai tentato di creare la vostra personale definizione di felicità?

Forse dovreste provarci!

Diamoci qualche regola: la definizione dovrà essere di quattro, massimo cinque parole e dovrà essere autentica, originale, creata proprio da voi.

Potete scriverla di getto nei commenti, fare a vostra volta un articolo sul blog per parlarne, oppure pubblicare la vostra risposta su un social media su cui sono presente, in modo da potermi #taggare e segnalare l’accettazione della sfida.

Se decidete di partecipare alla sfida di inizio anno con il vostro blog, potrei anche creare una speciale sezione del meme sulla Home Page ben visibile a tutti, in modo da permettere ai curiosi di surfare sulle risposte.

Penso di poter linkare anche post su Facebook, Instagram, e così via, per coloro che un blog (ancora) non ce l’hanno.

E chissà che cominciare il nuovo anno parlando della nostra felicità non sia per tutte e tutti noi di buon auspicio.

Lo spero tanto.

Attendo i vostri commenti care Volpi, fate la vostra parte per portare un po’ di felicità a tutte e tutti i lettori del blog!

24 Comments

  • Marina

    Che cosa difficile che chiedi! La felicità è intraducibile: ho conosciuto una sola felicità con la F maiuscola nella vita ed è stata il momento della nascita dei miei figli. Ecco per me la felicità è un’esplosione di gioia che dura il tempo della deflagrazione.

    • Elena

      Cara Marina, domanda difficile ma le risposte sono così interessanti e varie che sono proprio felice di averla rivolta 😉
      Non sono madre dunque quello che descrivi è un tipo di felicità che non conosco. Ma immagino la gioia vera e profonda, qualcosa che ti accompagna per tutta la vita… Ho provato tante volte a interrogarmi su come una donna sena figli possa provare quelle stesse emozioni. Qualche volta una risposta non c’è, altre volte invece è proprio lì, davanti ai miei occhi, ogni giorno. C’è un modo di essere “madre” cioè generatrice di processi, promotrice del bene, un prendersi cura che può essere rivolto anche a qualcuno che non sia un figlio. In quei momenti, quando senti di essere qualcosa di importante e anche di necessario per qualcuno, come una madre per il suo bambino, allora sì sento anche io di essere felice. Forse assomiglia alla felicità di cui parli… Grazie per questo contributo…

  • Luz

    L’amicizia. Come di fatto avevo già scritto, quella vera e non presunta, mi dà gioia. Fa parte di quella “felicità” in cui ci si sente in armonia col resto del mondo.

  • Luz

    Capita in fondo a ciascuno di noi di pensare a una definizione di felicità.
    Se penso alle volte in cui mi sono sentita felice, mi vengono in mente momenti in cui completo una cosa che elaboro con la mia fantasia, una bella lezione di Letteratura o Storia, poi momenti di riconoscimento delle mie capacità (l’applauso in senso lato a tutto ciò che creo col teatro, alle volte in cui mi sento di essere una buona insegnante perché armonizzo con alunni e famiglie) e momenti in cui mi sento gratificata da stima e affetto vero (da parte di elementi importanti della famiglia, perché non è così scontato, o ancora meglio da parte di amici veri e non presunti). Ecco, una definizione in poche parole mi viene difficile ma questi sono gli elementi che mi rendono felice.

    • Elena

      Hai creato immagini potenti : il palco o il dietro le quinte di un tuo lavoro che ha avuto il meritato successo, il lavoro di insegnante e il successo di essere “buona” insegnante, l’abbraccio di una famiglia che ti apprezza. Sono due le parole che hai usato e che mi colpiscono :successo e riconoscimento. Potrebbero essere loro a definire la felicità per te o c’è altro? Un abbraccio Luz

  • Franco

    Non nel senso letterale perché ancora nessuna letteratura scientifica ce lo racconta come tale. La felicità è una rara ed effimera normalità quando la si prova intensamente. Sennò è un semplice “va tutto bene”. Da che parte si passa per entrarci? E poi per rimanerci? Rimanerci è sovrumano, penso che sarebbe meglio anche uscirne.

  • Giulia Lu Mancini

    Per me la felicità è legata all’amore, la sensazione di piacere quando passo del tempo con chi amo, ma anche il tempo passato con un’amica cara, oppure la sensazione di libertà legata a una desiderata vacanza.
    Questi i miei primi pensieri riguardo la felicità, ma è carina l’idea di scriverci un post, può darsi che ci provi…

    • Elena

      Cara Giulia, sari onorata se decidessi di scriverci un post! Ognuna di noi (lo dimostrano i commenti) ha idee e sensazioni molto differenti. Intuivo, ma non pensavo sarebbero emerse così tante sfumature… La tua felicità mi piace molto e mi fa venir anche un po’ di nostalgia… Attendo con curiosità il tuo post

  • franco gabotti

    Ancora una volta da volpe sono chiamato ad un grande esercizio di sintesi e, senza rovinare nel discorso che vuole la felicità come il risultato di chimica delle endorfine, trasloco il pensiero nel mio mondo olistico.
    Sappiamo fare un elenco di tutto ciò che non vogliamo, di ciò che ci allontana dalla felicità; da parte mia mi sto già allenando scrivendo una storia che è un elenco di tutti i posti in cui non ci sono, senza mai dire in che punto della Terra mi trovo. Qualche cosa di molto simile alla felicità l’avverto nell’istante in cui raggiungo la vibrazione di un’estasi (sì, proprio quella citata in qualche testo di canzone degli anni sessanta ma senza riferimenti alle droghe). E’ quella lunghezza d’onda perfetta e indescrivibile che ci avverte quando viviamo in una situazione nella quale scompare ogni traccia di ciò che non vogliamo. In quel momento abbiamo in tasca una ricchezza con la quale potremmo comperare il mondo.

  • newwhitebear

    A dire il vero non mi sono mai cimentato a trovare una definizione di felicità. Però c’è sempre una prima volta che rompe il ghiaccio.
    Non avendoci mai pensato ci provo adesso.
    Secondo me la felicità è sentirsi in pace con se stessi e in armonia con l’ambiente circostante. Onestamente devo dire che queste due sensazioni averle in contemporanea può essere difficle da realizzare ma quando capita ci si sente veramente felici.

    • Elena

      Torna l’essere in pace anche nel tuo commento, come un quello di @Brunilde. Mi piace molto, ma è altrettanto difficile da raggiungere e, soprattutto, sostenere! Un caro saluto

    • Elena

      Ciao G, benvenut* nel blog. La sottolineatura sulla partecipazione, sull’essere parte, la senti molto mia in questa fase della mia vita. Grazie per averla condivisa

  • Brunilde

    Felicità è sentirsi in pace.
    Sono felice e non desidero altro quando abbraccio un amico, vedo sorridere mia figlia, leggo un libro con la gatta addosso, e quando incontro la bellezza in ogni sua forma: un’opera d’arte, un gatto, un tramonto, la risacca del mare, il fuoco nel camino…
    In passato ritenevo che felicità fosse il raggiungimento dei grandi obbiettivi: studio e lavoro, laurea e abilitazione, famiglia, amore e maternità, acquistare casa, fare viaggi importanti.
    Solo strada facendo mi sono accorta che la felicità è una faccenda molto più semplice, bisogna soltanto riconoscerla.

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