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Tre oggetti senza i quali non posso vivere

Da quando ho installato il nuovo plugin di Jetpack, sulla mia bacheca spuntano ogni giorno domande che suppongo debbano funzionare da stimolo per scrivere e pubblicare post sui vari blog.

Sono tutte molto brevi e simpatiche, proprio come devono essere le domande che servono a stimolare rilessioni o a accendere lampadine su aspetti fino ad allora non ancora indagati.

Nessuna di queste mi aveva stimolato, fino a quando non hanno proposto la seguente:

“Quali sono i tre oggetti senza i quali non puoi vivere?”

Tutto subito mi è apparso il buio. Sono circondata di cose di cui suppongo non potrei fare a meno, ma come selezionarne tre soltanto?

Poi hanno cominciato ad affiorare alla mia mente alcune immagini. Senza disturbare i valori veri della vita, gli affetti e tutto ciò che renderebbe più poetico e forse scontato rispondere, vi invito a individuare tre oggetti senza cui non potreste vivere.

Magari per scoprire che non ne siete affatto orgogliose 😉

Tre oggetti senza i quali non posso vivere

Tre oggetti senza i quali non posso vivere

Per rispondere alla fatidica domanda e selezionarne soltanto tre tra i molti oggetti che oggi mi sono indispensabili, mi sono domandata:

“Se tra dieci minuti dovessi partire improvvisamente per un breve viaggio,

che cosa porteresti con te, assolutamente?”

Ed ecco i miei tre oggetti indispensabili. Ve li racconto buona la prima, senza filtri: lo smartphone, le mie sneakers, lo spazzolino da denti. Ecco perché.

Il mio smartphone

Il mio smartphone è la mia finestra e il mio contatto con il mondo. Ci faccio – ci facciamo – ormai di tutto. Prenoto e acquisto titoli da viaggio, resto in contatto con parenti e colleghi, faccio riunioni on line, ricevo utilissimi memorandum sulle cose da fare, mi suggerisce esercizi di mindfulness piuttosto che di ginnastica posturale.

Vi conservo tutte le tessere associative o commerciali cui sono affiliata, e ascolto la musica che mi piace o seguo le mie serie preferite, grazie allo streaming.

L’unica cosa che non riesco a fare è leggere lunghi testi, come i libri. Unica eccezione i quotidiani che, anch’essi, spesso leggo via app Android.

C’è altro? Ormai, lo ammetto, senza il mio smartphone ci metterei almeno una settimana a raccapezzarmi. Ma non sarebbe impossibile. Una consapevolezza che mi rincuora.

Le mie sneakers con tacco

Ho sempre adorato le scarpe impossibili, quelle con tacchi alti o modellati in modo strano, colori e forme sempre oltre la moda. Tutte cose belle che ho dimenticato da molto tempo.

Tutto è cominciato con la rottura totale del tendine di Achille destro, trauma dolorosissimo e invalidante di cui sono riuscita a parlare qui soltanto tre anni dopo, in questo post.

Da allora e nonostante le belle parole del chirurgo, Lei in tre mesi tornerà a correre, ci sono voluti quasi un anno e un cambio radicale di abitudini, non solo sportive.

Si erano semplicemente dimenticati di me. Una settimana per operarmi, quando la settimana è il tempo massimo per evitare disfunzionalità, e poi un mese, un mese! per avviarmi in fisioterapia riabilitativa.

Sì perché in ospedale, dopo un intervento, non c’è alcun collegamento con la medicina territoriale. Insomma, ti devi arrangiare e sperare che ti ascoltino. Sono sicura che oggi sarebbe anche peggio.

Insomma da allora addio a tutto il mio armamentario di scarpe “normali” e via a scarpe da ginnastica, comodissime.

Certo, non scarpe qualunque, ma morbide, con memory foam, leggermente rialzate, con quel due o tre centimetri di tacco per non sforzare il tendine e decisamente flessibili.

Sono diventata una vera esperta!
Oggi poi le sneakers sono persino belle. E poi, ammettiamolo, tendine o no sono comodissime!

Insomma oggi se cammino una giornata intera senza son dolori, care Volpi!

Lo spazzolino da denti

In ultimo tra gli oggetti indispensabili annovero il mio spazzolino da denti.

Gioia di tutti i dentisti, sono una che appena mangia qualcosa spazzola i denti nel senso delle gengive per evitare arrossamenti e tengo la bocca il più possibile pulita e profumata.

Ne ricavo un bel sorriso, non perfetto ma autentico, e un grande risparmio dal dentista. Che si complimenta con me ma un po’ rosica… Ma a me va più che bene così!

Tre oggetti senza i quali non posso vivere: cosa c’è sotto?

Alla fine voglio rivolgermi un’altra domanda: cosa significano queste scelte per me?

