L'arcano della Stella, musa dello scrittore
Scrittura creativa

L’arcano della Stella, musa ispiratrice dello scrittore

 

Siamo alla seconda tappa del viaggio e come di consueto ho tirato dal mazzo degli Arcani maggiori una carta pensando a come avremmo dovuto proseguire dopo la nostra lettura de La Forza.

 

Un certo stupore mi ha colto quando è apparso l’Arcano numero XVII, La Stella, che mi ha comunicato subito un messaggio molto positivo.

 

Quando ho scritto il post era la prima giornata di sole dopo tanta pioggia e addosso parecchia stanchezza.

 

Data la mia situazione di stop con il nuovo romanzo, non mi aspettavo certo una carta positiva. Così mi sono rimessa a studiarne il significato e ho verificato che la Stella ha molto a che fare con la solitudine in cui mi sento talvolta come autrice.

 

Ed ecco dunque apparirmi la luce buona delle stelle (cit. Eros, com’era giovane, e come lo ero io!) , quella che ci guarda di lassù e che dobbiamo ricercare in noi stesse.

 

 

L’arcano La Stella, musa ispiratrice dello scrittore

 

La carta de La Stella ci mostra una fanciulla nuda e solinga intenta a svuotare due anfore, l’una dorata, l’altra d’argento, il cui liquido riverso nel rio sembra vivificare le sue acque stagnanti.

 

Si tratta del primo Arcano in figura nuda dei Tarocchi. Lo seguiranno le carte XVIIII, XX, XXI.

 

Sullo sfondo de La Stella piante di acacia in piena vegetazione, la vita che è lei stessa a donarle.

 

Nel cielo le stelle, di cui la fanciulla sembra non curarsi affatto, illuminano il suo agire e con il loro calore accarezzano il suo corpo nudo.

 

Solo una farfalla, che sta per spiccare il volo, sembra essere testimone del suo agire e la osserva, poggiata su un fiore.

 

L’acacia è anche detta “mimosa del deserto”, per la sua capacità di resistere alla siccità.

 

Sapevate che è il fiore più rappresentativo dell’Australia?

 

Le sue foglie sono di un bel verde brillante e cresce accanto alla rosa che ospita la farfalla, nutrendosi del nettare contenuto nell’otre preziosa. Si ostina a vivere, a ogni condizione. Un esempio di tenacia, virtù cui la carta ci richiama.

 

In cielo, proprio al centro della scena, una stella più luminosa delle altre. Taluni sostengono che sia Venere, che ispira alle anime il desiderio di prendere corpo e alle idee di trovare la via della parola che è vita.

 

Quanta speranza di immortalità c’è in questa immagine! Quella che ogni autore cerca nella propria opera!

 

 

La giovane donna dell’arcano XVII sembra essere a sua volta l’incarnazione della grande divinità femminile adorata dai nostri lontani antenati.

E’ la personificazione della della vita terrestre, in tutto ciò che essa ha di seducente e accattivante: è la natura amabile, clemente e bella, madre eternamente giovane che diviene la tenera amante dei viventi.

 

Una vita terrena che, senza le stelle, ci vedrebbe sprofondare in una lunga notte senza luce.

 

 

Il significato della carta

 

L’atteggiamento della fanciulla, in ginocchio davanti al creato, suggerisce sottomissione. Ma lo stesso ginocchio su cui il suo intero agire si poggia, è il suo ancoraggio con la terra. Sta a significare che ha trovato il suo posto nel mondo.

 

Così lo scrittore che cerca di tenere viva la sua opera in ogni modo ha bisogno della resistenza dell’acacia e della luce della Stella per non perdere la sua motivazione e la sua via.

 

L’acqua che sgorga perenne dalle otri di diverso colore è la creatività che non conosce sosta. Solo chiede costanza e fermezza, pace e fiducia, ferma pacatezza, proprio quella che ci ha testè insegnato la Forza.

 

La figura della Stella è nutrimento per il mondo, così la sua nudità che espone i seni, simbolo universale della vita e della nutrizione per eccellenza. Nutrire è dunque il compito della carta.

 

Cultura, riflessione, svago, sono tutti elementi di quel nutrimento che l’autore è in grado di offrire al suo pubblico.

 

Ma è anche la carta che esplicita l’illuminazione, l’idea di creazione, l’input che illumina le nostre giornate spente e che ci spinge a scrivere e a comunicare ciò che abbiamo intuito del mondo.

 

Il medium tra il cielo, che tutto vede, e la terra, che tutto nutre, è la fanciulla. E’ la metafora dell’autore che fa da tramite tra l’immaginazione e la realtà, tra i desideri e la vita concreta, tra il sogno e la concretezza.

 

Talvolta la Stella ha un’accezione negativa.

 

Quando ciò che dona è sperperato, disperso, dilapidato. Essa tiene ai beni che custodisce. È come se gettasse via acqua pulita nel vuoto, si la sciasse corrompere dal passato, perdesse il suo tempo a pensare a cose che non sono più.

 

Il detto

 

L’acqua passata non macina più

 

sembra parlare a questa figura di Stella che si è persa nel vuoto e sta sprecando la sua energia.

 

Potrebbe anche significare che l’autore interrogato da questa carta si accorga che sta dilapidando il suo patrimonio, economico o spirituale, che invece dovrebbe conservare, proteggere. Per poter spiccare il volo, come la farfalla sulla rosa. Un volo che solo la piena consapevolezza può rendere agile e duraturo.

