Ricordate l’articolo sulla Vendée Globe a bordo di una radio?
Siamo tornati a sognare per un momento l’altura e l’emozione del navigare, anche se solo attraverso un semplice podcast radio.
E così abbiamo incontrato Giancarlo Pedote, il navigatore italiano che si sta preparando per la prossima Vendée Globe a bordo della sua Prysmian Group.
Vi è piaciuto così tanto quell’articolo che ho pensato: proviamo a contattare Giancarlo e vediamo se ha voglia di rispondere a un paio di domande.
E così, grazie al nostro amico Alessandro De Felice, Chief Risk Officer di Prysmian, ho potuto rivolgergli due domande che pubblico qui per voi.
Ho scelto di farvi ascoltare direttamente il messaggio vocale di Giancarlo, senza trascriverlo.
Mi pare che conservi tutta l’emozione che esprime chi sente arrivare il vento e si sta preparando…
E poi, adoro il suo accento!
Proviamo a sentirci più vicini in questo momento di distanza forzata.
Prima di cominciare, desidero ringraziare Giancarlo per la sua paziente cortesia, Stefania, Ufficio Stampa del progetto, per avermi aiutata a contattarlo, e Alessandro. Con te ci si vede sui campi di regata 😉
Giancarlo Pedote on air!
Ho solo due slot per far atterrare Giancarlo Pedote, unico velista italiano in attesa di partecipare alla Vendée Globe, sul mio blog.
Perciò, godetevele appieno!
A Giancarlo il benvenuto nel blog delle Volpi che camminano sul ghiaccio.
La prima domanda è d’obbligo: come hai deciso di partecipare a questa fantastica impresa velica che è la Vendée Globe, il giro in solitaria intorno al mondo?
E’ la prima solitaria di una certa importanza con cui ti misuri?
Vorreste sentire ancora, non è così?
Per il momento non possiamo chiedergli altro.
Giancarlo sta affrontando un periodo particolare, prepararsi a una regata in solitaria rispettando il lock down non è semplice!
La sua decisione di rinviare il varo dell’IMOCA Prysmian Group, previsto il 18 marzo, a causa della pandemia è stata sofferta ma responsabile, e ora la preparazione continua a casa.

Ma un uomo di mare non si ferma davanti alle difficoltà, e Giancarlo lo dimostra stando “sul pezzo”.
Consigli utilissimi non solo per chi deve prepararsi per una regata importante senza poter mettere lo scafo in acqua, ma anche per tutti noi, alle prese con un momento difficile che ci sfida a resistere, anche sulla terra ferma!
Grazie Giancarlo, noi facciamo il tifo per te e non vediamo l’ora che arrivi novembre per vederti issare le vele!
L’immagine che titola il post è gentilmente concessa da ©Martina Orsini
L’immagine nel corpo del post è gentilmente concessa da ©Yvan Zedda
7 Comments
newwhitebear
non facile dal punto di vista psicologico affrontare in questi tempi la preparazione a una regata così impegnativa.
Forza Giancarlo, grido ammesso che possa essere utile.
Elena
Durissima. Al posto suo vivrei con la testa sulla barca e gli occhi all’orizzonte… Un leone in gabbia, così lo immagino. Ma forse poi la partenza sarà ancora più entusiasmante, chi lo sa
newwhitebear
certo dopo la partenza passa tutto e ci si concentra sull’evento sportivo
Brunilde
Pensare al mare in questo momento è una gioia e una malinconia al tempo stesso. Si, sarà una delle prime cose che farò, quando sarà possibile: una camminata in riva al mare.
Elena
Tanti hanno voglia di uscire dal guscio e tuffarsi. Peccato non abitare sul litorale, tra poco potremmo fare un bagnetto… Io invece la prima cosa che farò quando sarà possibile, sono due bordi… In gergo, una bella navigata
Sandra
Oh, sì ha una voce tremendamente sexy. E abita nel golfo di Morbihan provincia in Bretagna, dove ho ambientato Un cuore in Bretagna. Posti super meravigliosi. Soffro sempre di mal di mare eh, però è stato comunque un piacere incontrarlo stamattina.
Elena
Che combinazione, @Sandra! Un cuore in Bretagna, una lettura perfetta per una quarantena forzata! Sulla voce concordo : ho insistito per pubblicare le risposte così perché aggiungono qualcosa, vedo che ho fatto bene…