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Il più bel regalo di Natale

Il più bel regalo di NataleIl potere delle piccole cose

Un’altro Natale è passato e il mio, vissuto dalla mia postazione ormai preferita (poltrona con poggiapiedi e cuscino a sostegno della gamba destra) è stato tutto sommato un bel Natale. La lontananza dai clamori, dai pranzi e dalle cene luculliane, dai regali prima incartati e poi scartati, da tutto ciò che in genere è tradizione mi ha dato l’occasione di pensare e riflettere e godere di ogni momento felice, che nonostante l’infortunio c’è stato.

A volte uno stop può essere utile, per riconoscere le cose importanti che abbiamo intorno, non credete? La prima tra tutte sono le persone a cui vuoi bene. Ed io credevo già di aver ricevuto abbastanza, avendo goduto dell’affetto e dell’amore di mio marito e dei miei amici e parenti.

E invece, anche per me è arrivata una sorpresa.

Ho ricevuto anch’io il mio regalo più bello, che a suo modo ha dapprima colpito il mio cuore, poi lenito le ferite, e rinfrancato lo spirito, e infine ridato fiducia nel futuro.

Il più bel regalo di Natale

Di che cosa si tratta? Di un oggetto artigianale. Chi non apprezza qualcosa fatto con le mani di chi lo ha regalato?

Era lì, tra le mani della mia nipotina Marta. Con la cura con cui si sostiene un oggetto di preziosissimo cristallo, Marta alla vigilia di Natale mi allunga un pacchetto fatto evidentemente con le sue mani.

Me lo porge e subito si raccomanda:

Zia, fai piano e apri prima il biglietto, se no il regalo non lo capisci”

Ammetto di essermi incuriosita parecchio. Cosa avrà mai potuto regalarmi Marta di tanto misterioso?

Rocco, suo fratello maggiore, sembrava non saperne nulla. Così le domanda

“Ma perché non può aprire prima il regalo, si fa così di solito” – impaziente.

Marta lo zittisce e mente io obbedisco al suo ordine, spiega a suo fratello che l’oggetto in questione io non potrò riconoscerlo, perché non leggo quel tipo di libri.

Lei conosce anche i miei gusti letterari, evidentemente.

Sulla busta chiusa un messaggio di mia nipote :”Per zia Elena”  e poi, dentro:

Cara zia, Buon Natale. Questa bacchetta servirà per guarire il tuo piede e per passare il tempo dipingendola di marrone. In pratica volevo fare la bacchetta di Sambuco di Harry Potter!

Ha anche spiegato cos’era, forse incerta sulle sue capacità artistiche e certa della mia ignoranza fiabesca.

Avrete certamente capito che Marta mi ha regalato una versione personalissima della bacchetta magica che nella saga di Harry Potter prende il nome di Elder Wand. Io invece non ne so nulla, perché, mannaggia a me, ho sempre detestato quella saga. Se avessi letto la Rowling avrei ricordato immediatamente che si trattava di una bacchetta “degna di un mago che aveva battuto la Morte”.

Accipicchia. Sapete che ho scoperto un sito, in inglese, che illustra in modo piuttosto dettagliato il mondo di Harry Potter? Si tratta di Pottermore, vale la pena, già che ci siete, di dare un’occhiata. E’ lì che ho capito cosa avevo ricevuto.

E mentre mi commuovo come solo le zie azzoppate e sorprese possono fare a Natale, prendo tra le mani quell’oggetto fragile e impreciso e penso che, sì, questo è senza ombra di dubbio il regalo più bello.

Chi non vorrebbe una bacchetta magica per curare i mali del mondo?

Chi non vorrebbe, sebbene solo per un momento, credere davvero alla magia?

Vi giuro che proverò ad usarla, questa bacchetta magica.

La colorerò di marrone, come richiesto, sperando che funzioni davvero.

La terrò stretta a me, imparerò ad usarla e, almeno nel regno della fantasia, chissà che non sia capace di fare qualche miracolo anche per tutti noi.

E voi care Volpi, avete ricevuto il vostro regalo di Natale più bello?  Raccontatelo!

E se volete una magia per Natale, non avete che da chiedere. Ora le Volpi possiedono Elder Wand, non dimenticatelo!

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