Ero convinta che l’avrei fatta franca, visto che ad oggi ho evitato il virus convincendomi quasi di essere immune, se non addirittura invulnerabile.
Poi ho cominciato a percepire una fastidiosa irritazione in gola, ma non ci ho fatto troppo caso.
Il solito cambio di stagione mi sono detta, o piuttosto il fastidioso quanto necessario contenimento dei consumi energetici che ci constringe al freddo (non per far polemica, ma sia a casa che al lavoro si muore di freddo!)
Con indosso un maglioncino più adatto agli ultimi giorni di primavera che ai primi dell’inverno alle porte, ho derubricato la cosa indossando lo sciarpone che tengo di scorta appeso all’attaccapanni del mio ufficio e continuato a lavorare. Per fortuna il mio ufficio è singolo.
Non pensavo certo al Covid.
Sono trivaccinata, ho comportamenti piuttosto accorti, mi sentivo quasi al sicuro.
E invece dopo più di due anni in cui non mi sono mai infettata è toccato a me. Il Covid esiste, anche se non ne parla più nessuno. E alla fine anche io l’ho preso, mannaggia!
Alla fine ho preso il Covid
I sintomi sono quelli che sentite raccontare a chiunque, anche se ognuno di noi li abbina in modo originali: febbre persistente, raffreddamento e muco alle vie aeree superiori, talvolta insufficienza respiratoria, e poi dolori articolari, spossatezza, mal di testa, persino male ai tendini. Il menù cambia a seconda dell’ospite.
Mi infastidisce in aggiunta il lieve calo della vista che mi impedisce di leggere la quasi totalità dei libri cartacei che possiedo. Ormai tutti pubblicano con caratteri minuscoli e non resta che il digitale in casi come questo, se vuoi evitare un persistente mal di testa.
La cosa più divertente, se così si può dire, è che le mie orecchie sembrano imbottite di caramelle frizzanti e la mia testa sembra avvolta da una bottiglia di vetro su cui di tanto in tanto qualche dispettoso fa schioccare un colpetto con le dita.
E’ davvero sparito il rischio Covid?
Infettata mi sono chiesta subito è davvero sparito il rischio Covid?
Con tutto quello che succede mi rendo conto che è sgradevole fossilizzarsi sul vecchio Covid che non macina più, in fondo il peggio è passato, dirà qualcuno.
Ma non sono sicura che sia così.
Lasciando perdere la ribellione massiccia e repressa duramente in Cina, dove il contenimento arriva a picchi di incredibile follia, come sprangare in un condominio persone per contenere il contagio che poi muoiono come topi bruciati da un incendio improvviso, basta pensare alle terribili immagini di Bergamo e della Lombardia di quasi tre anni fa, su cui le indagini stanno facendo importanti chiarimenti, per ricordarci cosa ha significato. Ma cosa significa ora?
Sono andata a controllare qualche numero: sono oltre 182 mila le vittime di Covid solo in Italia dall’inizio della pandemia, mentre le strutture sanitarie già messe duramente alla prova dai tagli ormai storici alla spesa pubblica in materia di salute sono ancora impossibilitate a gestire la malattia prima che diventi emergenza in modo diffuso ed equilibrato sul territorio.
La mancanza del personale è evidente: Pronto Soccorso ormai al collasso, reparti pieni, medici di famiglia non operativi se non da remoto, sono tutti problemi che si intrecciano con una grave e insostenibile carenza di personale sanitario cui nessun provvedimento, né del “nuovo” governo né del “vecchio” attraverso i fondi del PNRR sembra aver dato risposta. Per ora.
Con buona pace della prevenzione, unica vera arma contro le pandemie.
Parlarne dunque serve, anche con la scusa di condividere un’esperienza personale vissuta al confino nella propria camera da letto, per ricordarci che alcuni comportamenti possono rendere la nostra vita più sana. Tra questi l’onestà di tamponarsi, isolarsi ed evitare così che altri si infettino, rischiando così la propria salute.
