Certe volte i lunghi tragitti che separano Torino dalle regate sono ripagati da bellissime località e da esperienze positive. La Crociera del Verbano di Caldè è una di quelle, e sabato scorso ci sono tornata proprio volentieri.
Rispetto a due anni fa non è cambiato molto. Il percorso un po’ più breve, la partenza a metà giornata, il resto lo stesso. Stessa zona in cui collocare la partenza, stessa Papera per il Comitato, stesse barche. Una ventina di cabinati che si sono goduti una “lunga” con una giornata di sole e vento tutto sommato costante.
La prima vera esperienza da Presidente di Comitato!
Che emusiun marinai! Devo ammettere che dirigere una regata è un fatto piuttosto complicato, richiede controllo, attenzione continua a ogni cosa: al comitato, al campo, ai regatanti, al meteo, all’assistenza. Insomma, un lavorone.
Prometto che appena ne avrò fatte abbastanza da capirci davvero qualcosa scriverò a riguardo, anche perché non esiste un manuale per Presidenti di Regata, bisogna farsi le ossa sul campo e studiare il Regolamento. E accettare qualche buon suggerimento 😉
La mia fortuna è stata senza dubbio la composizione del Comitato di Regata: Paolo Fizzotti, Aldo Mingardi, Davide Ponti e il mitico Lanfranco Soma. Mi hanno supportata in tutto e per tutto, così lavora una squadra!
Per non parlare dell’assistenza in acqua: precisa e anticipatrice. Grazie anche a loro!
La regata
Una sola partenza per tutti con bandiera Papa. Orario previsto alle 12, ma il vento si è presentato circa un’ora dopo, con una direzione incerta fino all’ultimo, quando abbiamo deciso di mettere giù la linea. Barche distese e arretrate, anche grazie all’azione dissuasiva di Ponti sulla linea. Partenza pulita.
La regata è durata un po’ meno delle 20 miglia dell’altra volta, ma in ogni caso ha occupato gli equipaggi per tutto il pomeriggio, alcuni fino a tarda ora. Venti più intensi a nord verso la boa 1, dove c’erano più di 12 nodi, con picchi anche più sostenuti.
Le barche sono partite quasi tutte dirette sulla sponda piemontese, dove l’aria tirava di più, almeno fino ai castelli.
Lì pare che il vento sia calato un pò e la flotta abbia rallentato. Da terra sarebbe stato impossibile seguire tutta la regata, ma chi era sui gommoni, giudici e assistenza, ha riferito le condizioni del campo di regata e così tutto era sotto controllo.
I primi hanno impiegato meno di 4 ore, ma sono le barche più piccole, quelle che fanno un giro soltanto. Le altre sono barche che ci impiegano poco di più, sono veloci e con equipaggi esperti.
Quindi c’è stato il tempo per un rapido e parco pasto (valutate voi la foto).
Eppure…
Qualcuno ha infranto la regola 28
Siete andati a riprendere in mano il Regolamento di Regata? Non è necessario, la regola 28 è questa:
REGOLA 28: COMPIMENTO DEL PERCORSO
28.1 Una barca deve partire, compiere il percorso descritto nelle istruzioni di regata ed arrivare. Mentre fa ciò essa può lasciare da qualsiasi parte una boa che non inizi, delimiti o termini il lato su cui essa sta navigando. Dopo essere arrivata non è necessario che essa attraversi completamente la linea di arrivo.
28.2 Un filo che rappresenti la scia della barca dal momento in cui essa si avvicina alla linea di partenza dal suo lato di pre-partenza per partire fino a quando arriva deve, dopo tesato, (a) lasciare qualsiasi boa dalla parte prescritta e nell’ordine corretto, (b) toccare qualsiasi boa da girare, e (c) passare tra le boe di un cancello dalla direzione della boa precedente. Essa può correggere qualsiasi errore per ottemperare a questa regola a meno che non sia arrivata.
Eh già, basta una piccola distrazione nel leggere le Istruzioni di Regata e una gara condotta alla grande finisce in un niente di fatto.
Saltare una boa porta a due possibili conseguenze in classifica e tutte e due sono penalizzanti.
Cosa fare se si salta una boa
Ogni tanto controllare il percorso, specie su una lunga, è utile. Se vi accorgete di aver saltato una boa, non attraversate la linea di arrivo, come suggerisce la regola su esposta, ma tornate lungo il percorso sino al punto in cui avete saltato la boa e ripercorretela, senza dimenticare di lasciarla dal lato giusto, come previsto dalle IdR.
E ricordate: la Regola 28 si puo’ correggere esclusivamente tornando sul percorso corretto. Non esiste alcun altro modo per correggere l’omissione.
Cosa fare se vedete qualcuno che salta una boa
Dovete protestarlo. Sulle IdR ci sono le procedure corrette per la presentazione e dichiarazione della protesta. Sarà poi il Comitato delle Proteste (CDP) ad aprire l’udienza, se la protesta è stata accolta. Se volete ripassare cosa fare con le proteste, rileggetevi Protesto! 6 cose da sapere per arrivare all’udienza.
La penalità per la Regola 28 è la squalifica, se accertata la violazione.
E così è andata sabato. Una barca velocissima con a bordo atleti di livello in prima posizione ha omesso il passaggio all’intermedio, proprio davanti al CdR, che ha visto tutto e ha seguito la barca sino alla fine della sua regata, quando ha tagliato la linea senza recuperare l’omissione.
Dura lex sed lex
E la classifica?
Ma certo, la classifica! Potete trovarla sul sito del CNC ! Volete sapere chi sono i pluripremiati? Vi dice niente il nome di Vizio? E il Paola o Druid Magic?
Però date un’occhiata più attenta alla classifica e guardate come cambiano i posizionamenti nella libera e nell’ORC. Quali differenze vedete nel posizionamento delle barche più grandi e prestanti?
Ah dimenticavo. Alla premiazione a Caldè si fanno strani incontri …..
Alla prossima ragazzi, sabato e domenica sarò a Dongo con i 49er. Chissà, magari ne riparliamo!
Buon vento.
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