Veronica c'è
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Veronica c’è

Ho scaricato sul mio Kindle l’ultimo romanzo di Grazia Gironella appena è uscito.

E in soli tre giorni l’ho terminato.

Sapevo che stava lavorando da tempo al suo Young Adult (o romanzo? Ci torneremo) e ne attendevo l’uscita con una certa trepidazione per tre ragioni:

  1. Grazia è un’autrice e una persona franca e diretta, e io amo molto le persone sincere
  2. Ho letto e recensito il suo primo romanzo, Cercando Goran, potete trovare la Pillola ad esso riferita in questo articolo sul blog, e mi era piaciuto molto. 
  3. Se un’autrice è brava, perché non seguirla e promuovere la sua produzione, specie se è una indie?

Ma questa volta sono andata oltre.

Ho deciso di fare un esperimento che non avevo mai tentato: recensire a caldo il romanzo con un video girato senza rete il giorno di Pasqua e pubblicato oggi su YouTube.

 

Bando alle chiacchiere, eccovi la video recensione camminata di Veronica c’è!

 

Videorecensione di Veronica c’è

Trama

Veronica ha sempre avuto una situazione familiare difficile per i problemi di sua madre.

Quando scopre che sta per seguirla in una comunità per tossicodipendenti e per l’ennesima volta si vedrà sconvolta la vita, decide di fuggire per trovare il padre che non ha mai conosciuto.

Non sa che i problemi di sua madre la metteranno in pericolo, né che “padre” può essere solo una parola.

Ma la fuga le farà anche conoscere delle persone speciali, che la aiuteranno a rispondere alla sua vera domanda: chi sono io?

Young adult o romanzo a tutto tondo?

Non sono un’appassionata di generi. Ho sempre fatto molta fatica a collocare i romanzi che amo in una “scatola” che li categorizzi 😯

Lo stesso vale per quello che ho scritto, Così passano le nuvole, che non ci sto a definire femminile perché non è solo di femminile che parla.

Fino a qualche tempo fa ero convinta che saper collocare il proprio romanzo in un genere ne determinasse il successo, ma oggi non ne sono più sicura.

Tra tutti i generi possibili e immaginabili, lo Young Adult (YA) è quello che istintivamente ho sempre sentito più distante.

Rivolto per lo più a un pubblico giovane, tra i dodici e diciotto anni, gli YA trattano tematiche adolescenziali che dovrebbero sintonizzare immediatamente il pubblico giovane sulle vibrazioni della storia, scritta apposta per loro, con un linguaggio e un intreccio che segue la struttura della favola, anche quando non è a lieto fine.

Veronica c’è è un romanzo che parla anche al mondo adulto

Non solo perché sullo sfondo il mondo adulto è protagonista della narrazione, sebbene con un ruolo marginale cui si è relegato esso stesso, come sottolineo anche nel video che avete appena visto.

Ma perché adulti sono i temi trattati.

La fuga adolescenziale è speculare in Veronica e in sua madre Mabel, anche se affrontata in modo differente.

Veronica fugge da un quadro familiare che non la mette al centro, come ogni adolescente vorrebbe sentirsi e Mabel dalla vita che non regge più.

L’una fugge verso la ricerca di un padre, ovvero di una uova opzione di famiglia e di relazione affettiva più giusta per lei, Mabel verso una soluzione che la contenga e la costringa a cambiare, per il bene suo e di sua figlia.

Nessuno dei due viaggi sarà come se lo aspettano, e questo è una delle trovate più interessanti del romanzo.

Sebbene lo YA possa essere trasversale ai generi letterari, in realtà classificarlo come letteratura per ragazzi, traduzione letterale un po’ becera ma efficace, mi pare riduttivo.

Veronica c’è parla di un argomento che Grazia dimostra di conoscere bene: il mondo degli adulti visto  dai ragazzi.

E questo mi pare, al di là della trama forte e della sua scrittura sempre coinvolgente, il merito di questo libro che ti tiene attaccato a sé fino alla fine.

Grazie soprattutto alla grande personalità di Veronica, che come Nico, una delle protagoniste di Cercando Goran, sgomita tra le pagine bianche per entrare nel cuore del lettore e non uscirne più.

 

Consigliatissimo. Lo trovate qui

 

Ma il video di Cercando Goran l’avevate visto???


A proposito: voi ci credete ancora nell’importanza della classificazione per generi di un romanzo?
Avreste mai letto uno YA se non aveste conosciuto, come me, l’autrice?

22 Comments

  • Barbara

    Videorecensione col fiatone! Workout doppio! 😀 😀 😀
    (e bravo l’operatore video che non ha fatto traballare troppo la telecamera)
    Leggo Young adult perché sono ancora molto young e poco adult. Come Grazia, mi lascio trasportare dalle emozioni adolescenziali, dal mondo che si apre davanti a loro, speranze, passioni, sfide. Tutte sensazioni che con l’età rischiano di smorzarsi (ma non è detto). E poi mi ci sono ritrovata a scrivere un young adult, ancora in corso, la storia di Caitlyn e Liam, la serie di Halloween. Sono curiosa di questo Veronica c’è, ma ho pure Goran che mi aspetta. Ora che ho visto un po’ di Nord, magari me lo gusto anche meglio.

