Il mondo con i miei occhi

Chiedimi se sono felice

Non è l’inizio dell’anno e nemmeno uno di quei momenti in cui, fatto un rapido bilancio, mi accorgo che qualcosa deve cambiare. Non lo è, eppure qualcosa è cambiato lo stesso. Chiedimi se sono felice e ti risponderò sì.

Fino a qualche giorno fa non mi ero resa conto di quanto avessi bisogno di novità nella mia vita. Trascinata dall’onda lunga del lutto e dei casini vari a livello familiare, la mia vita appariva comunque soddisfacente, sebbene incapace di sorprendermi.

Come sotto ipnosi, il mio sé più profondo stava lavorando al cambiamento, scavando goccia a goccia nella ruvida roccia per portare un po’ di freschezza nella mia esistenza.

Sarebbe bello potervi dire che basta poco. Per risollevare lo sguardo, per continuare a sognare. Ma non è così. E’ un lavoro, più o meno faticoso e, soprattutto, costante.

Ma alla fine i risultati arrivano: sto per partire per un meraviglioso viaggio in Argentina e ho ridato fiato a una vecchia passione dei tempi del liceo: il teatro.

Chiedimi se sono felice

La risposta è sì, lo sono. E’ il periodo più pesante da un anno a questa parte eppure a me sembra il momento migliore. La percezione di questa contraddizione è straniante perché da un lato sento tutto il peso delle vicende che sto attraversando e dall’altro ho la piena percezione di forza, centratura, persino di bellezza che mi riguarda.

Ciò è vero a cominciare da piccole cose, apparentemente futili: aver azzeccato il percorso con la nutrizionista che procede, sebbene in modo più lento del previsto, con risultati per me inattesi e per certi versi sorprendenti, visto che per lungo tempo ho pensato che questo peso eccessivo che mi porto dietro da quando ho smesso di fumare non sarebbe più andato via. Avevo perso le speranze e invece si trattava solo di farsi aiutare. Ha funzionato, nonostante i compleanni e gli sgarri che poi fanno bene, magari non alla dieta, ma al cuore, sì.

E così un sentimento che pare felicità, effimero forse, ma potentissimo, si affaccia tra le giornate di fredda pioggia e di sole splendente di un insolito novembre.

Per me sentirmi pienamente me stessa, in piedi, con la schiena dritta, non solo per via dello yoga, è davvero corroborante.

Felicità è anche un abbonamento a teatro

Sono particolarmente felice di aver rotto ogni indugio circa il teatro. Da qualche anno meditavo di tornare a frequentarlo; Torino, la mia città, offre molte opportunità da questo punto di vista ed è davvero un peccato non approfittarne. Al Liceo avevo preso l’abitudine di abbonarmi alle stagioni di un Teatro di quartiere, il Monterosa, che ho scoperto esistere ancora (!)

Il mondo del teatro mi affascinava, era come una grande scatola di bon bon sempre diversi e sempre più gustosi. Poi smetti un anno, per mancanza di tempo, per trascinamento, per noia, e non lo riprendi più.

Ci pensavo a ogni inizio stagione di tornare, ma poi lasciavo che questi pensieri mi scivolassero addosso, incapace di afferrarli e di fare la fatidica scelta. Tutto ciò fino alla scorsa settimana, in cui ho deciso e mi sono abbonata al Teatro Stabile di Torino, che quest’anno ha un cartellone davvero d’eccezione dedicato al concetto del tempo. Potevo esimermi, visto che si tratta di uno degli argomenti più ricorrenti del blog? L’ultima volta che ne ho parlato è stato qui.

Il primo spettacolo me lo sono goduto domenica pomeriggio al Teatro Carignano, davanti al parlamentino sabaudo e accanto al Museo Egizio. La città era letteralmente invasa di turisti e curiosi per Cioccola-tò e Luci d’artista e c’era musica ovunque e caffè stracolmi di gente.

Appena qualche minuto di coda e sono arrivata in platea, in cui il rosso e l’oro del proscenio mi sono caduti addosso come in un manto di luce.

