Chissà perché mi viene in mente adesso di fare un bilancio quando di solito il momento per farli (per me) è settembre, l’inizio vero di tutte le cose, un po’ come quando andavo a scuola e tutto cominciava, davvero.
Settembre è il mese in cui procedo con l’elenco delle cose fatte e di quelle da fare nel prossimo futuro e mi guardo indietro.
Per pochi istanti, certo. Che a restare troppo con lo sguardo al passato, anche se recente, fa male, questo lo sappiamo bene.
Indietro verso ciò di cui ho scritto, ma soprattutto verso le persone che ho incontrato qui, attraverso questo splendido strumento che costa fatica ma che ripaga tanto, il blog.
Persone, dicevo. Molte sono arrivate da poco, alcune di quelle affezionate sono andate via o hanno rallentato le visite.
Cambiamenti che si notano da questa parte della tastiera ma che accettiamo come un dato di fatto, come una libertà necessaria, come un’evoluzione nostra e degli altri.
Ma ciò non significa che non ci manchino.
Tempo di bilanci (in anticipo) per il blog e non solo
Ottobre è stato un pò come l’effetto climax.
Come se a un certo punto fossi arrivata, dopo una lunga camminata, in cima alla vetta desiderata e ora godessi il mondo da quassù, pronta a scendere il pendio e a riconquistare una nuova stagione, un nuovo incontro, una nuova cima da scalare.
Non so sei sia colpa di un compleanno speciale, o del fatto che a inizio anno mi ero ripromessa di incrementare le visite sul blog migliorandone la maschera e l’organizzazione dei contenuti.
O che proprio in questo mese il numero di visualizzazioni del 2018 è stato raggiunto e io mi ritrovo con un obiettivo centrato prima del tempo e due mesi e mezzo tutti da giocare.
Un risultato di cui solo voi siete gli artefici care Volpi, perciò vi dico un grosso Grazie!
Tutto qua?
Proprio no.
Qualcos’altro bolle in pentola e non sto parlando di Càscara.
Quest’anno ho avuto qualche sorpresa anche con le vendite dei miei libri auto pubblicati.
Alcune sono buone altre meno.
Ho deciso comunque di condividerle con voi.
Bilancio dei titoli pubblicati in self
Sapete già che non amo promuovere in modo eccessivo ciò che scrivo e pubblico su questo blog.
Può darsi che questa attitudine sia esagerata, so che alcuni lo fanno in modo più sistematico, altri quasi mai.
Pur conoscendo abbastanza bene il cosa fare e il come, considero ogni libro pubblicato come una storia compiuta che deve prendere la sua strada, all’inizio con qualche aiutino ma poi sostanzialmente camminare da sola.
Così sono andata a sbirciare i numeri delle vendite sulle due piattaforme su cui ho pubblicato, StreetLib e Youcanprint.
Di solito quando ho appena dato alla luce un libro, sia esso un romanzo come Così passano le nuvole, un diario di viaggio come Il futuro di Cuba c’è, o un manuale per parlare in pubblico come Tecniche di oratoria, i primi mesi consulto i dati molto spesso.
Non so se capita anche a voi, ma a me viene una sorta di compulsione alla verifica di cui poi mi pento sempre, una sorta di ansia per la “creatura” che forse col tempo imparerò a moderare.
Si tratta di libri in fondo.
Raccontano della vita ma non sono la vita.
Ebbene, torniamo a bomba: controllando ho avuto due sorprese:
- il diario di viaggio a Cuba, che vende da sempre una cinquantina di copie all’anno, ha rallentato il suo appeal. Credo sia legato al fatto che più che un diario di viaggio sta diventando una pagina di storia. Dunque, ci sta. Mi ha dato tante soddisfazioni, non ne faccio un dramma. Recentemente l’ho regalato alla findanzatina del mio figlioccio che non sapeva chi è Che Guevara. Insomma, credo svolga ancora il suo compito, in fondo 🙂
- Il romanzo di formazione, Così passano le nuvole, invece non mi dà alcuna soddisfazione. Quando ero con una casa editrice, di quelle da cui si impara cosa non fare quando si è esordienti, vendevo grazie alle mie presentazioni. Il primo anno appena uscito arrivai a quota cinquecento, poi il secondo anno un po’ meno e nell’ultimo una cifra incomunicabile 😀 Mi sono convinta che il genere romanzo non sia adatto a questo tipo di distribuzione. Conviene che ne tenga conto, visto che ho appena finito di partorirne uno.
So che molti di voi hanno esperienze simili che di solito non condividiamo volentieri.
Ma se qualcuno ha voglia di raccontare e scambiare con le Volpi la sua storia, è il/la benvenut*!
