Come avevo anticipato con un post ricco di foto sulla pagina Facebook del blog (trovate il link qui) venerdì sera ho presentato Càscara in quel di Siena, ed è stato bellissimo.
La città del palio mi ha accolta con affetto ed è stata anche l’occasione per me e il mio compagno di godere di un week end fuori dai giri consueti. Ci voleva.
Io e la mia amica Simona ci conosciamo ormai da quasi vent’anni. Ci siamo incontrate grazie alla nostra comune militanza, la CGIL, io a Torino, lei a Firenze, ci incontravamo a Roma durante le riunioni convocate dalla nostra componente, la sinistra sindacale, di cui abbiamo fatto entrambe parte.
Gli inizi della nostra amicizia a dire la verità non sono stati clamorosi. Niente colpi di fulmine o simpatie a prima vista, anzi, una certa diffidenza, dovuta a differenti percorsi individuali e politici e, naturalmente ad una distanza che di certo non facilitava le cose.
Qualcosa ci accumunava ben più delle differenze, anche se non saprei dire cosa. La comunanza delle idee ha fatto da collante, anche se non sempre le nostre visioni collimavano.
Questa differenza nella somiglianza mi ha messa alla prova e mi ha insegnato che non occorre essere simili per essere unite. L’amicizia con Simona mi ha insegnato che il dialogo, il confronto, anche quando le tesi, le posizioni sono molto distanti, è sempre foriero di cose nuove e positive.
Non vi è mai capitato qualcosa di simile?
Tornando a noi, nonostante le distanze e i cambi di ruolo, che avrebbero potuto tranquillamente distanziarci, Simona e io siamo rimaste sempre in contatto, continuando a confrontarci su posizioni sempre meno opposte.
E’ successo, almeno questo penso, che a forza di relazionarci e dialogare abbiamo maturato convinzioni comuni.
Oggi spesso ci sorprendiamo a fare le stesse valutazioni, addirittura le stesse scelte, anche nella sfera privata, sebbene a molti chilometri di distanza, io a Torino e lei adesso a Roma.
Viaggio a Siena. Storia di un’amicizia
Il viaggio a Siena, lo avrete capito, è stata una sua idea. Io non ci avrei mai pensato, perché sebbene adori parlare dei miei romanzi in pubblico (ho persino un canale su Youtube su cui, se volete, potete sbirciare qualche fotogramma della serata, a questo link) mai avrei osato organizzare una presentazione in una città dove non conosco nessuno, proprio nessuno. Eccetto lei.
Ed è stata lei infatti a pensarci, perché, come forse ricorderete, Simona è l’ideatrice della copertina di Càscara, un acrilico che raffigura una gestante con il mondo di Càscara dentro sé, idea/immagine che ha fatto molto discutere.
La città riscoperta
Siena è stata una magnifica riscoperta.
Una città a misura d’uomo, ricca di ornamenti, fregi, palazzi e chiese, con le vie del centro raccolte e brulicanti di vita. E la sua piazza più famosa, Piazza del Campo, che appena la vedi si spalancano i polmoni e tutto respira con te.
La sua bellezza mi era nota ma non avevo mai fatto caso a come i senesi usano questo spazio. Te ne accorgi subito, alla prima occhiata.
Nello spiazzo in discesa, verso il centro dove sorge la torre del Mangia, macchie colorate che solo dopo scopri essere persone sedute a terra si disperdono, distanziate, lungo tutte le convergenti godendo di un momento di calma e di parole e sguardi che si rivolgono a un cielo che da laggiù sembra enorme.
Mi ci sono soffermata un poco prima di recarmi all’Area Verde Camollia dove si teneva la presentazione, perché quello spazio mi dava pace, tranquillità e libertà.
Cose che sempre più di rado trovo nella mia quotidianità, purtroppo.
L’Area Verde Camollia
Come spesso accade, le storie contengono altre storie.
Il giardino, all’interno del vecchio Tribunale di Siena, ha ospitato le mie storie insieme a tutte le altre . Si toccavano con mano, ogni volta che mi guardavo intorno.
Antichi pozzi d’acqua rimessi a nuovo, la cura per la flora e le panchine rosse, simbolo contro la violenza sulle donne. Spazi ben recuperati a una cittadinanza che ora può godere di un’oasi di silenzio che si trova in pieno centro.
Ogni oggetto presente in quel luogo può raccontare una storia.
Dopo un lungo periodo di abbandono è stato recuperato da Delio Cammarosano, ospite schivo e riservato, che in una delle sue tante vite (sono parole sue) si è dedicato alla magistratura, specializzato in tematiche del lavoro. Solo una coincidenza?
