Sta finendo una settimana strana. Avete presente quando vi sembra di non averne azzeccata una? Né al lavoro, né nelle relazioni familiari, né nelle scelte di fondo?
Insomma, vedo nero assoluto, di quelli che non vanno via nemmeno in lavatrice!
Oggi va così: non mi sento “in bolla”. Dalle cose più piccole a quelle più grandi.
Cercare un libro a lungo che poi non riesci a leggere
Per esempio, non sapete quanta fatica ho fatto per trovare un libro di avventure che avevo bisogno di leggere. Un bisogno che derivava da un senso di colpa perché il libro è Ventimila leghe sotto i mari, e chiunque deve averlo letto.
Da ragazzina non mi interessavano questi racconti fantastici. Ammiravo Salgari, per via della sua attitudine alle descrizioni esotiche senza mai aver mai fatto un viaggio più lungo che quello per percorrere la nostra pianura padana da est a ovest.
Ma gli altri, nisba. Leggevo romanzi impegnati, io.
Così sentendo nominare casualmente e a sproposito il Nautilus la scorsa settimana, ho sentito impellere l’esigenza di leggere Ventimila leghe sotto i mari di Julius Verne.
Già so che starete dicendo “Io l’ho letto!” oppure “Ti svegli solo ora?“, e avete ragione. Così volevo rimediare. Mica potevo non avere questa tacca sul calcio del mio fucile 😀
Sono andata a casa di mia madre a frugare nella biblioteca di mio padre, dove ero certa di trovarlo. Mia madre naturalmente diceva “non c’è niente, non ce l’aveva papà, non è nell’elenco“, ma io ho sempre saputo che lui aveva ogni classico che potessi immaginare. Infatti, dopo molte operazioni di spostamento, ricerca tra gli scaffali, fai e disfa di biblioteche, l’ho trovato.
Naturalmente era sotto i miei occhi, anche se io, colta dalla furia della ricerca, non lo avevo notato. (E nemmeno mia madre 👿 )
Colta dal sacro fuoco della letteratura l’ho aperto e letto con avidità e ardore, almeno le prime pagine, che sono corredate da biografia dell’autore e interessanti disegni dell’epoca raffiguranti soggetti del romanzo.
Solo che dopo le prime tre pagine mi sono arenata. Accidenti, non era previsto!
Ma purtroppo non c’è nulla di questo autore che stimoli la mia attenzione se non la capacità di costruire l’attesa sul mostro metallico di cento metri che poi scopriremo sarà non un mostro marino ma il Nautilus. Non mi piace la scrittura, non mi piace la sua storia.
Leggendo la sua biografia ho scoperto che non mi interessava leggere lo sforzo letterario di un giovane dandy senza spina dorsale, pieno di soldi che sperperava a destra e manca. Che ne so, mi piacciono altre storie, va a capire le donne.
Niente amore a prima vista. Niente di male, si rimedia subito, ho lasciato andare da tempo il senso di colpa nel non portare a termine un libro, risparmiandomi immense e inutili fatiche.
Era solo per dirvi che anche una cosa piccola come questa è andata storta e mi ha dato fastidio, ecco. Cosa c’entra con noi tutto questo? Un bel niente! E’ solo per farvi un esempio di cose che non ho azzeccato, e questa è una quisquilia ma sta nel mood, per così dire.
Oggi va così. Metto il broncio al blog
Metto il broncio al blog ma in realtà provo un fastidio generalizzato e soprattutto incomprensibile.
Prendete questa conversazione e ditemi se non è assurda.
Qualche giorno fa ricevo una telefonata da un amico che ha di recente pubblicato un giallo con una casa editrice che ne ha curato bene l’aspetto grafico e pubblicitario. Così gli avevo chiesto un riferimento per mandare il mio Càscara, niente più.
E dai e bai, mi dice che ha parlato di me al suo editore. Bene, dico io, che ti ha detto?