La vera soddisfazione? Il manuale di tecniche di oratoria

C’è un titolo che mi ha dato grandi soddisfazioni.
Si tratta di Tecniche di oratoria. Guida all’arte di parlare in pubblico.
Non credo che il merito sia mio, mi comporto con questo manuale esattamente alla stessa maniera degli altri titoli.
Non penso nemmeno che dipenda dalla piattaforma su cui l’ho pubblicato, (Youcanprint), perché funziona più o meno allo stesso modo di StreetLib anche se ha un rapporto più strutturato con le librerie online.
Ne ho vendute un centinaio di copie da quando è uscito, due anni fa, senza nemmeno una presentazione fisica, solo grazie al passa parola, il Blog Tour e qualche recensione qua e là di amici blogger (ma senza do ut des, come ci suggerisce Maria Teresa Steri nel suo ultimo articolo sul blog)
Per la prima volta ho guadagnato davvero qualcosina.
La mia soddisfazione più grande?
Quando arrivano ordini di 5/6 copie di cartaceo alla volta, da librerie fisiche che acquistano copie del manuale per tenerlo presso i loro negozi.
Per un’autrice davvero la cosa più importante!
Una gioia sapere che il mio manuale sta aiutando davvero qualcuno a superare le proprie paure e che è presente fisicamente su tavoli, scrivanie, comodini, spiagge e quant’altro 😀 .
Con questo non voglio certo affermare perentoriamente che con il self publishing vendano di più i manuali che i romanzi, ma lo considero un argomento da approfondire e su cui sentire la vostra opinione.
Intanto mi godo queste piccole soddisfazioni a due mesi da Natale, che poi chissà se ne arriveranno altre.
Di doman non v’è certezza…
21 Comments
Marco Freccero
Be’, io non ho mai venduto così tanto! Solo qualche decina di ebook, ma sotto le venti/trenta copie, il cartaceo qualche unità e basta.
Pazienza. Guardiamo al prossimo! 🙂
Elena
Ciao Marco, grazie per la tua onestà e sincerità. Di solito in rete questi numeri si tacciono oppure si trovano articoli di guru delle vendite on line (che vendono altrettanti manuali sul come fare a che sono trend topic, almeno nella ricerca google) che declamano vendite stratosferiche sicché è molto difficile farsi un’opinione sulle vendite derivantid al self.
Sono certa che il prossimo andrà meglio ma resto dell’opinione che i romanzi in self facciano più fatica…
Giulia Lu Dip
Io ho venduto parecchie copie in eBook dei miei primi due thriller (oltre trecento copie) ma ho fatto delle sponsorizzazioni facebook, invece il terzo episodio ha venduto pochissimo.
Tuttavia il mio romance “Insostenibili barriere del cuore” ha venduto moltissimo (oltre 500 copie considerando anche le pagine lette su KIndle Unlimited) senza nessuna sponsorizzazione, mistero insondabile.
Per quanto riguarda le tue vendite, credo che il manuale Tecniche di oratoria si venda perché è un argomento di grande interesse e, forse, a differenza dei romanzi che devono essere pubblicizzati i manuali hanno sempre un loro pubblico, come afferma Grazia nel commento, rispondono a un bisogno del lettore.
Elena
Congratulazioni @Giulia per i tuoi risultati, sono senza dubbio significativi! Non ho fiducia nelle sponsorizzazioni di Facebook semplicemente perché le avevo provate e non mi avevano dato alcun risultato. C’è da dire che ci vuole una certa dimestichezza con la targetizzazione e la costruzione del post da veicolare. Non aprliamo della foto e della presentazione del romanzo, tutte cose per cui si potrebbe ingaggiare qualche esperto e che non si improvvisano (come avevo fatto io, pur con tutta la buona volontà). Certo il mistero insondabile resta 🙂
Il manuale ha suscitato interesse ed è risultato utile alle persone che lo hanno letto, credo che il passaparola abbia agito molto a suo favore. Ne sono lieta, anche se mi resta l’amaro in bocca per la mia storia di Luce e Fabio. In fondo anche la voglia di evazione, di immergersi in una storia diversa dalla nostra può rappresentare un bisogno del pubblico. Che ha dei gusti e delle preferenze. Incontrarli è il vero tema, secondo me. Grazie per essere passata
Sandra
Da volpe affezionata, prego. E grazie per la continuità nel tuo bel blog.
Sono dati e informazioni che ho sempre condiviso allegramente nel mio blog, fino a farmi cazziare dall’editore, i dati di vendita sono top secret che manco Fatima, e quando invece mi sono lamentata per le cose che non andavano nonostante il mio enorme impegno, ho dato l’impressione di essere negativa su tutta la linea, quindi ora condivido molto meno, diciamo pure niente.
