Una Pasqua nel nido
Il mondo con i miei occhi

Una Pasqua nel nido

 

E in un attimo è aprile.

Mi guardo indietro. Poco più di un mese fa le nostre vite si dipanavano con la certezza che fossero uguali a se stesse, giorno dopo giorno.

Dal nostro freddo distacco, oh appagante e ingannevole distanza, osservavamo la tragedia che avveniva in Cina come a qualcosa che non ci avrebbe mai riguardato.

Illusi.

Ancorati alle nostre vite, nella certezza che il Sistema ci avrebbe protetto da ogni cosa, abbiamo proceduto pervicacemente su un crinale pericoloso fino a quando ci siamo fermati, davanti a un muro contro cui abbiamo sbattuto il naso e alla base del quale qualcuno si è fermato, inerme.

Non sappiamo quanto durerà ma sappiamo di certo che ci sarà per sempre un prima e un dopo, per ogni cosa che ci apparteneva: abitudini, lavoro, relazioni. Noi stessi.

Siamo franati dentro un’epidemia che è diventata pandemia in un modo così rapido e inarrestabile che pare di esserci dentro da un tempo lunghissimo.

Invece è da poco più di un mese.

 

Tra qualche giorno è Pasqua, e noi la passeremo in casa. 

Una casa che ormai per noi è come un nido.

Una casa che protegge, nutre, difende, isola, sospende. 

Il prezzo è la libertà.

 

Una Pasqua nel nido

 

Per amore o per forza, ma sempre con la convinzione di contribuire a un principio semplice quanto necessario, restiamo in casa.

 

Ognuno protegge tutti. Tutti proteggono ciascuno

 

Passerò la giornata di Pasqua e Pasquetta nella nostra casa, in quello che è diventato il nostro nido.

Se il tempo lo permetterà, ci concederemo il pranzo sul terrazzo e magari sarò in video chiamata con mia madre. 

Mi sento, pur nella difficoltà della quarantena, una persona fortunata. Ho una casa, piccola ma confortevole, il frigo pieno di ciò che desidero, una relazione stabile. Una bella famiglia, con cui riesco a restare in contatto anche in questo periodo difficile.

Ma non è così per tutti. Tutto ciò mi rattrista, insieme alla libertà che ho perso e alla preoccupazione per la salute dei miei cari.

Nemmeno il virus è in grado di parificare le differenze di classe e dopo, sarà anche peggio.

Credo che il prossimo week end peserà in modo ancora più forte sulle persone sole.

Per questo propongo di farci carico di colorare questa Pasqua e Pasquetta nel nido di umanità fatto di rapporti a distanza, anche se attraverso una finestra, un balcone o virtuali, come attraverso un blog.

Basta un sorriso, un calice alzato, una parola, una foto, un pensiero.

Li condividerò volentieri nel blog.

Le parole d’amore, un amore profondo per l’umanità in difficoltà, non sono contagiose!

 

L’unico contagio che possono produrre è la speranza.

 

 

Facciamo Pasquetta insieme?

 

Per questo vi lancio una proposta: facciamo Pasqua e Pasquetta insieme!

Chi ha un blog pubblichi le sue foto e le sue esperienze, dal balcone o dalla soffitta, o per i più fortunati, dal proprio giardino.

Per chi non possiede un blog ma ha voglia di condividere foto ed esperienze con la comunità delle Volpi, può inviarmele a questa mail elenaferro@elenaferro.it.

In ogni modo possibile, cerchiamo di non lasciare nessuno da sola/o.

Ci vuole poco per sentirsi un po’ meno soli. Questo blog vuole fare la sua parte.

 

#Andràtuttobene

 

Allora, care Volpi, ci vediamo a Pasquetta? Quest’anno invece di passarla da soli, dividiamo virtualmente gli spazi e le immagini tra di noi?

Vi aspetto.

Intanto, un sincero e caloroso augurio per una Buona Pasqua a tutti voi! 

 

 

Come ho passato gli altri anni la Pasqua?

Beh, in fondo non in modo molto diverso, almeno nello spirito …

La ricarica di Pasqua (2019)

Una Pasqua da Volpi  (2018)

 

11 Comments

Che ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.