Coaching

Scopri le tue qualità autentiche con il quadrante di Ofman

Avete presente quei comportamenti fastidiosi, che vi fanno accapponare la pelle? Atteggiamenti che osservate negli altri e che non riuscite a sopportare?

Non la semplice conseguenza di un disaccordo, ma un prolungato disagio che diventa nella relazione con l’altro quasi un supplizio.

A me capita. Quando succede e me ne rendo conto, ci rifletto su e sapete cosa di solito scopro?

Che quella condizione di fastidio parla a me stessa.

Ho scoperto un utile strumento per conoscere me stessa, il quadrante di Ofman.

Con un semplice schema di insiemi puoi trovare anche tu la tua qualità autentica e capire qualcosa di più su te stessa.

Ecco come ho utilizzato su di me le Core Quality di Daniel Ofman. Per chi lo desidera, la sua teoria è espressa in questo testo: “Le qualità autentiche. Ispirazione e creatività nelle organizzazioni”.

Scopri le tue qualità autentiche con il quadrante di Ofman

Conosci te stesso con il quadrante di Ofman, sembra una equazione ma è più semplice farlo che immaginarlo.

Quando parliamo di abilità comunicative personali e strumenti per migliorare noi stesse, sappiamo di intraprendere un viaggio che ci porta a cambiare le nostre relazioni. 

Daniel Ofman chiama le abilità innate “qualità autentiche”, core quality, che ciascuno di noi sa bene di possedere e si possono individuare abbastanza facilmente se non le conoscete.

Chiudete gli occhi e provate a chiedere a voi stesse quale caratteristica positiva della vostra personalità vi definisce meglio. Nel silenzio sentirete affiorare alcune parole, di solito  molto lusinghiere. Datevi qualche secondo per ascoltarle e provate a vedere quale di queste parole affiora in superficie e vi resta più a lungo.

Eccola, la vostra qualità autentica, ciò che vi rende riconoscibili e di cui siete consapevoli e orgogliose, naturalmente!

La cosa bella è che ciascun essere umano possiede una sua qualità autentica, anche se spesso a taluni non riusciamo proprio a riconoscergliele. Un’affermazione per me molto potente perché ci ricorda che c’è sempre qualcosa di positivo nell’altro da noi, solo dobbiamo comprendere la ragione per cui nella relazione facciamo fatica a distinguerlo.

Ma significa anche che c’è sempre qualcosa di positivo in ciascuno di noi, solo che in taluni momenti facciamo fatica a riconoscercelo. Succede quando attraversiamo periodi di bassa autostima o di grande criticità.

In queste circostanze, possono venirci in aiuto le qualità autentiche di Ofman, analizzate attraverso il suo core quadrant.

Per capire qualcosa di più di noi stesse ma anche degli altri, i nostri punti forti e, attraverso il riconoscere le cose che degli altri ci infastidiscono, qualcosa di più sulle parti di noi stesse che ancora non conosciamo bene. Andiamo a vedere come utilizzarlo.

E a scoprire come ciò che noi consideriamo la nostra migliore qualità possa diventare a un certo punto un impiccio.

Scopri le tue qualità autentiche ma anche i tuoi limiti con il quadrante di Ofman

Scopri le tue qualità autentiche con il quadrante di Ofman
All’asse cartesiano ho sostituito gli insiemi e i colori

Per capire meglio come le nostre qualità autentiche interagiscono con quelle gli altri, Daniel Ofman, un consulente manageriale esperto di processi di sviluppo delle organizzazioni, ha ideato ciò che egli chiama il suo “Core quadrant” e che noi chiameremo il Quadrante di Ofman.

Il Quadrante di Ofman è un semplice asse cartesiano che individua quattro sezioni, ognuna di esse dedicate a una qualità o al suo opposto.

Facciamo un esercizio insieme per scoprire come funziona.

Quali sono le qualità autentiche di Ofman

Nella parte superiore a sinistra del quadrante collocherete la vostra qualità autentica, ovvero ciò che voi considerate la caratteristica positiva fondamentale che vi rappresenta e che sentite essere vostra da sempre. In una parola, la vostra qualità innata.

Pensate sia il vostro punto di forza e senza dubbio lo è.

Ma ci credereste che questa qualità potrebbe diventare il vostro più grande limite?

Per ora scrivete la vostra qualità autentica nel quadrante in alto a sinistra e andiamo avanti.

Nel nostro gioco scriverò la parola puntualità.

La trappola

Nel lato in alto a destra del quadrante collocherete la parola che indica ciò che può accadere quando la vostra qualità autentica eccede.