La situazione Covid in Italia, oggi
Purtroppo la situazione non accenna a migliorare, anzi proprio in questi giorni cominciano di nuovo a circolare bollettini allarmati circa la recrudescenza dei casi.
Casi sempre più difficili da misurare perché i così detti test rapidi sono esclusi dalle statistiche e tengono fuori si stima almeno il 50% dei casi sintomatici a cui vanno aggiunti tutti gli asintomatici che, non sapendo non verificano.
La contro prova? Secondo Gimbe, sta nel raddoppio del tasso di ospedalizzazione sul totale dei positivi sia per l’area medica (da 0,8% a 1,62%) che per la terapia intensiva (da 0,03% a 0,06%). Il numero dei decessi continua a salire raggiungendo numeri che non si registravano da metà agosto.
Insomma, sebbene si sprechino le rassicurazioni sul tema e i bollettini che dal 28 ottobre 2022, per decreto, sono diventati settimanali – un buon modo per diradare l’effetto pathos – l’epidemia avanza.
Approfondendo la questione scopro che la fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 50-59 anni con un’incidenza
pari a 496 casi per 100.000 abitanti, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente.
Eccomi!
In diminuzione invece risulta l’incidenza settimanale in tutte le fasce di età sotto i 50 anni e nella popolazione di età 60-69 anni. Aggiungiamo per fortuna, in teoria sono i più fragili. Ma noi cinquantenni siamo davvero così resilienti?
E nelle Regioni?
Sono andata a dare un’occhiata al sito del Ministero della Salute dove scopro che nella mia Regione, il Piemonte, i dati della scorsa settimana mostrano un incremento di + 2259 casi rispetto alla precedente, pari a un incremento del 12%. Non è poco.
Sul link qui sopra potete controllare la situazione di dettaglio nella vostra regione.
Mentre sono al secondo giorno senza febbre (ma non senza sintomi), mi domando cosa accadrà tra qualche settimana, quando l’inverno ci metterà definitivamente del suo e la sanità sarà fiaccata esattamente come due anni fa, nonostante tutto quello che è successo!
Prevenire, prevenire, prevenire
Sembra non ci resti altro, care Volpi, non abbassate la guardia!
Ne sa qualcosa anche il Ministero della Salute che, al fondo del suo prezioso aggiornamento settimanale, scrive:
Si ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.
Poiché il Covid non si cancella per decreto.
I decreti invece sarebbero molto utili a finanziare la sanità pubblica. Ma tant’è.
Programmi che saltano
Ma torniamo a noi e alle conseguenze del Covid oltre alla salute, in un periodo davvero stracolmo di sfide ed eventi.
La CGIL è nel pieno del suo Congresso, la prossima settimana c’è da organizzare lo sciopero contro la manovra proclamato da CGIL e UIL (in Piemonte il 15 dicembre), fino alle più leggere promesse di un fine settimana di evasione che stavo pregustando da giorni.
Sono anni che non prenotiamo da nessuna parte. E’ diventato molto costoso muoversi ed è altrettanto difficile essere rimborsati se ti ammali di Covid fuori dai termini per le disdette. Ne so qualcosa…
Recupero solo il 10% della spesa. Ridicolo.
Cosa ci guadagno? La fatica di leggere è compensata da una certa soporosa tentazione di lasciarsi addormentare davanti alla televisione o al pc. Le serie tv sono la soluzione più pratica ed io ho appena portato a termine la visione di The Peripheral che in Italia è tradotto con Inverso, la serie prodotta da Amazon Prime molto spinta ma che mi ha lasciato parecchio perplessa. A parte che non ho ben capito il finale, ma ci sta, ho il Covid.