In effetti anch’io ho avuto l’impressione che la manualistica vada molto.
Elena
Questa cosa che i dati delle vendite siano secretati è assurda e dic erto non vale per i romanzi che spaccano, di cui le vendite si decantano eccome! Che poi siano gonfiate, chi può dirlo, ma intanto sono buttati lì, in pasto a giornali e creduloni, che pensano che scrivere un libro e vendere migliaia di copie sia qualcosa alla portata di chiunque. Questo sì che serve alle case editrici perché così il mito dello scrittore si perpetua. A che pro invece per una casa editrice indicare vendite che si aggirano su numeri a tre cifre? E poi c’è sempre la questione delle royalties, non la sottovaluterei. La cosa che apprezzo del self è proprio questa trasparenza che altrove non esiste. La manualistica va molto, concordo, così come i post “how to do”. I blog come i nostri fanno più fatica, ma a me piacciono 🙂
Grazia Gironella
Stai parlando di numeri di tutto rispetto, cara Elena. Certo un manuale ha dalla sua il fatto di rispondere a un bisogno del lettore, dove invece la narrativa è in qualche modo intercambiabile, perciò ci sta che il riscontro sia migliore nel primo caso. Per la narrativa un editore sarebbe importante… sarebbe, ma dipende. Secondo me vale sempre la pena di tentare in prima battuta con l’editoria tradizionale, ma solo quella dei big, se non si hanno assi da tirare fuori dalla manica per vendere. Sull’editoria minore servono rassicurazioni: che tipo di supporto danno? Com’è il loro editing? Dove e come vendono? Troppi elementi emergono solo alla prova dei fatti, e alla fine ti fanno guardare ai risultati sentendoti uno sciocco. Sono scelte davvero complicate.
Elena
Cara @Grazia condivido in pieno il tuo pensiero sull’editoria, sono giunta, attraverso la mia esperienza, alle stesse conclusioni. Per il primo romanzo, come ho già raccontato sul blog, mi sono affidata a una piccola casa editrice che si è rivelata totalmente inadeguata e poco trasparente. Cominciare è semplice, il difficile è terminare certi rapporti. Io ci ho messo un anno e mezzo. La pubblicazione in self di un romanzo è stata negativa. Non credo per ragioni legate alla promozione, in fondo per il manuale Tecniche di oratoria ho fatto all’incirca le stesse cose, anzi, meno. Quanto per la grande disponibilità di titoli di cui alla fine conosciamo poco o nulla (una sinossi non basta ad attirare l’attenzione) e il nome di un’autrice che se non è conosciuto fa fatica a generare fiducia. Il passa parola, quello è il trucco. Ma ho notato una cosa, non so se ti torna: c’è grande gelosia tra di noi, blogger e scrittori, che parlare bene dei libri degli altri sembra davvero indigeribile. Dunque ancora una volta serve il buon vecchio metodo del passaparola tra persone fisiche. Bisogna tornare a fare i giri in libreria e a organizzare presentazioni Grazia. Non c’è alternativa secondo me. Che ne pensi?
Grazia Gironella
Dubito anche dell’utilità dei giri in libreria e delle presentazioni. Le persone non sono interessate allo scrittore, a meno che non sia già di successo. Cosa vuoi che sia scrivere storie in un’epoca in cui basta accendere la tivù o aprire YouTube per vedere robe dell’altro mondo? Nell’annoso problema su chi sia nato prima, se l’uovo o la gallina, mi sembra di poter dire che finché non nasce l’uovo (il successo), la gallina non esiste proprio. Lo so, non sono di grande conforto! 🙂
Elena
Non ho la tua esperienza @Grazia in merito alle presentazioni fisiche, di cui ho una buona opinione. E’ chiaro che nell’ambito di città in cui l’autore è conosciuta genera attenzione e simpatia, non solo nell’ambito dellos tretto giro di amici. Più difficile è farsi apprezzare al di fuori se non si è appunto già famosi di per sé. Feci solo un paio di presentazioni fuori sede e in tutti e due i casi mi appoggiai ad amiche/amici che pazientemente mi hanno dato una mano a spargere la voce. I risultati mi hanno quasi commosso. Come sempre sono le persone che fanno la differenza…
Rosalia pucci
Da un volpe latitante, un caro abbraccio! Come vedi, cara Elena, ti seguo ancora, anche se ho deciso di “silenziare” la mia presenza. Un silenzio che ha portato frutti. La lunga pausa mi sta facendo un gran bene e non sento per ora il bisogno di interromperla, oggi ho fatto un’eccezione perché mi sono sentita un po’ chiamata in causa. Spero di ritrovare presto la verve giusta per parlare nel blog di questo periodo tanto arricchente. Mi sto dedicando alla scrittura in un modo nuovo, più intenso, costituito da molte letture e studio, tempo che lesino al lavoro e alle incombenze quotidiane. Purtroppo mantenere attivo il blog e i “legami” on line consuma tante energie e alla lunga questo non faceva che procurarmi troppo stress. Ciò non significa che non pensi o non segua le mie amiche virtuali. Sono molto contenta per il successo del tuo manuale; sono ormai convinta che se scritta con competenza e passione, la manualistica si affermi alla grande, più della narrativa. Parte di questo successo lo fa anche l’argomento che si tratta e la comunicazione è sicuramente trend topic. Allora forza, avanti così col vento in poppa! 🙂
Elena
Cara Rosalia, sono felice di risentirti ma mi è spiaciuto tirarti fuori da questo silenzio programmato che sai condivido molto. Hai generato molta curiosità per questo tuo momento così sano e introspettivo da cui sono certa non potrà che emergere qualcosa di bello e di buono che non vedo l’ora di conoscere!