  • La voglia di partire senza mai lasciare davvero i miei affetti e il mio mondo.
  • La libertà di camminare a lungo e ovunque
  • La freschezza che amo quando sto in mezzo alla gente.

Un esercizio che mi è stato utile per capire quali valori si nascondono dietro una domanda apparentemente frivola.


Quali sono i tre oggetti di cui non fareste mai a meno? Che cosa significano, per voi?

20 Comments

    • Elena

      Ciao Anna! Benvenuta anche tra le commentatrici del blog, era ora! Dunque siamo già a due punti per lo smartphone, e entrano in classifica le medicine (meno male che ci sono!) e il mitico maglione della salute. Quante volte mi sono sentita dire questa parola e poi infilarmi tra il bavero una sciarpa e in mano un ombrello!

  • newwhitebear

    Lo sai che non ci ho mai pensato? Però posso dire che un oggetto anche se lo dimentico non mi crea problemi: lo smartphone. Infatti lo lascio in giro per la casa, dimenticando di averlo.
    Tre oggetti indispensabili?
    Di sicuro un buon libro. Non sono mai partito senza portarmi dietro almeno un libro. Piuttosto rinunciavo a un capo d’abbigliamento ma ai libri no.
    Altro oggetto sempre presente una sveglia. Sembra incredibile ma è così. Preferisco svegliarmi con il suono della sveglia piuttosto che l’asettico squillo del telefono.
    Altro oggetto inseparabile la stilografica Aurora Hastil. Mi piace scrivere a mano e con l’inchiostro color seppia.
    Il senso? Il libro mi crea la mia bolla personale, la sveglia mi rende indipendente e la stilografica annoto i miei pensieri.

    • Elena

      Ciao Gian, che belle risposte, sembri proprio un romantico! Sono andata per curiosità a cercare su Google la penna stilo Aurora Hastil, un nome che di per sé non mi diceva nulla. Invece, boom! Super vintage, l’ho avuta anche io, nella sua custodia vellutata, oggetto che custodivo come una reliquia! Che bei ricordi… Poi a scuola hanno cominciato ad andare di moda le penne biro, non cancellabili, e ho perso l’abitudine. Chissà che fine ha fatto! Mi verrebbe da chiederti quale libro, perché uno vale uno, ma te la passo buona così :). Invece sulla sveglia mi hai stupito: io ho rinunciato da tantissimo tempo perché non sopportavo il rumore delle sveglie e quelle elettroniche non mi sono mai andate a genio. C’è da dire che oggi mi affido ad Alexa, con la quale bisticcio un mattino sì e l’altro no perché non mi ascolta! Diavolo di una tecnologia!

  • Giulia Lu Mancini

    Considerando che ormai faccio tutto con iPhone e iPad (posso considerarli un solo oggetto?) non potrei partire per un viaggio senza portarli con me, servono per la mia vita quotidiana nel senso che faccio ormai tutto con questi oggetti, compreso leggere i libri, scrivo sul blog e seguo gli altri blog, guardo film prevalentemente per il tempo libero, ma ogni tanto mi serve anche per il lavoro per fare un controllo veloce di qualcosa di urgente. Inoltre mi serve per il fascicolo sanitario e lo spid. Anche le scarpe da tennis sono per me indispensabili (soprattutto in viaggio per muovermi comodamente), poi in effetti lo spazzolino lo porto sempre in borsa (quello da viaggio) ma servirebbe anche un maglione per la sera, aimé sono 5 oggetti, come la mettiamo? Siamo parecchio simili…

    • Elena

      @Giulia ma siamo simili davvero! A parte la scelta dell’aggeggio elettronico – io sono da sempre per Android, vedo che tu invece ti affidi alla mela 🙂 – per il resto quoto tutto. Tranne la lettura dei libri, per cui ho il mio fidatissimo Kindle (sarebbe il quarto oggetto, così porterei via con me tutti i libri che voglio!) e il maglioncino serale, che ti fa entrare in sintonia con @Anna. Siamo una generazione di ultra cinquantenni con le scarpe da ginnastica? Se troviamo chi rappresenta quelle con i tacchi lanciamo la sfida dei pro e contro. Che ne pensi? Provo a buttarla lì…

  • Paolo Perlini

    Io invece credo che riuscirei a fare a meno di qualsiasi cosa, a parte gli affetti. Certo, sarebbe dura privarsi dello smartphone, dei libri, del pianoforte e di molte altre cose. Il bello è che sono un accumulatore, non dico seriale ma in casa sono pieno di cianfrusaglie delle quali non mi privo. Stanno lì, le guardo, fanno stare bene. Eppure credo che mi abituerei rapidamente alla loro assenza

