Dite la verità, quante volte vi è capitato di ascoltare frasi che brillavano per la totale assenza del congiuntivo, quando sarebbe stato necessario?
E quante volte avete trovato un indicativo al posto del congiuntivo, magari scritto il che è anche peggio, datosi che verba volant, sed scripta manent?
In questo articolo vedremo quando e come si usa il congiuntivo, il modo del verbo più elegante che conosca.
@Ma come ti è venuto in mente di scrivere un articolo così?
Rispondo subito.
Da qualche tempo mi sono iscritta a un blog che ho scoperto da poco e che tratta di una disciplina a me cara, lo yoga.
A proposito, sei già iscritt” alle Volpi che camminano sul ghiaccio? Se non lo sei ancora, fallo subito, cliccando su questo link, tempo un secondo e tornerai alla lettura!
Dunque torniamo a noi. Dicevo di questo sito sullo yoga scoperto da poco. Ebbene, era così ben strutturato, elegante, preciso, con una sezione di vendita di corsi on line… Insomma, sembrava fatto per benino, dando un’impressione di professionalità, cura e attenzione … mi ci sono iscritta subito!
Ricevo il primo articolo di benvenuto, e fin qui tutto bene.
Poi mi arriva il primo aggiornamento del blog e appena al secondo paragrafo, in cima a tutto un ragionamento che stavo seguendo con attenzione, cosa mi ritrovo? Un bell’indicativo al posto del nostro amato congiuntivo!
Sbeng!
Eh no. Decisamente non un buon biglietto da visita.
Non mi è affatto scattata la sindrome da “signora maestra in pensione”, ma mi è capitato qualcosa di peggio: la mia attenzione alla lettura e ai contenuti proposti é stata automaticamente distorta da quell’errore.
Ho cominciato a pensare a quale sarebbe stato il modo migliore da utilizzare in quel contesto. Mi sono distratta e ho perso il filo del discorso….
Chissà quante volte sarà capitato anche a voi….. E dire che c’è persino qualcuno che pensa che il congiuntivo appartenga al passato e che occorra superarlo, innovare. Mah.
Io non la penso così. Io il congiuntivo lo difendo. E voglio imparare ad usarlo bene.
@Quando usare il congiuntivo
Le grammatica che avete sotto il naso non vi dicono nulla su questo, eh? Ho fatto una piccola ricerca per voi ed ecco quanto è emerso sull’uso del congiuntivo…..
1) È obbligatorio quando la frase è retta da verbi che indicano un comando
Voglio che sia fatto entro la mattinata
2) Si usa quando si debba esprimere paura, timore
Ho paura che ritorni
3) Quando si vogliono esprimere opinioni personali
Credo che tu appaia un pò troppo nervoso
4) In alcune forme impersonali
È incredibile che non ci sia più niente da fare
@Usare il congiuntivo fa bene alla salute
Il congiuntivo è il tempo del verbo più indicato per esprimere ipotesi, opinioni, punti di vista. Insomma, esattamente quello che noi blogger facciamo periodicamente!
Fateci caso, i bambini inizialmente non lo usano. Quando lo fanno è perché il loro impianto cognitivo si è evoluto. Riescono a fare ipotesi ad esprimere opinioni e dubbi. Insomma, hanno una loro identità precisa che si esprime anche nel linguaggio.
Per noi adulti l’uso del congiuntivo rispecchia complessità argomentativa, capacità di astrazione, creatività e raffinatezza espressiva. Tra tutti i modi dei verbi, è quello che più si associa all’eleganza linguistica.
Il #congiuntivo è il miglior amico di chi scrive in #rete
Il blogging ha cambiato il linguaggio e il modo di esprimersi, non solo in rete. Era inevitabile.
Segue le regole che conviene seguire, quelle che rendono più semplice a chi ci legge fruire di un’informazione, di un’idea e magari, di condividerla.
@Per me il congiuntivo al posto sbagliato prude come la zanzara tigre
Quando acquisto contenuti, via web o cartacei, pretendo che siano scritti in italiano corretto. Che si tratti di un ebook (scaricato gratuitamente o peggio acquistato) o dell’ultimo post del vostro blogger preferito, per non parlare dei contenuti delle pagine social dei vostri amici, mi piace trovare il congiuntivo al suo posto.
Come le ciabatte dal verso giusto quando scendo dal letto la mattina…
Fatemi sentire la vostra solidarietà, da almeno un pò di fastidio anche a voi inciampare in un congiuntivo desaparecido?