Che pubblica solo gialli in questo momento.
Ok, dico io, lo so me lo immaginavo. Nessun problema.
No no, mi ha detto che se vuoi posso leggerlo io, così per farmi un’idea.
Esattamente a che serve l’idea di un autore neo pubblicato per un editore? Se qualcuno può darmi una dritta, sono grata in anticipo.
Non ridete se vi dico che soffro di caldane e sto sentendo gli effetti di un corpo che cambia senza che nulla appaia diverso, almeno all’esterno.
E’ la vita di una donna che ha superato i cinquanta, che ogni tanto perde l’orientamento, ma che poi lo ritrova, anche se con fatica.
La scelta di una blogger di concedersi uno spazio privato, anzi privatissimo, su un blog che nelle settimane di lockdown ha visto raddoppiare gli accessi e che un po’ mette agitazione, perché mi chiedo se sarò in grado di soddisfare le aspettative che tanti lettori e neo iscritti si sono fatti su questo spazio.
Perciò, lo avete già capito, che oggi qui solo idee confuse. Forse è stanchezza o nausea che da tempo accumulo e che ho bisogno di buttare fuori.
Com’è come non è, scusate se oggi questo spazio l’ho usato così, ma non potevo pubblicare niente altro che non fosse questo sfogo che spero mi perdonerete. Perché questo spazio sarà anche mio, ma in realtà è diventato nostro.
Passate una giornata migliore della mia e tanti abbracci dalla vostra Volpe.
25 Comments
Rebecca Eriksson
Ho avuto la tua stessa esperienza con Ventimila leghe sotto i mari: mi sono sentita in dovere di leggerlo, ma lo ho abbandonato dopo le prime due facciate.
Proprio non mi è piaciuto lo stile di scrittura di Verne.
A Salgari invece sono stata introdotta da un professore entusiasta, negli anni ho letto diversi titoli suoi, ma sebbene abbia delle sue raccolte non ho mai bramato di leggerlo tutto d’un fiato e tutta la biografia. Mi piace, ma a piccole dosi.
Elena
AHAHAHAH vabbè sto Verne le Volpi lo hanno bocciato senza appello! Mi consolo leggendo qualcosa di più moderno. Però l’ultimo esperimento con i grandi classici è andato benissimo. Però si trattava di Melville… Altra roba… Un abbraccio
Meteora
Ciao neppure io sono riuscita a leggere Salgari… non scorre… l’ho trovato noioso… eppure ho adorato Sandokan. Non parliamo i giornate storte.
Elena
Siamo in buona compagnia allora! Ben arrivata nel blog @Meteora!
Meteora
Graaaazie
Grazia Gironella
Ne salverei più di qualcuno. 🙂
Barbara
Sister, mettiti pure tranquilla che Ventimila leghe sotto i mari non l’ho letto nemmeno io. Anzi, penso di non aver letto nulla di Salgari da inizio a fine, forse qualche estratto. E visto come ne scrivi, mi sorge il dubbio che riesca a terminarlo pure io. Le versioni cinematografiche sono spettacolari, ma le parole sono un’altra cosa, o funzionano alla grande, oppure ti seppelliscono di noia.
Sulle cose che vanno storte e il corpo che cambia, a quanto pare siamo tutte in compagnia, ragazze. Sandra colpita da gastrite, tu che soffri di caldane, io non ho dormito per due notti di mal di stomaco, caldo afoso, copriletto sbagliato, digestione bloccata, ormoni impazziti e tiroide in sciopero. Capita, più o meno in zona cesarini, non riesco mai a prevenire nemmeno col digiuno, il Biochetasi sempre pronto, e tanto correttore per occhiaie la mattina dopo.