    • Elena

      Si si morivo altro che! L’operatrice ero io con quelle diavolerie cinesi per fare i selfie. E dire che cammino spesso, si vede che non ho proprio il fisico . Se ti piacciono gli young adult (come dimenticare l’interminata serie di Caitlyn e Liam – a quando la prossima puntata?) vai al liscia con Grazia. Io ch’è non li prediligo li ho amatissimo molto! A presto e bentornata!

  • Luz

    Ellallà, ma quanto è bello ascoltarti! Mi piace MOLTISSIMO questa recensione dinamica. Sei bravissima a comunicare, e in effetti metti in pratica quello che conosci e teorizzi tanto bene.
    Sai che io sono timidissima e non so se riuscirei a fare un filmato del genere? Malgrado il mio mestiere e tanto teatro, pensa un po’.
    Venendo a “Veronica c’è”, ritrovo nelle tue parole il valore che ho trovato nel romanzo precedente di Grazia. Presto leggerò anche questo suo e so perfettamente che non ne resterò delusa, anzi.
    Grazia ha una bella scrittura e mi piace il suo modo di tratteggiare l’adolescenza.

    • Elena

      Ciao Luz, grazie per il complimentone a caratteri cubitali! 🙂
      Un’esperimento riuscito, da ripetere allora. Naturalità in mezzo alla natura, una nuova sfida comunicativa per le Volpi! Mi lasci di stucco quando affermi che nonostante il tuo mestiere conservi una certa timidezza, non lo avrei mai sospettato,. Ma forse interpretare una parte non è come viverla. Felice di aver convinto qualcun altro a leggere il romanzo di Grazia. Alla fine le recensioni servono ben per quello! Buona serata

  • Giulia Lu Dip

    Anch’io trovo che Grazia sia molto brava a raccontare i ragazzi visti dagli adulti, il personaggio di Nico in “Cercando Goran” è quello che mi è rimasto più impresso. Credo che Veronica c’è sia un bel libro da leggere, l’ho messo in lista tra le letture dell’estate.

  • Sandra

    Che dire? Colpita e affondata! Lo prendo di sicuro. Il video è splendido e autentico e la recensione super interessante. Sul genere di appartenenza mi sono sperticata talmente tanto a parlarne da me, a cercare di collocare le mie storie che di sicuro mi è venuto tutto un po’ a noia. In generale mi piacciono molto e ne ho letti parecchi anche di recente, i romanzi che hanno protagonisti i ragazzi, magari proprio con la loro voce narrante, un punto di vista importante, per capirli, per vedere come si evolve la società (siamo stati adolescenti tutti, era uguale a oggi? Oppure no?). Brava Grazia, Brava Elena, mi sa che siete una bella squadra.

    • Elena

      Bene, una copia in più venduta! I ragazzi sono un’eccellente chiave di lettura del presente. E se ci fai caso, gli YA sono pieni di valori positivi. Devo rivalutare il genere

  • Grazia Gironella

    Per il momento sono speechless, come si dice… ma cerco di recuperare l’uso della parola per 1) dire grazie, a te in primis (stupendo video!) e ai commentatori. Sapere che c’è chi si fida del mio modo di scrivere è bellissimo! – 2) rispondere alle tue domande. Come puoi immaginare, leggo YA (ficco il naso dappertutto, quando si parla di leggere) e spesso lo apprezzo. Mi piace la capacità dei ragazzi di vedere la realtà a tinte forti: ogni cosa è meravigliosa o fa schifo, ci sono i buoni e i cattivi, ci sono i sogni splendenti e quelli distrutti. È una fase che è giusto superare quando si iniziano a cogliere le sfumature, ma è anche una chiarezza da conservare, in una certa misura: gli estremi esistono, non deve diventare tutto sfumato e relativo. In quell’età c’è anche un’energia, una capacità di mettersi in discussione che da adulti è facile perdere. Degli adulti, però, non penso così male come si può evincere dal romanzo… oppure sì? Mi hai dato uno spunto di riflessione. Quanto ai generi, mi sembrano gabbie fatte apposta per far venire la voglia di aprire lo sportellino. 😉

  • Banaudi Nadia

    Quando si dice l’allineamento di pensiero! Letto quasi in contemporanea e consigliato a un giorno di distanza!
    Per rispondere alla tua domanda no. Consideravo il genere un tantino sbagliato per me, superato, più adatto a mia figlia e le sue amiche. Invece sbagliavo io. Perché vedere noi adulti dagli occhi di un’adolescente è curioso, interessante, formativo e piacevole. Ma la differenza la fa la mano che scrive, è fuor di dubbio. E ora mi ascolto la camminata-recensione.

    • Elena

      Ciao Nadia, quando ho visto la tua recensione (la mia doveva uscire il giorno dopo) ho pensato la stessa cosa! Ormai viaggiamo in sincrono . Anche a me il romanzo di Grazia è piaciuto molto al punto che ho voluto subito parlarne, anche se il genere continua a non essere dei miei preferiti. Ma come dici tu, la mano conta . Chissà se la camminata recensione ti è piaciuta, col fiatone ed il mio look nature

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