Sono quello che si dice una lottatrice, non mi abbatto mai.
A volte cado ma mi rialzo quasi subito. Se ho un obiettivo lo perseguo, anche accettando gli inevitabili stop che la vita ci impone, provando a farne tesoro, in qualche modo.
Ma ci sono cose più grandi di noi contro le quali tutta la forza, la resilienza, o meglio, l’antifragilità”, caratteristica cui anelo da sempre, non serve a nulla.
Resta la certezza di aver fatto tutto il possibile.
Per alleviare una sofferenza, per portare conforto, per offrire il meglio in situazioni in cui il meglio non è nemmeno immaginabile.
Per riconciliarmi con le radici per lungo tempo lasciate seccare, forse per difesa, per rabbia, magari anche per ripicca.
Un po’ per amore.
Di quell’amore che ho temuto di aver perso o mai raggiunto, che non fosse così forte come avrei voluto e come avrei avuto bisogno.
Quell’amore che in un gesto impulsivo, quasi disperato quando si è quasi alla fine ti viene mostrato in tutta la sua bellezza e autenticità: due mani stanche che ti afferrano le gote e ti dicono “Sei la mia gioia”.
Sono immagini che resteranno, contro tutte le sofferenze.
Non so se ci sarò nei prossimi giorni, sono impegnata nell’accompagnare una donna che amo nel suo viaggio più difficile.
Sperando che possa esserci ancora una tappa.
Tutto il possibile. Ma poi, ci si può solo affidare. Un altro insegnamento di cui fare tesoro.
12 Comments
Cristina M. Cavaliere
Cara Elena, ultimamente non ho avuto molto tempo per affacciarmi ai blog, ma ho visto poi la notizia su fb. La tua testimonianza è bellissima.. Stringo forte te e la tua mamma in un grande abbraccio.
Elena
Grazie Cristina, sto riprendendo un po’ in mano le mie abitudini e la mia vita, come meglio posso
Tornerò a scrivere e a leggervi. Qualcosa però è cambiato…
Marina
Carezze e parole che resteranno sempre con te. Che la forza, tutta la forza necessaria non ti molli adesso!Ti abbraccio.
Elena
Grazie. Mamma resiste resisto anche io, fino all’ultimo. Abbracci ricevuti, grazie Volpi
Elena
@Brunilde, @grazia, @Anna, @Gian, @Giulia, @Luz: vi ringrazio di cuore. Mamma è ancora qui, una leonessa che lotta per farcela nonostante tutti i guai. Noi figlie e famiglia siamo con lei. Ogni giorno è una conquista, qualcosa per cui dire grazie.
Abbracci care Volpi, vi aggiorno
Giulia Lu Mancini
Accompagnare una persona cara nell’ultimo viaggio è molto doloroso e può essere devastante, io l’ho vissuto con mio padre, ma nonostante tutto ricordo quegli ultimi giorni con infinita dolcezza, viene fuori tutto l’amore che forse non hai espresso in una vita intera, e quell’amore dopo non ti abbandona più. Ti mando un abbraccio.
newwhitebear
Capisco la tua amarezza e dolore. Quel percorso l’ho fatto otto anni fa e ho mancato l’ultimo step perché mia sorella aveva promesso di restare ma non l’ha fatto.
Ti sono vicino e spero che ci ci possa essere una nuova tappa.
Un abbraccio
Anna
È un cammino la cui meta si vorrebbe non vedere mai. Ma all arrivo non ci si lascia, ci si saluta soltanto sapendo che ci mancheremo finché non ci incontreremo di nuovo. E li un nuovo viaggio ci attende. Insieme. Ti sono vicina.
Sandra
L’amore resta sempre, Elena. Ti abbraccio in questo momento così doloroso.
Luz
Cara Elena, tieni stretto tutto l’amore che provi, il disarmo totale dinanzi a quella fragilità. Sai quanto ti capisco.
Un abbraccio e un incoraggiamento, col cuore. Ce la farai, rendilo tuo come sai e puoi fare…
Grazia Gironella
Brunilde nel suo commento ha già detto tutto quello che avrei potuto dire, perciò non lo ripeto. Sii serena e forte come già sei. Ti abbraccio forte. <3
Brunilde
Accompagnare qualcuno verso l’uscita non è mai facile. Se questo qualcuno è la propria madre, tutto si complica, perchè l’amore, la sofferenza e la paura si mischiano alla perdita della nostra storia umana, delle nostre radici, della figlia che è in noi e non sarà più.
Sono assolutamente certa che l’amore, l’istinto di figlia unito alla sensibilità di donna adulta che sei diventata ti guiderà, e farai ciò che è meglio.
Io ho fatto questo percorso giovanissima, avevo solo diciotto anni quando la mia mamma se ne è andata, dopo una lunga e straziante malattia in cui io le sono stata vicina come ho potuto. Ma, col senno di poi, capisco di aver fatto il massimo: il mio istinto mi ha guidato nella direzione giusta.
Quell’esperienza mi ha reso la persona che sono, nel bene e nel male. Anche se sono passati molti anni, è tutto ancora vivo dentro di me, nitido e chiaro: non sono ricordi, sono proprio io.
Non fa più male, è una parte di me.
Ti abbraccio forte, e ti sono più che mai vicina in questa tua avventura umana, che racchiude tutto il senso della vita: l’inizio e la fine, il passato e il presente, le radici e le ali, l’amore e i contrasti.
Un affettuoso pensiero per la tua mamma, donna molto fortunata, perchè ha te, che ” sei la sua gioia “.