Delio ha restituito alla città il suo giardino segreto, situato nel cortile del vecchio ma ancora funzionante Tribunale, animato da fiori di ibiscus (citazione valida solo per chi ha già letto Càscara) e da un gigantesco cedro scampato, pensate, alla furia di un fulmine e oggi difeso e tenuto insieme, letteralmente, da tiranti che ne impediscono la caduta.
Questo albero meraviglioso che potete ammirare come co-protagonista delle foto relative alla presentazione che trovate sul mio profilo Instagram, ha fatto da sfondo alla location della presentazione, davvero meravigliosa.
Essere al cospetto di tanta bellezza e di tanta cura è stata un’esperienza meravigliosa.
Un incontro speciale con i lettori e Anna Maria Bisconti
Anna Maria l’ho conosciuta grazie a Simona.
Femminista attenta, responsabile di un gruppo di donne dello SPI CGIL che la sostengono in modo amorevole ed entusiasta. Senza indugi hanno accettato il suo invito ad esserci con voglia di ascoltare e di scambiarsi esperienze.
Questa disposizione d’animo penso abbia determinato la riuscita di una serata che ha commosso molte di noi.
Come dico nel video, a volte le cose che ci paiono andare storte vanno così per offrirci opportunità che altrimenti non avremmo raccolto.
Così ho incontrato Anna Maria. Lo so che sarà difficile trovare modi e forme per proseguire le riflessioni dell’altra sera, ma sono sicura di una cosa: non voglio perderti cara amica del Monte Amiata!
Naturalmente ho avuto il piacere di firmare un bel po’ di copie del libro che spero piaccia anche ai senesi!
Ora mi godo questa bella sensazione di condivisione fino alla prossima presentazione, che spero proprio sarà presto.
E voi care Volpi, qual è l’ultima volta che avete potuto parlare della vostra scrittura dal vivo?
Cosa vi manca di più di quei momenti?
Come sempre aspetto le vostre opinioni qui sotto nei commenti. Saluti cari a tutt*
18 Comments
Grazia Gironella
La donna in copertina di Càscara ricorda le statue di certe dee celtiche, molto evocativa. Cosa mi manca dei contatti dal vivo relativi alla scrittura? Niente! Io orsa, ricordi? I contatti mi mancano soprattutto al di fuori della scrittura.
Elena
Ciao Grazia, la copertina è frutto di un’artista che amo molto e sebbene mi abbia spiazzata quando me l’ha proposta, ho accettato di buon grado dopo aver riflettuto sul fatto che il senso della maternità può essere espresso anche da una donna “non madre” attraverso la cura del mondo che le sta intorno. Questa ad esempio è la mia personale esperienza, e dunque quella copertina è ancora più appropriata. ma si sa, de gustibus! Quanto all’orsa che è in te, siccome la adoro come autrice, sono convinta che non senta affatto la mancanza di qualcosa che non le è congeniale. Quanto ai contatti fuori dalla scrittura, mancano anche a me, terribilmente. Proprio oggi pensavo che faccio molta fatica a incontrare di nuovo le mie amiche e amici, non so cosa sia cambiato, ma qualcosa di diverso c’è e noto che si fa fatica a riprendere certe abitudini. Quel che so è che ne sto soffrendo… Devo rimettermi in moto… Abbracci
Barbara
Ah che bella Siena, quanto voglia di tornarci! Ci sono stata tre giorni, durante un giro in moto lungo tutta la Toscana, avevo un hotel magnifico a cinque minuti da Piazza del campo. E poi ci sono tornata anni dopo, in auto, affittando parte di un cascinale poco fuori in campagna, a circa venti minuti dal centro. Le notti stellate infinite in compagnia di quattro gatti e due cani, che ho adorato da subito. Il mio preferito era Kipling, gattino chiacchierone che non mi mollava n’attimo. E i Ricciarelli… E il Panforte… E la finocchiona… Sbav!
L’ultima volta che ho parlato della mia scrittura, al pubblico, era la presentazione di Andrea Kerbacher dell’antologia Storie di carta per Comieco, durante Bookcity 2017 a Milano, alla Kasa dei Libri. Un mio racconto era stato inserito in quell’antologia e quel giorno, a sorpresa, mi era stato chiesto, se avevo piacere, di leggerlo. Durante il discorso di Kerbacher ero lì a rimuginare… Leggo? Non Leggo? Leggo o non leggo? Leggo senza essermi preparata? Non leggo e poi me ne pentirò a vita?! Leggo. O la và o la spacca! 🙂
Una vita fa, ma poi sono successe tante altre cose… e in effetti potrei tornare a Siena questo autunno, per degni festeggiamenti. La burocrazia si è mossa, post in arrivo. 😉
Elena
O la va o no la spacca! Questa è la giusta filosofia! Chissà come ti sei sentita bene dopo averlo letto e che emozioni suscitate! Non sono mai stata a Bookcity né tanto meno alla Kasa dei libri. Sei riuscita a entrare o sei stata travolta dai volumi ? A Siena sono stata troppo poco per poterlo gustare le sue prelibatezze. Ma a parte l’hotel, caro e dimesso, forse effetto della pandemia, tutto è stato meraviglioso. Ma merita di stare di più, tre giorni sono il minimo. Di sicuro la Toscana va vista con tempo e calma. Ora sono tornata a casa, ma sto già pensando alla prossima trasferta
Luz
No no , non tratta di teatro. Ci ho pensato, comunque.
