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Una bella recensione di Così passano le nuvole

Oggi vi segnalo una recensione apparsa martedì 6 marzo 2018 sul blog di Rosalia Pucci, Scrivere la Vita. Vi invito a leggerla subito!

Ecco il link alla Presentazione del romanzo Così passano le nuvole su Scrivere la Vita

Una bella recensione di Così passano le nuvoleUna bella intervista che mi ha regalato ampio spazio per sottolineare alcuni dei temi cui sono più legata: il dolore che insegna, la scelta di una donna che investe tutto sulla sua carriera, le relazioni famigliari. E l’identità sessuale, sempre più labile nei confini e difficile da affermare.

Leggete e vedrete 🙂

Rosalia ha voluto aggiungere una sorpresa alla sorpresa: ha scovato in rete una vecchia foto che mi ritrae (bionda  😯 ) e con il romanzo (prima edizione) tra le mani.

Mi ha fatto ricordare l’emozione e la gioia che provai non appena Così passano le nuvole fu pubblicato (di cui trovate ogni informazione utile alla pagina dedicata). Ero raggiante e incredula di essere riuscita a compiere l’impresa, è stata un’avventura complicata ma super emozionante!

Immagino che questa sensazione sia quella che prova ciascuno di noi quando finalmente riesce a pubblicare. E visto che sto lavorando al mio secondo romanzo, spero di riprovare quelle sensazioni al più presto.

Presto sarà disponibile anche la versione cartacea!

Ringrazio di cuore Rosalia per l’attenzione e approfitto per dirvi che ho appena dato l’ok per la distribuzione della copia cartacea del romanzo, che ho curato personalmente. Uso il servizio di StreetLib, qualcuno lo conosce già? Io mi trovo molto bene, come ho già avuto modo di raccontare qua e là.

Magari ve ne parlerò in un post dedicato, per un self publisher, o indie se preferite, è un’ottima soluzione.

Insomma, lo strumento è buono ma il risultato è dipeso da me. Speriamo sia all’altezza delle aspettative (soprattutto delle mie).

Un cerchio si chiude e un altro si apre

Ricordate il percorso cominciato con Quando il tuo romanzo torna a pretendere l’attenzione che merita e proseguito poi con La scrittura, un sentiero impervio e faticoso?

Finalmente concluso.

Ora mi dedico alla revisione del nuovo romanzo e al progetto di pubblicazione di una raccolta di racconti.

Lo so è ambizioso. Ma la scrittura si nutre di sogni e di ambizioni. O no?

E la vostra scrittura, di cosa si nutre? Vi va di parlarne qui sotto?


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8 Comments

  • newwhitebear

    passerò a leggere la recensione.
    Streetlib lo conosco ma preferisco KDP e Smashwords per mobi e epub, createspace per il cartaceo. Mi trovo benissimo anche se a volte devo penare per copertine, impaginazione, note a pie’ di pagina ma puntualissimi nelle rimesse. Anzi oggi ho ricevuto il 730 americano perché nel 2017 ho superato i 10$ di vendite 😀

    • Elena

      Allora sei ricco! Non conosco questioni strumenti eccetto Create Space grazie a una guida di Maria Teresa Steri. Si, l’aspetto più importante per me è sicuramente la trasparenza e la puntualità nei pagamenti… E sai sempre quante copie hai venduto. Non come il mio vecchio editore che diceva che non vendevo niente…