Sono un’appassionata di fantascienza ma mi sono accorta che oggi debbo aggiungere l’aggettivo tradizionale, poiché le più recenti serie sono dotate di una complessità che nulla ha a che vedere con l’interesse da suscitare attraverso la trama, flash back, flash forward e mondi paralleli, quanto piuttosto in un numero massiccio di informazioni spesso incoerenti e messe quasi a caso al solo scopo di costruire un mistero quando la storia, ovvero la trama, non c’è o è debole.
Questa è l’impressione che mi ha lasciato questa serie le cui immagini sono davvero belle e i protagonisti efficaci ma di cui si fa fatica a tenere insieme i fili della narrazione.
Amo la complessità, che non è confusione.
Mi piacerebbe approfondire l’argomento, ma sono ancora troppo inesperta di serie per farlo con un certo grado di approfondimento. Vedremo. Se avete idee, vi ascolto!
Ma sto bene neee
Ho preso il Covid ma ne sto uscendo bene.
C’è sempre il sole oltre le nuvole, ma alcune domande restano.
Che succederà dopo?
Che cos’è questo long Covid di cui sento parlare continuamente?
Quali sono gli strumenti che la salute pubblica mette in campo per gestire le conseguenze di questa terribile malattia?
Siamo consapevoli di averne bisogno?
Ma sì, care Volpi. A ogni domanda c’è una risposta e soprattutto nessun evento per quanto negativo viene invano.
In questi giorni così apatici e stanchi ho avuto il tempo per affinare qualche pensiero sul significato che ha questo blog per me.
Sette anni di vita!
Anni intensi, fatti di alti e bassi, sempre con un gruppo di lettrici e lettori affezionato accanto, davvero il regalo più bello! Siete il carburante che manda avanti questo blog!
Ed è a voi che ho pensato, care Volpi, in questi giorni strani.
A voi che state leggendo questo post non perché avete ricevuto una notifica sui social o attraverso la newsletter, ma perché sapete che il martedì ci sono novità e venite a cercarmi dai vostri preferiti o digitando l’indirizzo del blog nella stringa di ricerca (www.elenaferro.it).
Siete qui perché vi va di sentire l’aria che tira da queste parti. E oggi l’aria che tira è davvero virale 🙂
Aprite almeno un poco le vostre finestre prima di raccontarmi come ve la cavate, là fuori.
Io intanto vi abbraccio forte che questi abbracci qui non contagiano, se non un po’ dell’allegria che pensarvi mi dona.
26 Comments
Marco Freccero
Guarda il bicchiere mezzo pieno: ti ha permesso di guardare con occhi diversi il tuo blog. Questo “aggeggio” strano davvero, che però aiuta a connettere le persone. Niente male, no?
Un abbraccio!
Elena
Si si @Marco niente male! É poi lo sai che sono una inguaribile ottimista, tutto ci fa bene se sappiamo usarlo per il meglio. Grazie per la visita, somiglia un po’ a quella dei parenti al capezzale
BRUNILDE
Prima di tutto auguri di rimetterti al più presto.
No il Covid non è affatto sparito purtroppo. Poco tempo fa alla vigilia della partenza per un lungo viaggio sono andata dal dentista per sistemare un dente che temevo avrebbe potuto darmi problemi mentre ero via. Da mesi eludevo le cure odontoiatriche non sentendomi tranquilla causa Covid. Il mio dentista,amico da quando eravamo ragazzini,mi ha pure sgridato.
Il giorno dopo però mi ha telefonato e molrtificatissimo mi ha confessato di essersi sentito poco bene nella notte e di aver fatto un tampone: POSITIVO!
Io, con le mie mille precauzioni e alla viglia della partenza ho quasi avuto una crisi di nervi.
Insomma, l’ho scampata anche stavolta ma sono più che mai consapevole che il rischio esiste…eccome! Ancora auguri a te.al blog e a tutte le volpi che lo frequentano!