Ricorderai sicuramente il mio romanzo. È sempre quel romanzo storico che ha i nativi e l’ovest americano al centro della narrazione. 🙂
Elena
Ma hai ragionissima Luz, ne abbiamo anche parlato, perdonami. Un tema molto bello quello che hai scelto, sarà a buon punto ormai . Venne anche a me l’idea di un romanzo d’avventura ambientato nelle terre orientali. Ho fatto qualche ricerca, ho cominciato a scrivere la struttura, qualche paragrafo per alcuni capitoli e poi ho mollato tutto. Poi i miei tempi sono biblici… Vedremo!
Sandra
Librai entusiasti, che non promuovono sempre i soliti, ecco, di questo c’è bisogno. Che se un libro il libraio lo sa proporre, poi lo vende eh.
Brunilde
E’ una bellissima storia di scrittura e amicizia, grazie per averla voluta condividere.
Anch’io ho un ricordo bellissimo dell’unica presentazione fatta, in occasione dell’uscita del mio libro sul Madagascar “Mora Mora”: praticamente una festa!
Una piccola libreria, una libraia che non mi conosceva ma che si era entusaismata al mio libro, la sala stipata di amici e di clienti della libreria, una sensazione di calore, affetto e accoglienza indimenticabili.
Non diventeremo ricche con le vendite dei nostri libri, temo,( non io, di sicuro ) quindi meglio fare tesoro di questi momenti!
Elena
Grazie Brunilde per l’affetto e la partecipazione. Come avrei voluto essere lì per condividere quel momento tanto gioioso con te. Magari la prossima volta? Arriverà presto ? Non diventeremo ricche no, perché ricche già lo siamo. Quella sala piena di amici e clienti vale più di ogni altra cosa. Purtroppo la pandemia ha reso tutto più difficile. Sta per uscire l’obbligo del green pass l’inverno arriva e le sale distanziate sono difficili da trovare. Le librerie ad esempio di solito hanno spazi ristretti e voglio vedere come faranno ad organizzare presentazioni. La mia libreria di fiducia da giugno, forse ricorderai, cerca un modo per presentare il mio romanzo da qualche parte perché non ha gli spazi e di sicuro non ci sono le risorse per pagare sale. Nemmeno per gli autori famosi figurati per me! Si fatica. Intanto, come tu stessa dici, meglio godere dei momenti speciali che restano nei nostri cuori a lungo!
Sandra
Alle presentazioni ci si aspetta che l’autore, anche per fare un po’ di coreografia, abbia con sé da esporre una decina di volumi. Poi, ovvio, dipende dal luogo, io ne feci una stupenda in una biblioteca, la bibliotecaria, mia ammiratrice dal blog, mi fece invitare dal comune che sostenne anche le mie spese di vitto e alloggio, non portai i libri da vendere, perché il pubblico, numeroso, li aveva già letti o li avrebbe letti prendendoli al prestito della biblio, che aveva già comprato tutti i titoli che avevo pubblicato fino a quel momento.
In realtà non ho capito nello specifico se i libri nelle presentazioni in libreria siano tuoi o della libreria, perché in libreria no, su questo non transigo – e ho fatto una presentazione in Mondadori e so come funziona o meglio dovrebbe funzionare – i libri devono essere della libreria, che se non li vende in quell’occasioni li venderà poi.
Poi è chiaro che chiacchierare e confrontarsi col lettori è sempre fantastico, ma trovo svilente per un autore rischiare di rimetterci economicamente e agire in questo modo (se pubblica con una casa editrice e non in self) oltre che appunto possibile che rimangano invendute le copie ea quel punto avrei buttato un centinaio di euro. Tutto questo, ripeto, nelle librerie.
Elena
Davvero complimenti
newwhitebear
Vedo dal vivo di una splendida fotografia Simona che è l’autrice della copertina Una avventura – sulle tracce di Pietro da Bologna.
Una bella signora con qualche filo di argento.
Presentazione dal vivo? Mai fatta, né credo che ne farò.