Nel nostro caso, possiamo assumere che la puntualità quando è eccessiva può diventare perfezionismo. Scriveremo perciò perfezionismo.

Lo chiameremo come lo chiama Ofman, la trappola, ovvero quando spingere al massimo la vostra qualità autentica si trasforma da opportunità a problema.

La sfida

Nel quadrante in basso a destra invece, direttamente conseguente alla scoperta della vostra trappola, Ofman colloca la sfida, ovvero ciò che la trappola può suggerire per migliorare noi stessi.

La sfida è il positivo che si oppone al negativo del perfezionismo e che ci sfida a superarne i limiti.

Nel nostro caso, una bella sfida potrebbe essere consentirci di arrivare tardi a un appuntamento, invece di giungere sempre qualche minuto prima e attendere, per giunta!

L’intollerabile o l’allergia

Per chi ha come qualità autentica la puntualità, il ritardo è intollerabile, siamo tutti d’accordo.

La sfida è quella di provare a stare in quella situazione di disagio per ascoltare cosa può dirci, concederci qualche minuto di ritardo.

L’intolleranza invece è l’esatto opposto della qualità autentica, ciò che vive agli antipodi della nostra puntualità.

Possiamo convenire di definirla inaffidabilità.

Se avete disegnato il vostro quadrante su un pezzo di carta a questo punto saprete che all’intolleranza, detta anche allergia, si arriva per due vie:

  • in modo verticale, essa è l’opposto della vostra qualità autentica e può essere l’effetto di una sfida portata troppo in là (un po’ di ritardo va bene, ma se esagerate allora sarete non umani ma inaffidabili).
  • in modo trasversale dalla sfida, e infatti la nostra sfida è proprio quella di “reggere” una nostra situazione di ritardo e vedere come parla a noi stesse.

Ora che avete il quadrante completo, guardatelo un attimo. Nel quadrante in basso a sinistra non c’è forse ciò che vi da più fastidio nelle persone che avete intorno?

Vuoi partire dai tuoi talenti o da ciò che consideri un tuo limite?

La potenza di questo schema che può essere percorso in tante direzioni diverse è proprio questa: possiamo approfondire la conoscenza di noi stesse partendo dai talenti che ci riconosciamo, dalle cose positive che valutiamo di noi, oppure dai lati negativi, da ciò che abitualmente chiamiamo limiti.

In poche parole, nella compilazione dello schema di Ofman possiamo partire dal cerchio in alto a sinistra oppure da quello in basso a sinistra.

Dalle cose che consideriamo positive o da quelle che ci irritano di più. Ripercorrendo lo schema sarà comunque utile capire le ragioni delle emozioni che ad ogni qualità associamo, teso che le qualità sono di per sé caratteristiche fondanti di ciascuno di noi e dunque né positive né negative, semplicemente molteplici aspetti del nostro sé.

Molte persone sono allergiche o intolleranti a comportamenti che sono esattamente l’opposto delle loro qualità autentiche. La reazione è comprensibile, le nostre qualità sono ciò che noi riteniamo essenziale in una relazione e nella conduzione stessa della vita.

Siamo convinte che non potremmo starne senza e ci chiediamo come sia possibile che qualcuno possa effettivamente farlo. Esistono i ritardatari cronici, lo sappiamo.

Siamo infastiditi da chi ci sbatte in faccia il fatto che la sua vita sta andando avanti come o forse addirittura meglio della nostra agendo nel contesto di una “qualità” che noi consideriamo un’intolleranza, un gesto di mala educazione, qualcosa da cui sostanzialmente tenersi distanti.

Il lavoro del quadrante ci offre l’opportunità, una volta individuate le nostre qualità le nostre sfide e le nostre intolleranze, di provare a guardare ad esse senza giudicarle. Provare a sentire di che pasta sono fatte.

Quanto a me, questo metodo mi ha fatto riflettere su alcune mie caratteristiche che ho focalizzato meglio e naturalmente mi auguro possa fare lo stesso con voi.

Potete ripetere l’esperimento più e più volte, cambiando le qualità nel quadrante.

Ho capito che le cose che mi respingono e che mi fanno soffrire sono una parte di me che ancora non ho integrato e compreso.

La persona che ho di fronte e me le mostra, anche nella sofferenza, mi sta facendo del bene e trovo questa consapevolezza alleggerente.

Scoprire che la fonte di ansie e di preoccupazioni può essere superata facilmente, magari concedendoci momenti di libertà dai nostri legami valoriali che, specie quando diventano dogmi, somigliano di più a prigioni, è molto rassicurante.

