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Al traverso nel mare di Murter

Diario di bordo

Sto scrivendo tra un bordo e l’altro della seconda regata di cui vi racconterò stasera. Intanto ecco a ieri la situazione e scusate la forma, non è bellissima se Il primo giorno di regata vola letteralmente via con vento a 20 nodi con raffiche anche più forti.

La randa della nostra barca, Anja, è un fazzoletto comparata a quelle delle altre barche in regata. È una delle ragioni per cui non chiude la bolina come vorremmo. Ma sembra sana, è abbastanza.

Alla partenza il vento forte, girato rispetto a quello previsto, ha suggerito al Comitato di Regata una modifica della linea.  Si va verso un’isoletta, Gnalic, la si tiene a destra e poi si riparte con un gran lasco in direzione punta sud dell’isola di Kornat. Un lungo bordo che abbiamo fatto tutti a vele bianche.l,essendo stato issato il segnale di divieto di uso spi sulla barca giuria. Peccato, lo spi ci diverte molto e poi dalla nostra posizione, al fondo del primo gruppo, ci avrebbe dato una seria mano al nostro tentativo di rimontare posizioni.

La rotta seguita è stata sopravvento a tutti gli altri. Un po’ per il vento, un po’ per accorciare la strada. Altri hanno scelto di poggiare prima, portandosi più sotto costa. Là dove i rifiuti delle isole possono influenzare la navigazione.

Ce ne siamo accorti al giro di boa nel bordo verso nord con un vento al traverso, apparentemente riparati dalle isole ma con fortissime raffiche che venivano giù dai canaloni, facendo lavorare non poco randisti e timonieri per tenere le barche.

Il bilancio della giornata è piuttosto pesante.

Straorzate a tutto andare, barche che perdono il governo, una a scogli con un buco riparabile, due rande strappate e boma in testa e sul naso. Ah, un motore di bordo che non funziona. Traino al porto.

Navigare con 20 nodi è stato un problemino per molti, figuriamoci oggi con 30. Infatti siamo fermi nel porto di Piskera in attesa di istruzioni dal Comitato. Per la cronaca: la randa nuova è arrivata stamattina, l’equipaggio è pronto e ringalluzzito.

Anja e il suo equipaggio sono arrivati secondi nella classifica generale e in quella di classe.
La ragazza se l’è cavata bene e il suo equipaggio anche. Come mai vi chiederete?

Beh ovvio, il rating.

Davanti a noi barche con più vela, più scafo, più peso insomma con caratteristiche che avrebbero dovuto consentire tempi minori. Indovinate chi è prima….  Polaris. Ma la novità non è quella. La novità è Anja.

Siamo molto orgogliosi, come tutti gli altri equipaggi, che hanno affrontato il vento e un mare formato.
Ci siamo divertiti. Già ci prudono le mani e non vediamo l’ora di regatare di nuovo…  Buon vento marinai!

Straorza : la barca scappa alla orza involontariamente, a causa dello sbilanciamento tra il centro velico e il centro di deriva.
Per evitarla si può lascare randa, anticipando l’impatto del vento sulla vela stessa.

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