Ma noi siamo guerriere, e quando le cose vanno storte, ci basta solo reimpostare il navigatore. 😉
Grazia Gironella
Cara Elena, ce ne sono di giornate così! Non bisogna mai dare per scontato che le “opere immortali”, alla prova dei fatti, non ti facciano venire voglia di farle finire nell’immortale spazzatura. I gusti sono personali, e credo spesso che la smania di mettere le opere di cui sopra in una teca sotto i riflettori corrisponda più alla nostra umana ricerca di miti che a una reale superiorità qualitativa. Per me, per esempio, i testi molto datati… scadono. Come lo yogurt. Non tutti, ma molti. Sarò terribile, ma per me è così.
Elena
Cara Grazia, io invece adoro la letteratura vintage, specie quella tra fine ottocento e novecento. Sono certa che anche tu ne salveresti qualcuno, non è così? Verne conferma una regola per me sempre valida: non ti ho letto allora quando era il momento, vuol dire che non era cosa per me. Vale per molto altro nella vita. Ogni cosa a suo tempo. Un abbraccio buona serata
Luz
Guarda che sono momenti perfettamente in linea con quello che siamo. Se siamo donne, riflessive, sensibili, piene di buoni propositi, magari stiamo attraversando un periodo non fisicamente perfetto (io presto avrò 49 anni e già qualche cambiamento vistoso lo avverto, cambiamento nel metabolismo, sensazione di caldo, forse percepisco un paio di gradi in più), coltiviamo le nostre passioni con l’intento di portarle nel mondo, cerchiamo di lavorare sul fronte del “ehi, sono qui, esisto anch’io, se mi conosci, potrei piacerti, potrei ricevere la tua stima”, ecco che può capitare qualche periodo in tilt assoluto.
Io credo di aver vissuto la più grave delle mie crisi 7/8 anni fa, poi è stato tutto in discesa, ma so che devo mantenere un certo equilibrio mentale, che devo lavorare perché l’equilibrio resti. E tu ne hai tutte le possibilità. 🙂
Elena
Mia cara Luz, grazie per l’incoraggiamento. E’ verissimo, anche se abbiamo trovato l’equilibrio, esso non è per sempre. Diciamo che è dinamico, come noi 😉
Che fatica però rincorrerlo sempre! E combattere la paura. Ogni tanto mi prende. Principalmente di non essere all’altezza. Sono momenti… passeranno. Grazie per essere pssata
mattinascente
Stiamo affrontando troppi cambiamenti mia cara!!! Il fisico che non riconosciamo più, la situazione socio/economica che sembra solo porre grandi punti di domanda. Ci si mette anche il tempo che passa dai 27° ai 14° con piogge e temporali!!! Ho sempre amato stare con e fra le persone, eppure ora sembra che sia una conquista anche solo bere un caffè insieme. Lo stallo, l’incertezza, penso sia,la vera causa di questo malessere così diffuso. Passerà. Come e quando? Spero presto. Un caro saluto.
Elena
Ciao @Mattinascente, grazie per le tue parole chiare e lungimiranti. Ognuno di noi è preda di un profondo cambiamento. Naturale avere qualche momento di confusione e sbandamento. Grazie care lettrici e lettori per esserci sempre
Giulia Lu Dip
Credo che le giornate o le settimane negative capitino, ma per fortuna passano, sui libri che non riusciamo a leggere pazienza, in fondo il tempo è prezioso e quindi bisogna leggere quello che riesce a catturarci. Il libro di Verne devo averlo letto prima dei sedici anni, ma ne ho un ricordo davvero vago…
Per Càscara secondo me è meglio mandarlo a un editore che apprezzi il genere, un editore che pubblica thriller forse non porrebbe la giusta attenzione.
Elena
Vero @Giulia, capitano. E poi vanno via, per fortuna. Grazie per essere passata un abbraccio
newwhitebear
capitano giornate no, dove tutto sembra congiurare per il negativo ma passano. Bisogna aver pazienza come col corpo che sta cambiando.
Di Verne non ho letto nulla né in gioventù né in età adulta. Bell’amico che parla a un editore chepoubblica solo i gialli. In effetti è un genere che tira in questo momento. Abbi pazienza e anche Cascara troverà il suo approdo.