Elena
Cara Valchiria, ben tornata! Intanto bello sapere che qualcuno per qualche bel viaggio parte, e riesce a dribblare il Covid anche quando ti sfiora! Sì, il Codiv gira, gira l’influenza, quello che non gira è un po’ di intelligenza che porti tutti a essere più cauti e morigerati. Intanto io vado ogni giorno un pochino meglio: lunedì ho il mio congresso, devo essere in super forma!!!! Un abbraccio amica bella, grazie per i saluti a noi tutte.
Mimmo
Ciao Elena per prima cosa ti auguro di guarire presto, no purtroppo on è sparito. Io e mia moglie abbiamo fatto la 5° dose di vaccino ma ho sempre paura e non abbasso la guardia. Ancora un augurio di pronta guarigione
Elena
Ciao caro Mimmo, quanto tempo! Avete fatto bene a proteggervi, io avrei dovuto fare la quarta, ora ho gli anticorpi ma penso che tra qualche mese provvederò. Ti abbraccio e ti penso sempre con affetto! A presto e grazie per questo commento!
newwhitebear
Mi spiace che tu abbia preso il Covid e ti auguro di rimetterti in fretta e senza strascichi.
Il virus circola in allegria anche se per decreto di è decisa la fine della pandemia.
Se qualche settimana fa chi portava la mascherina e si teneva a distanza erano pochi e visti come possibili untori. Nelle ultime settimane le cose si sono capovolte perché i casi crescono e il virus circola associato con l’influenza.
Leggendoti noto una bella venatura di positività che non guasta.
Elena
Eh bisogna essere ottimisti, anche se oggi un po’ di down l’ho accusato. Ma ci sta. Speriamo che non ci siano strascichi anche se in questi giorni tutti quelli che mi hanno sentita mi incoraggiano dicendomi che il dopo è peggio. Bene, benissimo anzi 🙂 Un caro saluto anche a voi e buona festa dell’immacolata!
Giulia Lu Di
Mi dispiace che tu abbia preso il Covid, ho paura che prima o poi toccherà a tutti, visto che ormai sono cadute tutte le precauzioni, invece il virus gira ancora e, peraltro, c’è quello influenzale rafforzato che sta già mietendo vittime. Anch’io per ora non l’ho preso ma temo che arrivi anche a me, soprattutto in questo momento di forte stress che mi abbassa le difese immunitarie. Ti auguro di guarire presto e di uscirne al meglio, guarda il lato positivo hai potuto riposarti e occuparti del blog.
Ma davvero la serie Inverso è finita? Io pensavo che dopo l’ottavo episodio ce ne fosse un altro…vabbè comunque sarà il finale di stagione e faranno il seguito…
Intanto io devo andare al lavoro, oggi è una giornata tremenda prima del ponte (che passerò in parte a lavorare per l’ennesima scadenza di fine anno). Spero anche di riuscire a scrivere un post, ormai la mia programmazione è saltata del tutto. Un abbraccio
Elena
Eh anche la mia programmazione subirà un inevitabile rallentamento credo, causa i parecchi impegni di lavoro, non certo agevolati con l’isolamento. Sai che pensandoci dopo due anni e mezzo ho beccato il Covid in un periodo di forte stanchezza e stress; il sistema immunitario in effetti funziona meglio quando si è tranquille, dobbiamo assolutamente ricordarcelo!
Qaunto a Inverso, sì, ti confermo che l’ottavo episodio è l’ultimo della serie e che io non ci ho capito molto anche rivedendolo. Ma vedrò senza dubbio il prosieguo. Grazie per le tue considerazioni cara Giulia e riguardati, mi raccomando, che io e te a naso lavoriamo troppo
Giulia Lu Mancini
Cara mi dispiace che tu abbia preso il Covid, ti auguro di rimetterti al meglio. Purtroppo temo che prima o poi tocchi a tutti, anche considerando che sono sparite tutte le precauzioni per decreto, invece il virus è ancora in giro, forse meno letale, ma c’è. Io per ora non l’ho preso ma temo che arrivi anche a me. Speriamo bene.