Come usare il quadrante di Ofman per migliorare la tua scrittura

Ho scritto un articolo per parlarne,  lo trovi a questo link!


Avete già sperimentato questa forma di auto valutazione?

Pensate possa esservi utile per comprendere meglio certi vostri comportamenti?

14 Comments

  • Sandra

    Bene l’ho fatto.Ecco il risultato
    Quadrante in alto a sinistra, la mia caratteristica più autentica SIMPATIA
    in alto a destra, la trappola è essere come dice mia madre SOPRA LE RIGHE
    in basso a destra, la sfida, STARE ZITTA QUANDO IN GRUPPO MI VENGONO IN MENTE DELLE COSE DIVERTENTI DA DIRE
    in basso a sinistra se facessi sempre così sarei una MUSONA
    ah sì, io odio i MUSONI.
    Molto pertinente.
    Attendo la tua applicazione alla scrittura che mi incuriosice molto. Grazie.

    • Elena

      Ciao Sandra, non avevo dubbi che ti saresti incuriosita, grazie per aver preso questo “gioco” sul serio. Ho scoperto di recente il quadrante di Ofman ed è stato per me una rivelazione. La puntualità nel mio caso è solo una delle qualità che mi ascrivo, ma il quadrante mi ha aiutata a capire come essa sia in realtà un bisogno di controllo di tutte le situazioni che mi girano intorno. Se metto delle regole, saprò come va a finire, più o meno il ragionamento è questo. Dunque aiuta, eccome. Consapevolezza, umiltà e ripartenza. L’articolo arriva la prossima settimana

  • newwhitebear

    Ignoravo l’esistenza di questo quadrato. mi cimenterò a costruire il quadrante.
    Trovare delle qualità positive anche nel peggior nemico è un bel modo per conoscere se stessi.

  • Barbara

    Il quadrante mi ricorda la teoria degli Stili Sociali basata sul lavoro di David Merrill, dove nel quadrato trovi le diverse tipologie in base al “carattere” (anche se è riduttivo): Analytical – analitico, Driver – conduttore, Expressive – espressivo e Amiable – amabile (ci avevo scritto un post e ci avevo messo i quattro pinguini di Madagascar che rappresentano, fatalità o astuzia, proprio i quattro stili).
    Chissà se i due quadranti e/o i due sistemi hanno una relazione!

    In quanto a me… non so mica cosa metterci nel primo quadrato. La puntualità se n’è andata col carico di impegni. L’entusiasmo? La positività? Nah, non ce le ho così innate. La poliedricità? E’ più una zavorra che altro. Tenacia, forse. Pazienza no, mi alleno per essere paziente, non lo sono di natura. Niente, ci devo pensare su. 🙂

    • Elena

      Non so se la teoria di Merril e quella di Ofman hanno una storia comune, ma di sicuro l’uomo dall’inizio del mondo cerca di comprendere meglio se stesso e ogni metodo o ispirazione è buona. Ofman è un coach, un mestiere che si tanto in tanto mi piacerebbe provare a fare, e come tale sollecita la persona a guardare dentro se stessa da un punto di vista diverso. Anche perché spesso con i nostri occhi è difficile vederci davvero. Prova Barbara. Non ci credo che non senta di avere una qualità autentica…

  • newwhitebear

    Ok. Fatto il quadrante di Ofman
    |
    Sincerità | Frustrazione
    —————————————-
    |
    Ipocrisia | Diplomazia

    Ecco il mio quadrante.
    Sono sincero nelle mie manifestazioni ma provo frustrazione quando qualcuno ne approfitta. Penso che con un minimo di diplomazia riesco a essere sincero e impedire al prossimo di approfittare della mia sincerità.
    Quello che non tollero è l’ipocrisia della della gente che pur di avere dei profitti agisce e pensa o in modo insincero.

  • Luz

    Creatività (credo che sia la mia caratteristica maggiore, che ritengo una forma di talento) – Riconoscimento (la trappola: in ogni cosa che faccio esigo una buona dose di attenzione e riconoscimento, anche a conferma di quella qualità, perché l’impostore che è in me è sempre in agguato) – Indifferenza (la sfida: ignorare tutto coloro che si mostrano indifferenti a questa mia qualità) – Superficialità (sono intollerante all’indifferenza, quell’indifferenza appositamente utilizzata è una delle cose che detesto maggiormente). Ergo devo allontanarmi dalle persone che non fanno parte di quel cerchio ideale in cui condivido assieme agli altri quello che so fare.
    Non so se ho giocato bene. 🙂

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