Bella serata
Luz
Io non ho mai fatto questa esperienza, perché quel romanzo è ancora nel cassetto, visto e rivisto, revisionato e reinventato. E ancora non mi decido a proporlo. Sarà che nel frattempo sono successe tante cose…
Bello questo tuo pomeriggio, resterà sì nei ricordi tuoi più belli. Posso solo immaginare la gioia che si prova nel presentare un proprio libro…
Elena
Cara Luz, immensa! Ed dire che io non vedrei l’ora di leggerti! Seguo il tuo blog e ho imparato a conoscerti e mi diverte immaginare di cosa potrebbe trattare il tuo romanzo
Magari c’entra il teatro? E comunque se farai una presentazione, farò di tutto per esserci e sostenerti
Sandra
Sono stata nominata!
Dunque ho diverse cose da dire.
Siena la adoro, ci sono stata per una settimana nel lontano 1993, ero single e spesso facevo viaggetti da sola in Italia, da lì andai proprio anche a Lucca, ma se a Lucca, concordo stupenda, sono poi tornata, a Siena mai.
Con la Toscana si vince facile.
Nel tempo ho trovato tante persone generose che come Simona per te, si sono rese disponibili e mi hanno organizzato presentazione lontano da casa, esperienze a dir poco magiche che rifarei volentieri ma a determinate condizioni: pubblico da 11 anni e non sono più disposta a comprare i miei libri scontati sperando di rivenderli a prezzo pieno a una presentazione, come spesso chiedono di fare i piccoli editori.
Non so se sia anche il caso di Pubme/Policromia.
Fu un piacere conoscere Giulia in quel frangente, di quel pomeriggio ricordo anche un problema coi mezzi bloccati per cui arrivai in ritardo, era dall’altra parte della città, e mi spiacque molto perdermi parte dell’incontro.
Elena
Ciao Sandra, girare per per le presentazioni è qualcosa di magico in sé che a mio avviso nulla ha a che vedere con le vendite che ovvio sono sempre le benvenute. Si, come sai pubme applica un prezzo scontato alle librerie e agli autori, mi pare il minimo non avrebbe senso il contrario. Considera che alle presentazioni puoi concordare il supporto delle librerieche sono ben disposte a farsi pubblicità supportando i tuoi incontri, come faccio io con quelle che conosco. Diversa l’occasione di Siena che era qualcosa di speciale e così è stato per le ragioni che scrivevo. Ho la fortuna di avere tante persone che mi vogliono bene e sono molto grata per il sostegno che mi danno. Come vedi le soluzioni sono molte ognuno può scegliere la sua . Il successo di un romanzo passa anche attraverso la disponibilità ad incontrare le persone che ci leggono. Ti auguro presto di tornare a parlare a coloro che ti stimano dal vivo. È un’esperienza meravigliosa.
Giulia Lu Dip
Nella mia esperienza di scrittrice (o amante della scrittura…) ho fatto due presentazioni, una a Milano – per “L’amore che ci manca” – insieme a un gruppo di scrittori facente parte dello stesso gruppo Facebook Ophelia’s Friends (gestito da Stefania Romito) che organizzò un pomeriggio di presentazioni. In quella occasione il fatto di essere insieme ad altri mi incoraggiò moltissimo a superare la mia timidezza, per me parlare in pubblico non è semplice. Nel complesso me la cavai e poi conobbi di persona Sandra Faé e Cristina M. Cavaliere che vennero a sentirmi, fu una bella esperienza. La seconda presentazione (per Fragile come il silenzio, primo episodio di Sorace) l’ho fatta in una libreria di Firenze sempre organizzata da Stefania Romito ed ero da sola, andò abbastanza bene, anche perché Stefania è una bravissima comunicatrice.
Per ora però non sento il desiderio di ripetere l’esperienza, sono una persona schiva e riservata, quindi per me parlare in pubblico è una fonte di stress, potrei riprovarci soltanto se firmassi un contratto con una grande casa editrice, in quel caso sarebbe un obbligo dal quale non potrei esimermi, immagino. Comunque è una eventualità così improbabile che non mi pongo il problema.
Mi hai fatto venir voglia invece di tornare a Siena, una città che adoro, ci sono stata diverse volte per lavoro e per svago, potrei anche scriverci un post delle mie #storieneiricordi
Elena
Adoro i tuoi post sui ricordi! ❤️ L’esperienza di una presentazione collettiva non mi è mai capitata e mi piacerebbe molto. Credo che ci possa essere una bella energia tra autori e pubblico. Un tempo io e Sandra decidemmo di provare a organizzarne una insieme, devo riprendere l’argomento… Solo una cosa : proprio perché non pubblichiamo con una grande casa editrice è ancora più interessante incontrare di persona i lettori. Da quando ho superato il blocco dello scrittore che promuove il suo romanzo, scopro molte persone che hanno piacere di conoscere da vicino l’autrice. E parlare di libri in libertà. I grandi nomi da questo punto di vista sono oltremodo inaccessibili. Almeno lo sono per me fino ad ora… Aspetto il tuo post su Siena dunque (ma anche Lucca è bellissima)