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Nuda varcherò la soglia

Nuda varcherò la soglia

Fermati, vento.

Smettila di scuotermi, come uno chiffon sospeso a un filo all’indugiar del sole.

La mia anima è inquieta e le tue carezze la distolgono dal suo andare.

Fermati, vento.

Lascia che io resti immobile e riposi, prima di decidere di passare oltre.


Scansati, sole.

Spegni il filo di luce tra le persiane che trafigge i miei occhi come argento di Efesto.

Il corpo è stanco, presto nemmeno il tuo raggio più potente potrà riscaldarlo.

Scansati, sole.

Ma prima fa’ di tutto ciò che ho amato cenere, così che possa portarmela appresso.

E lascia che il buio mi avvolga. Solo a lui anelo, in esso mi perdo e m’è dolce.


Spegniti, luna.

Tu che di notte mi illudi confondendomi i sogni e non sai che il mio sguardo già più non ti riconosce.

Il canto delle languide sere di festa non riuscirà a impietosirti e tu, crescente, percuoterai indifferente la mia pelle, devastata dal male.

Non mostrerai nulla al mio cuore in fuga dal mondo che già non conosca.

Spegniti, luna.

Lascia che io riposi, per sempre.


Scendi, pioggia e fai presto.

Solo il tuo scrosciare può soddisfare con un sorso la mia sete.

Punzecchiami la pelle, rinfrescami le gote, lava via i peccati.

Monda i capelli da ciò che sono stata. Scendi e dilava i ricordi.

Liberami.

Sospingimi verso il mio approdo come il vento fa con la vela sulla liscia superficie del mare.

Poiché nuda voglio varcare la soglia.

Nuda voglio che mi colga l’eterno abbandono.


Nuda varcherò la soglia è una poesia ispiratami da mia madre e dalla sua consapevolezza. Vorrei arrivasse a tutti coloro che hanno vissuto momenti simili e simili consapevolezze per scambiarcele e in questo modo farci sentire meno soli.

Se ti è piaciuta, passa a dirmelo qui sotto, nei commenti al blog. Grazie. Elena

Da dove arriva la poesia?

18 Comments

  • Barbara

    Bellissima e struggente… io ho perso mia mamma tanti anni fa, 24, e lei era più giovane di quanto sia io adesso. Il dolore è stato devastante e continua a percorrere sottile la mia vita, credo per sempre. Hai trovato parole bellissime

    • Elena

      Ciao Barbara e benvenuta sul blog. Grazie per le tue parole. Perdete una madre così giovane è devastante, comprendo il tuo stato d’animo. Solo i ricordi ci tengono in vita. Un abbraccio

  • Sandra

    La poesia mi è piaciuta davvero molto. Brava, hai colto proprio l’essenza dell’inutilità delle sovrastrutture.
    Ma non vorrei credere a ciò che ho inteso tra le righe.
    Cos’è successo?

    • Elena

      Ciao Sandra, grazie per le tue parole. Mamma ora è in ospedale abbiamo pensato al peggio ma non abbiamo ancora notizie. Un queste ultime settimane è stata colpita da una brutta infezione che non passa. Si è debilitata. Quando l’altro giorno la guardavo, quasi quasi inerme, mi sono resa conto di quanto sia volesse finire e di quanto ne fosse consapevole. Così sono nate queste parole. Ora incrocio le dita

  • Giulia Lu Mancini

    È una poesia struggente Elena, non capisco se nasca dalla stanchezza di una situazione stabile che non migliora oppure se si tratti di un peggioramento da parte di tua madre, spero sia il primo caso.
    Io ho perso mia madre 26 anni fa e ancora mi manca il tempo che non ho passato con lei. Un abbraccio.

    • Elena

      Cara Giulia, mia madre non è una donna molto empatica ma in questo periodo in cui è peggiorata ho potuto comunque stabilire con lei una connessione profonda. È come se le immagini di questa poesia mi fossero state trasmesse proprio da lei. È strano, lo so bene, ma è ciò che sento. Mi spiace per l’assenza che senti. Una madre sono radici, amore, vita

  • newwhitebear

    le parole colpiscono le nostre emozioni, le sensazioni di quando qualcuno ci lascia, anche se il momento era atteso.
    Mia madre è morta quasi centenaria ma il dolore è ancora forte nonostante gli otre otto anni.
    Ti stringo forte.

  • Brunilde

    Questa poesia è una scheggia di dolore, e di amore, per tua madre e per la vita, anche nella sua fase ultima e più difficile.
    L’emozione delle tue parole è risuonata forte dentro di me, dove abita ancora la ragazzina diciottenne smarrita per aver perso la mamma. Sono passati secoli da allora, eppure lei è sempre con me, ogni giorno, in ogni cosa che faccio. Ne percepisco la tenerezza, e a volte riesco a sentire anche i suoi rimproveri.
    Un abbraccio forte

    • Elena

      Che meravigliosa descrizione del rapporto che esiste, ancora, con tua madre. Serve una forte connessione per provare ancora sensazioni così fisiche al solo pensarla. Ecco, mi piacerebbe che questo regalo arrivasse anche a me ma per ora mi auguro che esca da questa ennesima crisi e possa godermela ancora per un po’. Grazie per le parole sono felice che abbiano risuonato dentro di te. Non è forse il compito della poesia? Un abbraccio

  • Marina

    Ma scrivi anche poesie! Si sente tutto il tuo struggimento, i versi sono profondissimi. Solo un cuore che vive certi momenti e certe emozioni può esprimersi così. Brava.

    • Elena

      Cara Marina, a dire la verità no, o meglio ne ho scritte pochissime, forse un paio le ho pubblicate sul blog. Non è il mio genere ma ti ringrazio per questo riscontro che mi fa piacere perché vivo di emozioni e sono felice di poterle condividere…

    • Elena

      Grazie Maria Teresa. Quanto è di conforto essere consapevoli del potere delle parole per esprimere ciò che abbiamo dentro! Ho sentito l’abbraccio che ricambio

  • Luz

    Cara Elena, oggi giù che mai queste parole paiono anche mie. Abbiamo in comune l’infermità grave delle nostre madri. Difficile descrivere quello che si prova. Queste tue parole vibrano di bellezza e sono fortemente ispirate, si coglie benissimo questa cosa. Un abbraccio…

    • Elena

      Cara Luz, che dirti se non che mi sento di ricambiare i sentimenti di vicinanza e affetto che mi rivolgi da questo tuo commento. Si scrive per trattenere ma spesso anche per gettare via da noi ciò che ci fa paura. Ti abbraccio forte forte, un augurio di cuore a tua mamma

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