Recentemente sul Piemonte e Liguria si è abbattuto un nubifragio, tipico di fine novembre ma durato alcuni giorni, che ha prodotto danni a cose e a persone, per fortuna non gravissimi.
Era stato ampiamente previsto, ma come al solito le conseguenze ci sono state.
Guardando Valentino e Valentina addormentati contro uno dei ponti principali che a Torino scavallano il Po, ho scattato questa foto e mi è venuto in mente che sì, forse si poteva evitare.
L’ambiente in cui viviamo reagisce ai nostri stimoli, e proprio sulla prevenzione bisogna lavorare, sia quando si parla di territorio che di barche e.. di ormeggi, anche sui nostri laghi, dove ogni volta che spira un vento più forte del solito qualche danno si genera, ne sa qualcosa il mio Fun.
La morale di questa foto serve anche a noi marinai: un buon ormeggio conta e può salvare una barca ma anche evitare che l’incidente degeneri in qualcosa di più serio, coinvolgendo persone o cose.
Che vi troviate su un fiume, su un lago o sul mare, il messaggio è:
La natura va rispettata e le sue azioni e reazioni previste. Così si va (e si ormeggia) in barca a vela.
Ormeggiare in sicurezza e saldamente
Ho già trattato questo argomento su questo blog con l’articolo 10 cose da sapere per ormeggiare una barca di 7 mt come il Fun , perciò non ci torno in quanto sono sempre attualissimi come suggerimenti, anche se si riferiscono a un attracco in mare e in porto.
Mi interessa invece approfondire il tema dell’ormeggio a terra e di come affrontare le emergenze, prevenendole. Una regola aurea in barca a vela è saper prevedere le avversità, perché dopo è quasi sempre troppo tardi.
Prevedere le situazioni problematiche
Oggi grazie agli strumenti messi a disposizione da meteo e protezione civile è possibile prevedere con un certo anticipo le condizioni meteo marine ma anche lacuali o fluviali.
Controllare cosa può succedere è fondamentale e una volta realizzato che dove avete ormeggiato la barca potrebbe generarsi un problema di vento, di acqua alta o di forte corrente, come nel caso di Valentina e Valentino, dovrete intervenire per tempo.
Innanzitutto occorre verificare la tenuta dell’ormeggio tradizionale con le cime e se del caso provvedere a un rinforzo con tutte le tecniche che ben conosciamo.
Potrebbe essere utile anche un ancoraggio a terra con una cima adeguata fatta circolare intorno a un tronco d’albero (se non raggiungibile dall’acqua, altrimenti rischiate di vedervi le radici sopra sotto) o a qualche solida presa a terra cui assicurare la vostra imbarcazione.
In questi casi, specie se il potenziale problema è la corrente e vi coglie impreparati, ricordate che potete sempre gettare l’ancora, per rallentare o addirittura, se il fondo tiene, fermare la deriva.
Se fate in tempo (e dovreste farcela, se siete stati previdenti) potreste verificare la possibilità di spostare l’ormeggio altrove, in un luogo più riparato o sicuro.
Una volta verificata la direzione del vento e calcolata la potenza del mare o comunque della massa d’acqua, trovare un luogo riparato potrebbe essere la soluzione ottimale. Poteva essere fatto nel caso di Valentino e Valentina? Forse, chissà se la città di Torino ha pensato a una piano per affrontare questo tipo di emergenze?
Sia che si tratti di una barca di vostra proprietà che di un battello per l’utilizzo pubblico, essere presenti e rinforzare gli ormeggi è sempre meglio che abbandonare il natante al suo destino. Una tristezza questa foto, non trovate?
Ormeggiare bene dunque non è solo una manovra che salva la barca ma anche le persone. Per fortuna che a Torino la pioggia si è fermata, ma la sicurezza non si fa con i sé.
Ah dimenticavo: non sempre si può evitare che l’ormeggio molli. In tal caso non dimenticate di proteggere o la sponda o la barca se potete, per evitare lo scontro.
Probabilmente per la coppia di Valentini non c’era altro da fare che assistere a questa triste deriva, ma la prossima volta mettersi nelle condizioni di poter prevenire il disastro sarà gradito per i torinesi che, com’è noto, a Valentina e Valentino sono molto affezionati.
Ultima avvertenza
Di solito parcheggiate le auto il più vicino possibile ai corsi d’acqua o ai moli. In situazioni di emergenza meteo non è molto consigliabile. Non dimenticate di spostarle. C’è già tanta immondizia che in queste ore galleggia sulle sponde e a valle dei fiumi, fate in modo che non venga incrementata dalla vostra auto.
Fate due passi in più se è prevista pioggia, la vostra salute vi sarà grata.
E in preparazione dell’inverno fate un giro agli ormeggi delle vostre barche e assicuratevi che siano adeguatamente rinforzati.
Godetevi la montagna ma senza dimenticare la vostra compagna che tra pochi mesi tornerà a farvi godere del mare, del vento e della gioia di navigare.