 

 

La Stella, musa dello scrittore

 

La Stella è la nostra guida interiore ma anche la nostra musa di scrittori. Sulla nostra testa la buona stella ci indica la via del componimento efficace, l’azione della coscienza e della ragione, ma anche l’intuito e l’immaginazione. Possiamo riempire le otri di acqua pulita e così vivificare la nostra scrittura, o possiamo colmarle di acqua putrefatta, in modo da avvelenarla. Dipende da noi.

 

 

Il significato dell’arcano

 

Chi riceve l’Arcano de La Stella ha trovato il proprio posto nel mondo dell’editoria. L’azione della stella non deriva da un lungo percorso iniziatico che riguarda l’apprendimento pratico, ma dal ciò che solo il cuore sa conoscere.

 

Chi agisce come autore sotto l’influenza di questa carta compone con il cuore non con la testa. È libero di lasciar fluire la sua energia, che possa fecondare la sua scrittura.

 

La carta ci insegna ad affidarci alla nostra interiorità, al nostro istinto, piuttosto che all’intelletto e alla ragione per la soluzione dei nostri problemi.

 

Che siamo autori affermati che pubblicano con un buon editore, o self publisher soddisfatti della nostra autonomia, o semplicemente autori capaci di scrivere per il solo piacere di farlo, la carta ci aiuta a trovare il nostro posto e lì stare comodi.

 

 

Cosa ci insegna la Stella nel mondo dell’editoria?

 

Che per quanto complicato possa sembrare, possiamo abbellirlo e farlo nostro. Portare nell’editoria qualcosa che ci appartiene che possa cambiarlo, trasformarlo. Trovato il vostro posto, non occorre più cercare.

 

La Stella non si accontenta, ma gode di ciò che possiede. Non si siede sugli allori ma tiene sempre il ginocchio pronto a sollevarsi, o l’ala pronta a spiccare nuovamente il volo.

 

E’ qui ma è anche altrove, grazie alla potenza delle stelle che la sovrastano.

 

Pienamente nel presente, non si lascia incatenare dal passato, né incantare dal futuro. E’ in questo momento, è ciò che sta scrivendo, non ciò che ha già scritto o forse scriverà.

 

Si abbandona senza reticenze all’oggi della sua scrittura, perché è ciò che la nutre. Per sempre.

 

 

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13 Comments

  • Barbara

    E tu pensa che alle volte non riesco a guardare le stelle, perché mi fanno sentire infinitamente piccola! (Oltre al terrore inconscio di vedere un ufo passare… troppi film americani, lo so! 😀 )

    • Elena

      Accidenti, sai che è una fobia mlto comune? Alcuni hanno paura di guardare il cielo infinito perché temono l’insignificante ruole dell’uomo nella vastità dell’universo, mentre altri la vivono combinata alla paura per la gravità, che li porta a pensare che saranno schiacciati nel caso in cui guardassero verso l’alto. Si chiama Anablefobia, sembra uno scioglilingua! C’è un film anche su quello :D????

  • Sandra

    Caspita, ho letto tutto con interesse, la Stella mi pare un’ottima carta, richiama alla gloria ma come hai sottolineato porta con sè significati più profondi. Molto bella davvero.

  • newwhitebear

    La stella è una carta positiva, quando estratta è nel verso giusto. Concordo che si addice allo scrittore. L’uccellino è l’ibis, che simboleggia il pensiero, loe idee che lo scrittore mette su carta, mentre le stelle sprigionano l’energia cosmica che deve pervaderci. I fiori indicano che presto arriveranno a compimento le promesse. Con la sua estrazione si preannunciano nuove possibilità – trovare un big dell’editoria? – che avranno esito positivo.
    presente e passato, ispirazione e buoni auspici.
    Insomma L’unione della forza con la stella ti permette di affrontare un cammino luminoso nel campo delle lettere.

    • Elena

      @Grazia l’immagine che ci regali è davvero molto bella, grazie! Sembra fatto apposta, ma giuro ch eil tiraggio è stato casuale, come sempre. Opero con il metodo più tradizionale, “spalmando” le carte su un tavolo e poi scegliendo quella che mi chiama. Dopo la Forza, è arrivata la Stella. Ma qualcosa deve essersi inceppato: troppo positive per descrivere il mio momento, specie con la scrittura. Coglierò lo spunto che mi lancia la carta perché di sicuro non vedo qualcosa. Intanto, continuo a volare radicata a terra :). baci

  • Brunilde

    Bella questa interpretazione della carta di oggi, una Stella polare che dovrebbe guidare le nostre idee verso la via della parola.
    Lo prendo come un segno di speranza. Nonostante un progetto preciso in cantiere e un paio di lavori da sistemare sono di nuovo bloccata: asfatata dal lavoro ( fine anno, tutti si risvegliano, per poi sparire e ripresentarsi a luglio inoltrato…), colpita e affondata dall’influenza ( ma non ero io che mi vantavo di non prendere l’influenza da almeno 10 anni? Ok sono stata punita ), la scrittura è ferma, in attesa di tempi migliori, e del ritorno delle energie.
    Spero che la Stella porti pazienza e mi aspetti, per aiutarmi a dare spazio alle storie e ai personaggi che ho in testa e che premono per uscire.

    • Elena

      @Brunilde la Stella arriva quando ne abbiamo più bisogno. E’ lei a nutrire il nostro ambiente e dunque anche il nostro corpo e la nostra scrittura. La calma e l’inesorabilità del flusso che esce dalle otri è la chiave. Non demordere, cura te stessa (come farò io, l’ho anche scritto nell’ultimo post sul Natale 😉 ) e sii tu paziente. Le stelle stanno in cielo da secoli, attendendo soltanto che ognuno di noi rivolga loro lo sguardo.
      Un abbraccio e curati influenza (che ho beccato anche io e che non se ne vuole proprio andare, arghhh!)

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