Un premio per chi si è accorto che oggi, martedì 22 settembre, è la Giornata Mondiale Senz’Auto, il #carfreeday.
Eppure in tutto il mondo oggi è un giorno per pensare, riflettere, rilanciare il trasporto pubblico locale sostenibile.
Persino su twitter, spazio ormai essenziale per la comunicazione, l’hashtag #giornatamondialesenzauto non appare nemmeno tra i primi venti.
Se invece usate #carfreeday o #diamundialsinauto le cose cambiano….e non è un caso.
Altrove è stata promossa una campagna precisa, persino a Bogotà, dico Bogotà, che è ormai da anni la città più sensibile su questo tema.
L’Europa ha lanciato la settimana per la mobilità sostenibile di cui il 22 settembre è l’apice, ma è caduta nel vuoto, presi come siamo da altre importanti questioni…
Da noi non se ne è parlato per nulla (fatta eccezione per qualche lodevole eccezione, vedi Caterpillar, un programma radiofonico della Rai).
Così stamattina ho inforcato la bici e rischiato, così come ogni giorno, di essere falciata da auto frettolose e urtata da pedoni che guardano solo a destra (ma per quale ragione a destra, se la corsia più vicino ce l’avete a sinistra, accidenti a voi)…
Insomma l’effetto 22 settembre non è scattato, ma d’altra parte come avrebbe potuto?
Nessuna informazione, promozione, progettualità abbiamo sentito per il tramite delle televisioni nazionali nè locali.
Il sito del Ministero dell’Ambiente dedica un piccolo articolo in basso a destra alla settimana europea della mobilità sostenibile. Punto.
Invece, in prima pagina, accampa la dichiarazione ufficiale del ministro sull’affaire Volkswagen: ‘vogliamo vederci chiaro’.
E facciamo bene, un auto così inquina fino a 40 volte di più di quanto promesso.
Singolare che proprio nella giornata mondiale senz’auto sia uscito lo scandalo delle auto con emissioni irregolari negli Stati Uniti.
La norma sulle emissioni è stata volutamente elusa (un software intelligente riduce la quantità di diesel emesso mentre si effettuano i controlli) e l’Italia ha chiesto rassicurazioni per quanto riguarda i veicoli circolanti da noi…. meno male che ci teniamo a contenere il grado di inquinamento delle auto….noi che l’auto elettrica la vogliamo ma non la implementiamo….
Ma non è solo questione di trasporto privato, occorrerebbe fare qualcosa anche per quello pubblico…
In Italia per effetto dei tagli e della spending review, il trasporto collettivo è sempre più su gomma piuttosto che su rotaia.
Per piacere, i treni ad alta velocità sono una manna per noi viaggiatori ma non rispondono alle esigenze dei territori più marginali, dei pendolari, degli studenti, ai quali il diritto alla mobilità pubblica è negato (fate un giro sul regionale Torino-Milano del mattino, pieno di gente che deve andare a lavorare… un viaggio da incubo).
Usassero l’auto? Speriamo almeno non sia una Volkswagen.
D’altra parte ci vorrà ancora un pò di tempo per poter vedere l’hashtag #moreenvironmentmorefuture tra i primi in classifica anche da noi.
Ma almeno, provarci.
Voi che ne pensate?