Mi manchi come mi mancano le altre amiche. Ma come ho scritto nell’articolo, rispetto totalmente questa scelta. Ti abbraccio forte e grazie per questo commento. A presto
Nadia
Applausi e complimenti. Sono una volpe che tenta di seguire il blog e le evoluzioni altrui, ma non sempre ci riesce, la mancanza di tempo mi frega, infatti sono mesi che non scrivo piu sul mio. Sono contenta che questo bilancio sia positivo ma spero vivamente che il prossimo lo superi largamente e ti consacri nel ruolo che meriti.
Elena
Cara Nadia, lo spero anch’io! Incrociamo le dita e attendiamo l’ardua sentenza! (La tua è arrivata?)
Maria Teresa Steri
Mi sembra un bilancio positivo, Elena. Intanto aver terminato un romanzo e “sentirlo” come lo senti tu è un bel traguardo. E’ anche positivo che tu abbia avuto successo con il manuale, soprattutto perché ottenere l’attenzione dei librai con i cartacei non è cosa da poco. Quanto ai cambiamenti della rete, ne va preso atto. La blogosfera è cambiata, sta cambiando ancora. Io sono meno costante di prima, spesso non commento, ma di solito leggo quasi tutto (vela a parte :P).
Elena
Si sono soddisfatta Maria Teresa. Quanto alla blogosfera, cambia, è vero. Cambiano le esigenze, i desideri, le voglie, le simpatie. A volte una parola di troppo o una di meno compromettono i rapporti, sono rischi da calcolare e non sempre prevedibili e soprattutto evitabili. La rete è una grande risorsa ma non vedere il volto di chi abbiamo di fronte spesso rende difficile coglierne le sfumature dell’umore. Bello sapere che leggi ancora, grazie per la tua attenzione (vela esclusa hihihhi) I commenti sono impegnativi, non sempre abbiamo la necessità di postarli. Va bene così
Luz
La tua testimonianza, quella di Maria Teresa, di Grazia, e di chiunque abbia esperienza in questo campo, sarà decisamente importante per me, quando mi deciderò di dare alle stampe il mio romanzo storico.
Il tuo bilancio parla di una persona consapevole e ben integrata, mi piace.
Quei numeri, con una promozione ridotta a pochissimo o del tutto senza promozione, sono importanti, brava.
Come sai, sono fra le tue affezionatissime volpi. 🙂
Elena
Cara Luz, quando mi sono lasciata scapapre quella frase nel post a proposito dei commenti e dei lettori, non ero consapevole che avrei suscitato una sorta di “appello” tra le Volpi. Mi ha fatto molto piacere perché in effetti so di avere molte affezionatissime lettrici (tra cui la blogger di “Fare teatro” e “Io la letteratura e Chaplin” 😉 ) cui anch’io sono molto affezionata. Qualcuna l’avevo persa a causa della tecnologia (subito recuperata grazie alla cocciutaggine dell’interessata, non è vero @Brunilde?) altre so che sono con me e mi leggono anche se osservano il loro periodo di silenzio.
Tutte insieme siamo ormai una comunità che discute, riflette, condivide. Per me una grande risorsa.
Quanto al tema affrontato, sono molto curiosa di leggere il tuo romanzo storico che ha in effetti creato in me asettative. Insomma, leggi pure tutte le nostre esperienze più o meno positive, ma poi, datti da fare e pubblica!
Alla promozione poi ci penserai. La cosa importante è la creazione. Una sensazione indescrivibile. Abbracci
newwhitebear
direi un ottimo bilancio tutto sommato. Complimenti
Elena
Grazie Gian, in effetti sono soddisfatta
newwhitebear
un sorriso