Guarda il lato positivo ti sei riposata e hai potuto dedicare del tempo al blog.
Davvero la serie Inverso è finita? Io credevo che ci fosse ancora qualche altro episodio dopo l’ottavo, comunque faranno un seguito e spero di capirci qualcosa in più anch’io.
Ora scappo per andare al lavoro, mi aspetta una lunga giornata prima del ponte (in cui comunque dovrò lavorare per l’ennesima scadenza di fine anno, ma spero di avere anche il tempo per scrivere un post, visto che ormai la mia programmazione è saltata del tutto). Un abbraccio
Elena
Credo che questo sia una specie di commento duplicato @Giulia, ma dammi conferma perché vedo il tuo profilo leggermente diverso… Grazie
Giulia Lu Mancini
Si il primo commento era sparito per cui pensavo non fosse andato a buon fine, così l’ho riscritto subito…questo secondo lo vedevo, il primo no, mah misteri del blog
Elena
Nei due accessi sei identificata con la stessa foto ma una persona diversa. Misteri del blog
Luz
Cara Elena, intanto speriamo tu guarisca presto! Io me lo sono beccato gennaio di quest’anno, è stato bello potente, con notti insonni e smaniose fra tosse, sudore persistente, febbricola, male alle articolazioni. Credo che questa forma virale continui poi nel tempo, perché tuttora non sto affatto bene, ho rischiato di far saltare la replica dello spettacolo a metà novembre (ma tampone negativo) e tuttora ho voce non al massimo, fatico a sentire fluidi i muscoli, ecc. Stiamo convivendo con una forma virale di quelle forti. C’è chi ne nega l’esistenza, ma sarebbe come negare l’evidenza.
Auguri per il bloggheanno! Io a fine gennaio compirò 8 anni… non mi sembra vero.
Elena
8 anni, che bel traguardo Luz! A gennaio festeggiamo. Intanto cerchiamo di riprenderci e di goderci quest’o periodo che con tutti i limiti mette in circolo così tanta energia da colmare le nostre eventuali mancanze! Ho un’unico rimpianto : con tutto questo tempo passato a casa, potevo almeno fare l’albero!
Cristina M. Cavaliere
Auguri di rimetterti presto, cara Elena! Il covid in forma conclamata l’ho preso subito dopo la proclamazione in università il 21 luglio, il bello è che se non avessi fatto il tampone su prescrizione del mio medico curante non me ne sarei neanche accorta. A parte una lieve raucedine, non ho avuto né febbre né tosse né raffreddore di alcun tipo, e in una settimana di isolamento me la sono cavata. Certo è che ora con l’inverno e questa forma influenzale, il covid circola sotto mentite spoglie secondo me. Sono tempi davvero strani, come dici, ma io la sensazione che, tra covid, vaccinazioni, guerra e inflazione, noi siamo carne da macello. Anzi, no, non bestiame che ha un suo valore, ma proprio feccia. Scusa l’amarezza e lo sfogo, ma sto sviluppando una forma di acrimonia molto ben motivata da quello che mi è capitato e che mi sta tuttora capitando. Un abbraccio grande e spero di vederti sul mio blog wordpressizzato per festeggiare dieci anni!
Elena
Cara Cristina mi spiace molto per il periodo amaro che stai attraversando, a qualche giorno dalle feste non ci voleva. Che poi le festività, con tutte le luci e la pseudo festa sono in realtà momenti in cui la malinconia, le vecchie ferite di tanto in tanto affiorano. Io per esempio sono nel mood di un natale in famiglia che non c’è più e non ci sarà più. Ma anche nella consapevolezza che ogni famiglia, anche quella più piccola, è una famiglia che vale la pena di viversi, appieno. Sul tuo blog wordpress? Ma perché non ricevo le notifiche? Mah
Grace Lisa Rabacchi
Auguri di pronta guarigione. Io ho fatto 4 dosi di vaccino anti COVID-19, vaccino antinfluenzale e vaccino contro Herpes Zooster. Ho avuto COVID-19 ad aprile 2020, paucisintomatica, ma il primo sintomo , non frequente, sembra, è stata una leggera congiuntivite, non sopportavo più le lenti a contatto.
