Sono quasi le 22 di lunedì sera quando riscrivo questo articolo utilizzando una bozza pubblicata venerdì e già mi sento orfana di un’esperienza.
Volete sapere come mai?
Optimist ad Arzachena per la coppa kinder + Sport
Perché la 5a e ultima tappa del Trofeo Kinder+Sport Optimist del 20-22 settembre ad Arzachena è stata talmente ben riuscita, sotto tutti i punti di vista, che già ne sento la mancanza.
127 iscritti per una tre giorni di vento sempre sostenuto, oltre i 15 nodi con punte di 22 nelle giornate più belle, che si sono sfidati a terra a calciobalilla e in acqua in 9 prove per la batteria Gold completando così il programma delle regate.
Curiosi di conoscere le classifiche? Scaricatele a questo link!
Organizza AICO, l’associazione di classe Optimist
Ogni classe ha un’associazione che la rappresenta.
Aico (Associazione di classe Optimist) si occupa della vela dei più piccoli: i Cadetti, nati nel 2009 o 2010, e gli Juniores, nati nel 2004, 2005, 2006, 2007, 2008.
Ma non vi fate sviare dalla giovane età, sono atleti a tutti gli effetti con capacità spiccate di strategia in acqua e che muovono i primi passi anche nelle proteste (ho assistito alla discussione di qualcuna e vi assicuro che tirano fuori le unghie e i denti pur di difendersi!).
La classe ha un’organizzazione di eccellenza: dalla direzione della classe, con il Segretario presente ogni ora della giornata insieme ai ragazzi, alla segreteria organizzativa e al tecnico, che ben conosce le prerogative di questa classe in acqua.
Queste eccellenze, unite a un Comitato competente (questa me la sono detta da sola 😀 ) hanno fatto in modo di garantire l’ottima riuscita della manifestazione.
Il tracking disponibile per la Optimist Kinder+Sport Arzachena
A riprova di quanto fino ad ora affermato, il tracking disponibile on line, per seguire il percorso e le scelte tattiche effettuate dal vostro atleta preferito in tempo reale direttamente dal vostro computer o smartphone.
Un’invenzione semplice che diventa utile anche per dirimere questioni inerenti la navigazione, la partecipazione alla regata, il ritiro di una barca o se resta a terra.
Ormai si usa anche per le proteste.
La schermata che appare è qualcosa del genere:
E questo è il link al sito Metasail dove potete curiosare (basta fornire una mail e siete dentro!)
Partenza con Uniform
Parlando di partenze, Optimist ha come segnali di avviso due bandiere tra quelle previste dal Regolamento di Regata: Uniform e bandiera Nera.
Quest’ultima si utilizza in caso di flotte “nervose” e in questa manifestazione non è stata in alcun modo necessaria.
Solo un primo Ripetitore per la flotta Silver l’ultimo giorno nella sua settima prova, poi partenze regolari e solo due prove con UFD (Uniform Flag Disqualified).
Sull’uso di questa bandiera ho già scritto, avete un approfondimento a questo link.
Per chi non conosce il linguaggio delle classifiche, UFD è la barca che viene penalizzata senza udienza a causa di una partenza anticipata occorsa nell’ultimo minuto prima dell’ammainata della bandiera di classe o flotta (avviso).
La particolarità di questa penalità, che va segnalata alla flotta scrivendo i numeri velici delle barche UFD su un’apposita lavagna, è che se la prova è annullata o ripetuta la barca può ripartire.
E io, che ho fatto?
Dopo le prime due prove passate a supporto del Presidente sulla linea, sono entrata in azione!
E improvvisamente la tenera ansia che al mattino mi aveva accompagnata è svanita.
A bordo la fortuna di un Comitato di Regata la fa l’affiatamento e la fiducia tra di noi e la presenza di marinai che del campo di regata conoscono tutto.
La situazione dei fondali, il comportamento dei venti e delle perturbazioni, le correnti.
Queste informazioni, unite alla conoscenza delle regate e delle barche in regata, consente al Comitato di lavorare al meglio.
Noi eravamo ben provvisti da questo punto di vista e non posso che dire loro grazie per tutto ciò che ho imparato su questo mare e questa terra.
Quanto a me, credo fossi sotto test.
Ricorderete che un anno fa ho ottenuto, dopo un lungo e faticoso percorso, il titolo di Ufficiale di Regata Nazionale.