Oppure non ci date nessun peso?
Se la risposta alla prima domanda è affermativa, è un buon segno. Non siete ancora pronti per dare la buonanotte al congiuntivo, anzi, la lingua italiana per voi più che da difendere è da rispettare.
Con le sue regole, con il suo bon ton, che poi non è altro che il modo corretto per esprimerci.
Date una bella svegliata a chi dorme ancora, impunito, sul congiuntivo!!!
Condividete questo post *
Chi ha interesse nell’esprimere una comunicazione efficace, deve tener conto di una serie di regole tra cui l’uso corretto dei modi dei verbi. Tra questi, non c’è dubbio che il più ostico e misconosciuto di tutti sia il Signor Congiuntivo.
O forse, no..
@Una buona comunicazione è fatta di regole
Potete avere i contenuti migliori del mondo ma se non usate bene le regole della lingua con cui scrivete, in questo caso quella italiana, la comunicazione perde di efficacia, distoglie l’attenzione dal focus al quale in ogni modo occorre tenere incollati i propri lettori.
“In comunicazione i contenuti sono importanti, ma non si può trascurare la forma”
Certo ci sono grandi artisti che le regole le hanno non solo ignorate ma cambiate. Ma mentre tentiamo di emularli, ammesso che la sorte ci sia alleata, meglio usare bene lo strumento per arrivare agli altri, ovvero il linguaggio.
Un linguaggio che certamente cambia nel tempo.
Solo qualche secolo fa, Giacomo Leopardi scriveva cose come queste
io credo che tu abbia in capo una mala intenzione
benché tu vadi per una strada….e io per un altra
In conclusione, io ti credo che mi sii sorella
Oggi sono terribili errori di sintassi, non si possono sentire 🙂 Non trovate?
@In conclusione…
Prima di dare la buona notte al congiuntivo, pensateci sopra. Meglio una comunicazione corretta ed efficace che gli incubi che un uso scorretto dei modi della lingua italiana produrrebbero nei vostri lettori.
E credetemi,
Scrivere bene è ancora di moda!
Lo testimoniano le centinaia di pagine scritte correttamente cui accediamo ogni giorno.
Imparare a parlare e a scrivere significa celebrare la nostra lingua italiana. E rispettare la sua storia, ricca e ancora molto lunga.
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7 Comments
Paul Stone
“2) si usa quando si debba esprimere paura, timore” l’hai messo apposta per vedere chi è attento?
Elena Ferro
Also forza di riformare la scuola, siamo all’analfabetismo di ritorno… Ma non penso che la colpa siano i social. Sono solo l’effetto, non credi Maria Teresa?
Marina
Secondo me i social sono solo la conseguenza di un modo diverso di relazionarsi, di aggregarsi, un modo semplificato e più immediato – che ha i suoi vantaggi e svantaggi.
L’ignoranza di ritorno è un’altra cosa, ma percorre anche quei canali e vi si manifesta, sfruttandoli per incrementare se stessa.
I social utilizzati in maniera funzionale sono un’utilissimo strumento di comunicazione. Ma gli strumenti vanno saputi utilizzare. Oggi in pochi danno risalto alla formazione, nel nostro paese, siamo tutti spinti verso la frenesia del fare. Un fare che, in assenza del sapere, riesce male…
Elena Ferro
Ciao Marina, benvenuta nel blog e grazie per il tuo commento. Condivido in pieno! Il problema vero è la competenza e la preparazione. La sua assenza si vede nei social come nella vita. Ma nei social di più, giacché nella vita mi sembra che comunichiamo sempre meno….. Che ne pensi?
Elena Ferro
Dici che non ci sta? (^o^)
mariateresasteri
Condivido il tuo fastidio per questa tendenza. Anche a me fa lo stesso effetto (purtroppo mi capita anche con altri errori), cioè mi distrae da quanto sto leggendo. Vedo poi che sui social ha messo piede ormai questa abitudine a sostituire il congiuntivo con il passato, e non capisco se sia solo una questione di ignoranza o proprio la volontà di “semplificare”. Se poi glielo fai notare, passi subito per la rompiscatole-maestrina.
Tra parentesi, di recente ho sentito in bocca ai ragazzini certe cose da mettersi le mani nei capelli… :O
Elena Ferro
Also forza di riformare la scuola, siamo all’analfabetismo di ritorno… Ma non penso che la colpa siano i social. Sono solo l’effetto, non credi?