Sto comunque molto attenta, mascherina FFP2, evito assembramenti, lavaggio mani, gel idroalcoolico in borsetta. Tuttavia continuo a viaggiare. Dobbiamo convivere con questi rischi.
Elena
Ciao Grace, benvenuta nel blog intanto e grazie per gli auguri. Sono convinta che dobbiamo conviverci e anche io vorrei tanto viaggiare ma ho pochissima disponibilità di tempo e stavolta il covid mi ha fregato nel week end sbagliato! Mi rifarò! A presto
Grazia Gironella
Eh sì, il covid è ancora in giro… forse ci resterà, a far parte della nostra ricca dotazione di virus. Io sto rimettendo il naso fuori casa, usando la mascherina dove mi sembra appropriato, anche quando le regole non la prevedono, ma in palestra per esempio non la uso. Incrocio le dita, e intanto ti faccio tanti auguri di rapidissima e definitiva guarigione. Che le caramelle frizzanti escano dalle tue orecchie per finire in luoghi più consoni! 😉
Elena
Ciao Grazia, bello ricevere i tuoi tuoi auguri, sono andati a buon fine! Ho subito ripreso ritmi di vita lavoro ecc e aspetto le vacanze di Natale per ripristinarmi un po’, anche il blog subisce questa mia stanchezza e me ne dispiaccio. Ieri qui ha nevicato e sembra finalmente un inverno “normale”. Chissà da te… Un abbraccio
Marina
Cara Elena, passo solo ora che forse hai superato la buriana. Mi viene da dire “Benvenuta”, visto che la malattia non ha risparmiato nessuno, anche se sicuramente con effetti e manifestazioni diverse dalla prima pericolosa ondata. Io l’ho preso ad aprile scorso, ma devo dire con sintomi ordinari: un giorno di febbre, mal di testa e di ossa, poi altri nove tranquilli. Vuoi saperla una cosa stupida, ma emblematica dei miei pensieri in quel periodo? Visto che ho vissuto bene i giorni di infermità, ero persino contenta perché sarei venuta in possesso di quel famoso lasciapassare verde (che poi, in verità, non m’è mai servito).
Spero di ritrovarti guarita e pronta a riprendere i tuoi impegni. In ogni caso, come ti dissi su Fb, armati di pazienza: è una cura sempre efficace.
Elena
Cara Marina, ero in davvero convinta che non l’avrei più preso! So che che è assurdo ma talvolta il pensiero della nostra supposta forza o resistenza si radica a tal punto da farti credere di essere invincibile! Questa esperienza è stata per me di grande insegnamento :non sono invulnerabile e devi avere pazienza, come dici tu, e soprattutto cura di me per presrvarmi. Ci penserò durante le vacanze di natale. Il covid ha portato con sé qualche delusione professionale, farò buon viso al cattivo gioco e ricorderò questo periodo a lungo… Un abbraccio e grazie per gli auguri
Grazia Gironella
Farò gli auguri anche a me stessa, allora, visto che intanto mi sono presa l’influenza! 🙁 Qui l’autunno-inverno è abbastanza rassicurante: pioggia, finalmente, e (molto in ritardo rispetto agli altri anni) anche un bel po’ di neve sulle montagne. Temevo che non ci fosse fine alla siccità dell’ultima estate.
Elena
Anche io ero preoccupata e molto per la carenza di neve e ghiacci. Non che una giornata risolva ma diciamo che è di buon auspicio. Allora auguri a te di pronta guarigione, leggevo che la Australiana è anche peggio del covid al momento… Forza, calduccio, tisane e riposo. Un caro saluto