  • Brunilde

    Per molto tempo ho scritto solo per me. Solo da poco ho deciso di proporre ciò che scrivo ( senza distruggere e cancellare, come facevo prima ).
    Un paio di miei racconti sono finiti in antologie di premi letterari a cui ho partecipato, un altro racconto esce adesso, su una rivista a diffusione locale.
    Alla fine della presentazione di una di queste antologie ( c’era tanta gente, eravamo 18 autori ) una signora mi si è avvicinata per chiedermi un autografo: proprio a me, perchè le era piaciuto quello che avevo detto. E’ stata un’emozione, il mio primo e unico autografo!
    Ho da poco proposto un mio romanzo breve ad alcune case editrici, per vedere che succede. Neanche a dirlo, è arrivata subito un’ offerta di pubblicazione con contributo, ovvero a pagamento ( no, grazie! ).
    Ora sto revisionando un mio secondo lavoro, a cui tengo molto: non è un romanzo, è una sorta di diario delle mie esperienze africane ( vivo in Madagascar 2 mesi l’anno, da diversi anni ) in cui mescolo avventure tragicomiche, riflessioni antropologiche post coloniali, storie personali e vicende locali.
    Non so che ne farò una volta revisionato: dovrei procurarmi un lettore beta, ci sono volontari?
    Forse per questa mia seconda creatura troverò il coraggio di bussare alla porta dell’unica casa editrice dove ho un contatto personale, o forse no, temo di creare imbarazzi. Cosa mi suggeriscono le volpi?
    Pubblicare più che un’ambizione mi sembra un sogno difficilmente realizzabile.
    Continuerò comunque a scrivere perchè fa parte di me .
    Poi, chissà…!
    Complimenti sinceri a Elena e a tutte voi che avete realizzato il vostro sogno!

    • Elena

      Carissima Brunilde, mi sono sempre chiesta cosa spinga qualcuno a scrivere e poi a distruggere. A me è capitato di mettere da parte e magari dimenticare, ma distruggere no. Meno male che poi ti sei convinta a promuoverlo, visto il successo che il tuo lavoro ha riscontrato. Congratulazioni! Quanto a ciò che chiedi, senza pretendere di dare consigli, io credo che ciò che incuriosisca sia proprio il perché, oltretutto cosa, il come sia la tua vita in Madagascar. Pensa a chi desidera fare un viaggio in quel paese quanto potrebbe essere stimolato da una sorta di diario o racconto. Anche se romanzata l’idea è accattivante. Le persone che hai incontrato penso che possano suscitare la curiosità e la voglia di conoscerle attraverso la tua esperienza. Quanto a faccia tosta, io non avrei dubbi. Il tuo lavoro vale? Allora proponilo con orgoglio a chiunque. Chissà quante volte qualcuno ha bussato alla tua porta trovando udienza… Se la legge dell’universo vale, prima o poi tocca a te. Un grande in bocca al lupo!

  • Banaudi Nadia

    La foto ha colpito anche me, credo di averti conosciuto ancora con i capelli biondi in foto anche da Maria Teresa, ma questo significa solo che sei sempre in trasformazione. Elena, quella che ha scritto e ora rivisto Così passano le nuvole scommetto è sempre la stessa, dentro. La felicità e l’impazienza di ripercorrere certe strade lo testimonia. Credo non ci si faccia mai l’abitudine a determinate emozioni e aggiungo, menomale.
    E ora vento in poppa.

    • Elena

      E vento in poppa sia! Ps : ora sono bruna, ma anche bionda mi riconosco lo stesso. Il sorriso è sempre il mio e in queste parole occasione splende ancora di più

  • rosaliap

    Buongiorno Elena, sono contenta di aver scelto una foto (bellissima) che ti ha riportato alle emozioni della prima pubblicazione. Quel sorriso la dice lunga:) Concordo sulla necessità di voltare pagina dopo che si è coronato degnamente un sogno, o, al contrario, dell’impossibilità ad andare avanti se siamo ancorati a qualcosa che non ha avuto la conclusione sperata. Hai dato vita al tuo sogno,Elena, ora sei pronta a raggiungere con il vento in poppa un altro porto ^_^

    • Elena

      Eh si cara Rosalia, adesso avanti e senza più voltarsi indietro! Grazie ancora per la gradita sorpresa e la fiducia che riponi nel mio lavoro. Un abbraccio e buona giornata

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