    • Elena

      Eh Paolo, così non vale. Credere di poterne fare a meno non è farne a meno… Però non è necessario in effetti. Certe cose hanno un significato molto grande da cui fatichiamo a distaccarci

      • Paolo Perlini

        il fatto è che ci sono tante cose inutili che mi fanno compagnia e altrettante delle quali faccio a meno. Ad esempio, per come la uso e per i canali che vedo, potrei benissimo fare a meno del televisore, che occupa spazio per niente. L’uomo è un animale che si abitua a tutto, sia al lusso, sia alla povertà

  • Ninfa

    Ciao Elena, ho letto con curiosità il tuo post, ricordo di aver fatto in passato giochi del genere in cui si dovevano scrivere le cose che si porterebbero con sè su un’isola deserta. Mi è piaciuto soprattutto il significato che hanno per te le scelte che hai fatto. Di sicuro anch’io metterei delle scarpe comode tra i primi posti: pur con problemi diversi dai tuoi, anch’io ho dovuto rinunciare ai tacchi che prima portavo comunque “moderati”… Beh, anche allo smartphone, a cui mi sono arresa solo alcuni anni fa, adesso non rinuncerei. Una delle prime cose che ho acquistato dopo un furto totale in vacanza più di 20 anni fa, è stato il phon…eh sì, phon più spazzola forse anche adesso sarebbero ai primi posti… o forse no, dovrei rifletterci meglio.

    • Elena

      Ciao Ninfa, bello averti come nuova commentatrice del blog, benvenuta! Concordo sul fatto che sia divertente pensare a tre oggetti anche se poi alla fine scopri che ci sono significati profondi dietro a scelte apparentemente frivole. Vedo che anche tu hai due oggetti su tre in comune con me! Quanto al phon, beh non ci avevo pensato. Però penso proprio che dovrei… :D. Un caro saluto

  • Andrea Cabassi

    Woah, ma che post interessante… quasi quasi prendo ispirazione per uno dei miei! 😀
    Però però… che cos’è questo plugin di cui parli in apertura? E poi… sneakers con i tacchi? Foto!

    • Elena

      AHAHAHA caro Andrea, benvenuto nel mondo delle sneakers con un leggero tacco a zeppa. Non ti posto la foto ma puoi facilmente trovare il tipo di scarpe che uso al momento, le Blauer Charlotte, per me insostituibili! Il plug in JetPack è un plugin che gestisce molte parti del tuo sito su WordPress (non so se esiste anche una versione per Blogger, ma non ccredo). Dalle statistiche all’anti spam, una serie di servizi grauiti, almeno nella mia versione, molto utili Potresti andare nel repository del tuo sito WP per cercare questo plugin e installarlo almeno per provarlo. Se scrivi anche tu avvisami… Adoro i meme.

  • Luz

    È vero, ahimè, come sarebbe possibile oggi rinunciare allo smartphone? Considerato che serve ormai veramente a tutto (perfino il registro scolastico ormai è online), non averlo significherebbe non poter vivere in società, magari ritirarsi piuttosto in una malga in alta montagna. 😀 Poi direi un libro. Senza un libro, magari quello che mi piacerebbe ripercorrere, studiare, non potrei davvero vivere.
    Terzo uno spazzolino da denti pure io. È un fatto certo che lavarsi i denti fa sentire decisamente meglio. 🙂

    • Elena

      Ciao Luz, anche con te due su tre! Quanndo mi è venuto in mente lo Smartphone come primo oggetto mi sono un po’ stranita: in effetti sembra proprio esserci una sorta di dipendenza ormai e non mi piace. Tuttavia anche io non saprei come fare senza. Se fosse un libro Luz, quale sarebbe? (Sì, voglio farti impazzire, lo so che non è facile scegliere!)

  • newwhitebear

    La sveglia? È una sveglietta digitale grande quanto una scatola di fiammiferi. Mi piace, se mi sveglio durante la notte, vedere l’ora. In realtà non suona mai, perché il mio orologio biologico mi sveglia al momento giusto. 😀
    Per i libri? Il titolo dipende quando sono in viaggio. Ma ne ho sempre più di uno con me. L’Hastil? Niente cartucce ma pompetta e inchiostro. Oltre a quella ne ho delle altre. Un aurora Magellano con finiture in oro, in edizione limitata in occasione dei 500 anni dalla nascita, una OMS. La Montblanc e due aurora anni cinquanta sono andate perdute nell’ultimo trasloco insieme a penna sfera, Lamy, anche loro datate.

    • Elena

      Che barba, è da tempo che voglio leggerlo ma ancora non ci sono arrivata (dev’essere proprio bello!). Furore sarà il mio prossimo acquisto (sai che sono ancora alle prese con “Le notti della peste” e lo trovo noiosissimo? Che delusione Pamuk…)

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