Corriamo.
Appresso a qualcosa o qualcuno, non fa differenza. Siamo abituati a correre, è questo che facciamo, ogni giorno.
Per non farci prendere alla sprovvista alleniamo il fiato e le gambe, zigzagando per le vie delle nostre città piene di gente che nemmeno ci vede tanto siamo veloci. E noi, non vediamo loro.
Corriamo e non badiamo a niente, persino l’obiettivo talvolta perdiamo di vista perché in velocità, si sa, i contorni si perdono. A volte i contorni sono importanti.
Poi accade qualcosa, mentre sei impegnata a raggiungere i tuoi mille obiettivi. Qualcosa che può essere scioccante, che ti fa pensare a come tutto possa cambiare in un solo momento, qualcosa di semplice e spaventoso allo stesso tempo, che fa quasi paura, perché ci ricorda che siamo umani.
Allora, solo allora, ci fermiamo.
Guardiamo attoniti la realtà che ci circonda e la nostra, la esaminiamo, come la vedessimo per la prima volta. D’improvviso le nostre gambe ci fanno male, il fiato è corto e la testa, la testa, piena di cose inutili.
Così ci accorgiamo che abbiamo dimenticato la cosa più importante: noi stesse.
Uno stop che assume contorni diversi. Nel frastuono della città indifferente, può arrivare sotto forma di un dolore acuto, fisico o morale. Il nostro essere si fa strada tra il rumore e le chiacchiere della gente chiedendo attenzione, rivendicando il suo legittimo posto.
Le cose veramente importanti non si mostrano a noi mentre corriamo disperati per raggiungerle. Fino a quando le emozioni, da cui fuggiamo troppo spesso per non soffrire, finalmente ci raggiungono.
Allora ci fermiamo, perché non possiamo più proseguire. Oppure perché abbiamo fatto troppa strada senza fermarci, troppo in salita e poi, senza il nostro andare, ci sentiamo persi.
Ma se ci guardiamo davvero dentro, godendo del momento, ci accorgiamo di tutto ciò che davvero conta. Improvvisamente ogni cosa assume il giusto peso e la giusta collocazione e noi le riconosciamo, anche se le avevamo dimenticate.
Le cose veramente importanti si mostrano mentre temiamo di non poterle raggiungere.
La nostra chance è godere di ciò che non notiamo mai e che ci è accanto ogni giorno.
Di ciò che amiamo senza sapere di amarlo così forte.
Uno stop a volte è solo un nuovo punto di partenza.
Il buon fine settimana, care Volpi, questa volta ve lo danno Tiromancino e Tiziano Ferro ❤
Aggiornamento del 3 maggio 2020:
Mi accorgo che questo articolo, scritto un anno fa, vale anche in tempi di Coronavirus.
Ne ho parlato qui.
14 Comments
Barbara
Adoro quella canzone dei Tiromancino e pure il nuovo video.
Io ho detto parecchi stop negli ultimi anni, proprio a salvaguardia della mia salute. Il primo stop a certe amicizie malate, il secondo stop alla mia famiglia d’origine dove c’erano più ricatti che amore, il terzo stop allo stress lavorativo, il quarto e più importante stop alla pigrizia e al divano. Sto per dare un altro stop, questione di giorni, o settimane… vedremo come andrà. 😉
Elena
Quattro stop importanti e con un quinto che sembrano altrettanto corposo! Brava Barbara, non è facile prendere le distanze dalle cose ma non c’è niente che ci faccia meglio di uno sguardo dal balcone o da più su . Un grande in bocca al lupo
mattinascente
Come ti capisco!!! A volte lo stop può essere veramente violento, però se lo si vive come un nuovo punto di inizio, anche il fisico, a poco a poco, ritrova il suo equilibrio. Sorrido, perché mi è tornata in mente una vecchia canzone di Bruno Lauzi “La bella tartaruga”; se ti capita guarda il simpatico video. Buona settimana.
Elena
https://youtu.be/BNqc0hiAb7Y
Vi ho messo il link a YouTube! Grazie per questo ricordo gradito. Non ricordavo più il senso di questa canzone che pure conosco. Direi perfetta per il post! E veritiera…
Giulia Lu Dip
Sono i momenti fondamentali della vita, forse i soli che contribuiscono a darle un senso
Elena
È vero Giulia! Non bisogna prendere questi momenti di “crisi” come un problema ma, anche se con un pò di sofferenza, un’opportunità. Certo quando ci passi in mezzo…
Grazia Gironella
Quelli sono i momenti in cui qualcosa cambia, in cui siamo davvero in movimento, anche se una parte di noi cerca di dirci che siamo fermi. Per fortuna non sempre ci lasciamo ingannare… 😉
Elena
Mi ha fatto molto riflettere questo tuo commento @Grazia. Ho appena tirato i Ching e cosa esce? Il 53 l’arresto. Il senso è il fermarsi. Che può voler dire sapere quando e ora di muoversi e di stare fermo. Il punto è non fibrillare il cuore. Un abbraccio
Calogero
Quest’anno lo stop non è per me. Troppi obiettivi e poco tempo per raggiungerli. Se non approfitto delle ultime forze di una gioventù quasi del tutto andata finirò per pentirmene.
Chi può rallentare, perché ha già fatto tanto, è giusto che lo faccia.
Non si può correre per tutta la vita.
Elena
Come ti capisco, sono stata tante volte in questa situazione, ti ho senti motivata, piena di risorse, contro l’idea de ora o mai più. Bisogna avere energie e congiunzioni astrali. Ogni tanto ricordati di rallentare. Buona domenica e buona esplosione di creatività
Sandra
Mi sa che la consapevolezza dei 50 è una gran cosa che stiamo vivendo e sperimentando insieme.
Avrei tanto gradito ottenerla 10 anni prima – quanti errori mi sarei evitata – ma va bene anche così.
Elena
Ogni stagione ha la sua messe. Oggi raccogliamo i frutti di grandi delusioni, dolori, sconfitte. Ma anche di tutto ciò che abbiamo lottato per avere
Si cara Sandra, i 50 sono anni splendidi, non credevo di potermeli vivere così. Abbraccio
Banaudi Nadia
Tanto tempo fa ho detto stop e deciso che più importante di tutto erano i miei figli, ora con la coscienza tranquilla di poter dare spazio anche a me ne ho detto un altro di stop. Cara Elena quanto hai ragione, è solo un nuovo punto di partenza e tutto di colpo assume un colore più brillante!
Elena
Di fronte ai figli di nulla può essere anteposto. Per tutto il resto ci sono i momenti di pausa che aiutano a capire dove siamo e cosa abbiamo intorno. Invecchiare è una gran cosa quando questo accade. Viva i nuovi punti di partenza!