Sul tulle sanguineo graffiato di nero campeggiava il titolo dell’ultima replica di Diari d’Amore, prima prova alla Regia teatrale di Nanni Moretti su dialoghi di Natalia Ginzburg: Dialogo e Fragole e Panna.

L’attesa era tanta, la curiosità anche e come spesso accade, tradisce le aspettative. La prova di Moretti alla regia non mi ha convinta, forse un problema di adattamento del testo, forse addirittura la scrittura stessa, che mi è parsa esageratamente datata e incapace di rendere l’ironia o meglio il sarcasmo con cui l’autrice parla della società borghese e delle sue ipocrisie.

Quarantacinque minuti circa per ogni atto messi in scena da un cast a mio avviso non perfettamente a proprio agio, e con la mirabile performance di Daria Deflorian, nella parte della serva nel secondo atto.

Il tema mi ha colpito, forse perché proprio il giorno prima a Rivoli un marito ha ucciso la moglie, lasciando la figlioletta orfana. Una tragedia di cui la piece parla in Fragole e Panna, ma che ha suscitato una irritante ilarità tra il pubblico che mi ha lasciata sgomenta. Ma forse il problema è mio, che avevo su di me un carico emotivo troppo grande.

Avrei preferito sorridere di quel sorriso amaro che smuove e interroga la coscienza.

Vediamo il prossimo spettacolo cosa mi regalerà. Resta il fatto che sono felice. Ho di nuovo assaporato il teatro con quell’esercizio straordinariamente vivificante che è il diritto di critica, nel bene e nel male. Accidenti quanto mi mancava! E’ esso stesso un atto d’amore!

Chiedimi se sono felice

Un po’ di cose e poi parto

Chiudere le partite in sospeso con il lavoro, lasciare qualcosa di inconcluso e sopportare il peso dell’ansia, ecco l’esercizio di questi ultimi giorni a casa.

Già perché in un amen mi sono trovata a due giorni dalla partenza per l’Argentina! La terra del mio compagno e della sua/nostra famiglia, da cui manchiamo da più di sette anni è così a portata di mano!

Non so descrivere l’emozione mista a paura per un volo di più di quattordici ore. Ce la farò, care Volpi, a superare quella stupida paura di volare che mi porto dietro dalla pandemia? Ve lo racconterò, probabilmente al mio ritorno perché con me porto solo l’essenziale.

Ma non ho ancora pesato la valigia 😉

Un abbraccio e siate felici anche se oggi è un giorno triste. O forse proprio per quello.

A presto, care Volpi!

18 Comments

  • Luz

    Questo tuo post mi regala un sorriso, è una conferma di quanto penso da sempre. La felicità è legata esattamente a questo tipo di bellezza, l’abbonamento a un teatro, vivere una città bellissima e immergersi nelle tante cose che sa offrire. Quanto amo Torino, cara Elena! Quante volte io e mio marito ci diciamo che vi saremmo vissuti benissimo.
    Per il resto, sono felice del tuo viaggio in Argentina e non vedo l’ora di leggere il tuo racconto a riguardo. Viva la scrittura, quanta bellezza nelle parole!

  • Giulia Mancini

    Buon viaggio Elena, cerca di goderti tutto ma vedo che sei già perfettamente centrata. Al tuo rientro ci racconterai.

    • Elena

      Cara Giulia, sono tornata da qualche giorno e non è facile tornare alla normalità dopo un viaggio così ricco-. Preparo un post ma davvero sto facendo fatica con tutto… Grazie in ritardo, un abbraccio. E

  • Sandra

    Abbiamo l’abbonamento al teatro San Babila da anni, e averlo interrotto improvvisamente per il Covid (l’ultimo spettacolo fu proprio il giorno dopo il caso Codogno) fu proprio triste. In più quest’anno faremo anche l’abbonamento alle mattine musicali della domenica al Filodrammatici. Da ragazza ho avuto abbonamenti da sola figurati. Insomma so bene che è un toccasana per l’anima davvero bello e importante, anche con la cornice che comporta: andare in centro, vestirsi bene. In quanto al viaggio caspita, wow, sono certa che ritornerai ancora più felice. Goditi ogni attimo.