Elena
Ciao Gian, grazie per aver detto la tua in un post che parla e mostra tempeste ormonali tipicamente femminili… Sei grande. L’amico credo lo faccia perché gli ho chiesto se il suo editore poteva essere interessato a un romanzo
Quando ha risposto che non pubblicava che gialli per me è finita lì
Il resto, bah… A proposito di Verne… Tu e @Brunilde avete opinioni coincidenti e ora siamo in tre . È proprio vero che acqua passata non macina più
newwhitebear
è chiaro se l’editore pubblica un suo genere, è improbabile che cambi genere. però resto convinto che troverai l’editore giusto.
Testi lontani nel tempo ne ho letti. Ad esempio Orgoglio e pregiudizio ndi recente e non è il genere tra i miei preferiti. Però Verne non mi ha mai attirato.
Elena
Ma che ne so cosa mi è preso, mi sono fissata e s fissata in un paio di giorni
newwhitebear
tranquilla e serena.
Sandra
Avevo scritto un commento molto allineato che è sparito. Allora, idem, mi sveglio accaldatissima e mi chiedo come farò ad agosto.
Ero positiva e la gastrite notturna mi ha messa ko, in più le misure di sicurezza del supermercato, dove ero contenta la fila si fosse ridotta, non mi sembrano affatto adeguate per cui la spesa è tornata a essere un pundo di domanda. Credo che vivrò un personale new lock down assecondando quello che sento per non andare in tilt.
No, non darei il romanzo in valutazione all’editore, non servirebbe a nulla. Avevo trovato un editore che cercava specificatamente testi ambientati in paesi di lunga porgoghese, è forse il caso di Cascara?
Elena
Cara @Sandra, a parte che non so cosa sia la porgoghese, grazie per il suggerimento, che terrò in conto, in fondo era già nelle cose, farò come scritto nel commento a @Brunilde. Si va in tilt, vero, non l’avevo ancora sperimentato. Il week end l’ho passato completamente sbollata. Credo di essere sopravvissuta. Sulla spesa la penso come te. A parte che stare a casa ho scoperto che mi piace, ma poi sinceramente la pazzia di 15 mila accessi lunedì scorso a Ikea non la voglio condividere. Ne riparleremo tra una decina di giorni e saran dolori. Spero di sbagliare
Grazie amica bella per la solidarietà e l’affetto
Brunilde
Sorella! Il corpo che cambia, quel certo momento in cui ti piombano addosso disturbi e disagi assortiti…
Se ne parla poco e quasi con vergogna, ed è sbagliato. Non siamo wonder women e ci meritiamo tutto quello che ora esiste e può aiutare a vivere un momento psicofisico delicato. E che, se trascurato, può rivelarsi un vero disastro e far star male, quindi : abbi MOLTA cura di te, e concediti anche giornate in cui non ti senti “in bolla”!
Verne io lo mollai dal bambina senza sensi di colpa, era una noia mortale, e tale è rimasto a quanto pare.
Per gli editori e i colleghi scrittori…dolente nota! A istinto, ti direi di non far leggere Cascara all’amico giallista neo pubblicato da una CA che non pubblicherà mai il tuo lavoro. Ti serve forse il suo giudizio?
In bocca al lupo , troverai comunque l’editore giusto, non scoraggiarti!
Buona giornata, qualunque sia il mood
Elena
❤️ Sorella ❤️
Elena
Hai ragione, non si parla abbastanza di menopausa ed è ora di finirla con questi tabù. Ciò che non esiste non può essere affrontato se non in una amara solitudine. Ho un post in bozza da un anno e mezzo, chissà che prima o poi non esca. Quanto all’amico della casa editrice di gialli, cara @Brunilde, beh hai già capito… Non ho bisogno di mentori grazie per il tuo affettuoso sostegno