Questa era la prima regata fuori zona in un ruolo importante e credo sia andata bene!
Ho trovato colleghi con più esperienza di me del tutto disponibili a trasmettere le loro conoscenze, senza risparmiarsi.
Ne ho incontrati di così gelosi del loro piccolo mondo che tengono stretto da farsi quasi compassione.
Mors tua, vita mea.
Io ho avuto un Presidente che si è messo a disposizione di una collega che vuole crescere e non è stato il solo.
Ho incontrato persone con cui ho scambiato idee, progetti e intenzioni, che amano quanto sport al punto da difenderlo e lottare per farlo crescere, come dovremmo fare tutti
Con fatica, un fatica che unisce anche chi è distante.
Avrete capito ch eper me questa è stata un’esperienza meravigliosa.
Vi invito a visitare la pagina Facebook dell’AICO che ha pubblicato video e foto bellissime, dove appare una UdR con cappello texano che osserva insistente le barche. Guai a voi se ridete quando la vedete!
Sono io, con i miei colleghi, bardata come un cavallo per paura di prendere la pioggia 😄
Oltre le regate, le serate gastronomiche
Il cibo è cultura, condivisione, gioia.
In Sardegna poteva mancare la classica cena in agriturismo con piatti tipici dell’isola?
Il Circolo Nautico Arzachena, che ha promosso e organizzato questo evento, ha pensato anche al lato ludico/culturale della regata.
Dopo averci sistemato in un hotel molto bello, il Grand Hotel di Caniggione, ci hanno deliziato dapprima con i prodotti tipici locali, durante una cena pantagruelica che ricorderò a lungo a base di porcetto, seadas, ravioli dolci, agnello al forno e non so quanti antipasti tipici di questa cucina carica e gustosissima.
Per poi passare la sera dopo a una cena gourmet con tanto di cuoco stellato in hotel.
Tutto qui?
Sarebbe abbastanza eppure i galluresi hanno fatto di più.
Mi hanno fatto sentire a casa e hanno condito il tutto con gesti affatto scontati e per questo ancora non più preziosi.
Che la Sardegna avesse un mare stupendo lo sapevo già, c’ero stata.
Ma del cuore sardo poco sapevo.
Sono grata a tutti voi per avermelo fatto conoscere
7 Comments
Sandra
Ragazza, non ti invidio perchè come sai soffro tantissimo il mal di mare, ma trovo che sia tutto fantastico. Goditi mare, vento e cibo. Un bacio enorme
Elena
Cara Sandra, credo che sullo yatch su cui ero appollaiata (ho aggiornato il post con nuove foto, dovresti vedermi) avresti patito da morire. A me stavolta è andata bene, forse perché mi è piaciuto così tanto che il resto è passato in secondo piano. Ho persino trovato il tempo di fare un bagnetto, divino
newwhitebear
credo che passata l’ansia, tutto sia filato liscio.
Divertiti.
Elena
Si liscissimo. Ho aggiornato il post, perché è stata un’esperienza davvero splendida
newwhitebear
passerò a leggere l’aggiornamento
Domenico Liguoro
Salve. Conosco la Sardegna ed i suoi campi di regata anche se non ho mai partecipato ad un CdR in quella terra. Per mia scelta avverso la bandiera nera. Vada per la “Uniform”, d’altronde già adottata come procedura di partenza( non come bandiera) prima dell’introduzione di questa regola, nelle regate della Classe Laser per opera dell’amico Macrino Macrì. Al posto della bandiera nera, specialmente per regate di flotta, preferisco la bandiera “Intelligenza” che è più cortese verso i regatanti. Ricordarsi sempre che lo sport della Vela deve sempre considerarsi un gioco sia per chi gestisce le regate sia per i partecipanti alle stesse. Buon divertimento allora. Domenico
Elena
Caro Domenico, concordo con te sull’utilizzare la bandiera nera solo quando davvero necessario e non per “punire” la flotta. C’è molta discussione tra di noi, sarai al corrente, se utilizzare Intelligenza per fermare la procedura oppure il Pirmo ripetitore. Sono casistiche differenti, nel rpimo caso l’errore è del comitato, nel secondo della flotta (ma siamo sicuri? E se fosse la linea storta o il vento saltato?). Ma suq uesto argomento vale la pena di scrivere una rticolo di approfondimento. Grazie per averlo segnalato e a presto.