  • Davide CervelloBacato

    Bello rendersi conto di essere centrati e forti. Ottimo momento, direi, anche per affrontare il volo. Anch’io ho paura di volare, ma ultimamente mi sono state d’aiuto le parole di uno psicoterapeuta che ha detto di non prepararsi affatto. Non ci si deve pensare, ma si deve lasciare la mente e il corpo liberi e pronti soltanto a vivere in diretta l’esperienza, dandosi l’occasione di resettare quei percorsi mentali che ci mettono a disagio. Ti dirò… non era un volo da 14 ore, ma ha funzionato!

    • Elena

      Ciao Davide grazie dei consigli sono molto appropriati! Ho usato il trucco del tuo psicoterapeuta e ho cominciato a pensare a quando viaggiavo tanto in aereo e lo consoreavavo al pari del treno per tanto che ci avevo fatto l’abitudine! Sai una cosa? Anche arrivare in anticipo e godersi tutto il tempo in tranquillità è un’ottima cosa. Ti scrivo dall’aeroporto e tutto va bene. A presto!

  • newwhitebear

    Quando abitavo a Cesena ero abbonato al Teatro Bonci per la prosa che mi godevo da un palco tutto per noi. Poi spostamenti e la lontananza del teatro da casa mi hanno fatto impigrire.
    Vedrai che il viaggio andrà tutto bene anche se 14ore sono molte.
    Si avverte che sei felice dal tono del post. Prosegui così carissima Elena e un sereno viaggio!

    • Elena

      Grazie mille Gian! Mi godrò ogni attimo. Dalla platea guardavo i palchi. La prossima volta vi immaginerò lì con me. Un abbraccio e a presto

  • brunilde

    Buon viaggio, cara Elena!
    Sai cosa penso dell’andare altrove, è un meraviglioso modo per rigenerarsi, sentrisi vivi, scoprire cose nuove del mondo e anche di se stessi.
    Attendo con ansia i tuoi racconti, al rientro.
    E non aver paura di volare!!!
    Anch’io quest’anno, dopo secoli, ho fatto un miniabbonamento a teatro: primo spettacolo, la Locandiera di Goldoni, con una strepitosa Sonia Bergamasco. La cosa bella è che siamo in quattro amiche: al piacere di tornare a teatro si somma quello di condividere le emozioni e discutere dello spettacolo.
    Da ultimo, esagerando, sono anche tornata al cinema ( non ci vado praticamente mai ): lo so, ne parlano tutti, ma il film che ho visto ” E’ ancora domani ” merita davvero. Ha molte chiavi di lettura, è profondo ma senza tralasciare una certa leggerezza.
    Il valore aggiunto per me è averlo visto con mia figlia: nel film c’è un rapporto madre e figlia dapprima pieno di incomprensioni, poi qualcosa scatta, ed è molto toccante intravedere il cambiamento.
    La vita è piena di cose belle, anzi bellissime, come il tuo viaggio: sii felice e goditi ogni attimo!

    • Elena

      Grazie amica bella per l’incoraggiamento e l’energia che mi mandi, la sento tutta! Sarà bellissimo, Carlos che è già là sta preparando ogni cosa per la Regina! Wow, non vedo l’ora, finalmente. Certo che vi racconterò, porto con me un taccuino così le cose importanti e le più speciali non mi sfuggiranno e non sfuggiranno a voi, care amiche del blog. Anche tu a teatro, bene così ci scambiamo impressioni e idee. Quanto al film, ne parlano tutti così tanto… spero di beccarlo in aereo altrimenti al ritorno sarà mio. Il tema mi è molto caro e adoro la Cortellesi (che un po’ mi somiglia…) Baciiiiiiiii (ti penserò in volo ma ancora non ho deciso il libro di punta – ne porterò molti sull’e-reader). Suggerimenti?

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