Il mondo con i miei occhi

Un incontro sotto l’egida de I Ching

Un incontro sotto l'egida de I Ching
Foto gentilmente offerta da Salvatore

[toc]Qualche giorno fa mi sono messa a maneggiare la pagina biografica del blog che ho il vezzo di chiamare bios.

Ho spiegato le ragioni di questa scelta nel post in cui vi ho mostrato le novità introdotte nella pagina statica principale.

Alcune cose sono scomparse, perché non più significative, altre son tornate, perché hanno ripreso centralità nella mia vita.

Alcune sono rimaste. Tra queste la fiducia nei Ching.

Mi sono ricordata (anzi, qualcuna me l’ha ricordato  😉 ) che vi avevo promesso di parlarne meglio, così l’occasione di un incontro, avuto qualche giorno fa con un amico che da poco tempo ho scoperto essere appassionato di Ching, è diventata quella buona per farlo.

Un incontro sotto l’egida de I Ching

Salvatore ha una vita spesa tra la politica e il sindacato, come me. Ci siamo sempre passati accanto senza mai incontrarci, eppure molte sarebbero state le ragioni.

Così ho trovato curioso e significativo che il nostro incontro avvenisse sotto l’egida dei Ching.

Quando si parla di un libro di profonda saggezza come Il Libro dei Mutamenti, ovvero i Ching, non è sbagliato parlare di eventi che accadono con una ragione precisa.

Non credo nel determinismo, ma nella sincronicità, ovvero nella possibilità che alcune cose si incrocino proprio nell’esatto momento in cui ne avevamo bisogno.

Quando l’allievo è pronto, il maestro appare

Detto Buddhista

Riscoprire i Ching

Sono arrivata al Libro dei Mutamenti spinta dalla mia passione per la conoscenza della cultura orientale, dunque il mio approccio alla lettura è stato innanzitutto antropologico e sociale.

Sebbene possedessi già qualche nozione sulla cultura cinese, la prima lettura del testo è risultata pressoché incomprensibile.

Sentenze, ideogrammi, usi dei simboli, tutto era molto distante da me.

Mi sono sembrati incapaci, in quel momento, di comunicarmi qualcosa.

Non ero pronta e avevo scelto il modo sbagliato di approcciarmi.

Al termine di una difficile  e scoordinata lettura, nell’ultimo capitolo trovo le istruzioni per l’uso del libro come oracolo o se, preferite, strumento divinatorio.

La mia mente ha collegato questa pratica ad altre considerate magiche che nel tempo avevo appreso e “annusato”, ma ho capito subito che stavo addentrandomi su terreni differenti, che avrebbero richiesto un diverso approccio da parte mia.

Così mi sono lasciata andare a questa strana esperienza.

Affidarsi al Libro come a un profondo strumento di saggezza

Fare le domande nel modo giusto

Innanzitutto occorre avere una domanda da sottoporre all’oracolo. In genere non si chiedono cose tipo:

  • “Quante copie del mio libro venderò?
  • Diventerò ricca e famosa?
  • Guarirò dalla mia malattia?

Piuttosto, come mi ha suggerito Salvatore, è meglio chiedere:

  • Come devo approcciare questa determinata situazione?
  • Come posso utilizzare al meglio il momento specifico?

Le parti in corsivo devono essere contestualizzate. Più è precisa la domanda meglio è.

Tirare le tre monete

Poi, una volta definito il problema per cui si chiede un suggerimento o meglio un’indicazione, occorre tirare per sei volte le tre monete.

Ogni risultato di tiro definisce una linea intera, spezzata o mobile.

Attraverso un sistema di decodifica del simbolo, il Libro costruisce il risultato strutturando, per mezzo delle linee, un ideogramma, procedendo dal basso verso l’alto

Soltanto dopo la sua definizione possiamo tornare al testo e leggere il suo significato.

Come?

Leggere il significato degli ideogrammi

Non sono un’esperta ma un apprendista stregona, come in molti altri campi. Da quel che ho capito la lettura dell’ideogramma e della sua trasformazione va meditata più che compresa.

Per me le risposte sono sempre state autentiche rivelazioni.

Assente il concetto di tempo così come lo intendiamo.

Le sentenze e i significati degli esagrammi, vero fulcro simbolico del Libro, si dilatano in uno modo pluridimensionale per cui tempo, luogo, materiale e immateriale, spazio si incrociano per generare un quadro da interpretare usando l’unico strumento possibile: la pazienza e la saggezza interiore.

Sì, perché non tutto arriva subito. Né nella comprensione né negli effetti.

Per poi scoprire che anche gli ideogrammi apparentemente negativi possono rivelare aspetti inesplorati capaci di arricchire per sempre la nostra esperienza umana e farci comprendere lati molto nascosti di noi.

Dunque

Con pazienza e amore attendiamo che le sentenze incomprensibili si svelino a noi quando più siamo pronti ad afferrarle

Nel frattempo, il Libro ci permette di consultarlo e di approcciarlo con umiltà e dedizione, sapendo che potrà insegnarci qualcosa.

Consapevole di non aver trattato tutti gli aspetti, mi fermo qui.

L’incontro con Salvatore, lo capite bene, è stato molto significativo e per questo lo ringrazio.
Anche per il suggerimento di lettura che mi ha dato e che sicuramente seguirò:

 

A dispetto delle recensioni Amazon, una buona lettura di accompagnamento in questo mondo speciale nel quale mi auguro presto d’incontrarvi.

D’altra parte, l’estate non è forse il tempo dell’attesa, della meditazione e del riposo?

 

22 Comments

  • Grazia Gironella

    Con il tuo articolo mi hai risparmiato di ripetere il tuo errore iniziale… mi vedo già piena di sacro ardore, una ruga verticale in mezzo alla fronte per lo sforzo ostinato di comprendere l’incomprensibile! Grazie quindi di avermi indicato un approccio diverso. Il libro è sullo scaffale, aspetta solo il momento giusto. 🙂

    • Elena

      Sbagliando si impara. E poi le rughe non ci fanno bene per niente . Sai che a differenza di quanto pensino le persone, consulto I Ching pochissimo. L’ultima volta è stata più di un mese fa. Mi sa che in questi giorni ci torno su. Buon lavoro con i Ching e buon proseguimento d’estate

  • Rosalia Pucci

    Ciao Elena, apprezzo la ricerca affascinante che conduci nel mondo dei ching, rivela il tuo approccio spirituale a una vita che nasconde ai più i suoi segreti. Immersi nella quotidianità e nella materialità ci dimentichiamo quello che gli antichi sapevano benissimo: l’uomo è corpo e anima e le due dimensioni sono in armonia tra loro. A questa ricerca partita molto presto, avrò avuto vent’anni, ho risposto con la fede in Dio, grazie alla lettura de Le confessioni di Sant’Agostino. Da allora non ho più paura del futuro e non ho curiosità riguardo al domani. Ma, ribadisco, ho grande rispetto per ogni forma di spiritualità e ti faccio i miei complimenti. Grazie per averne parlato, è un argomento molto interessante di cui so pochissimo^_^

    • Elena

      Beh, sono una che non si lascia scoraggiare dal caldo ed è sempre in viaggio, alla ricerca di una conoscenza più profonda 😉
      Parlando di spiritualità il mio viaggio è lungo e articolato. Da ragazza mi sono avvicinata al cattolicesimo, per poi scoprire che era il cristianesimo ad affascinarmi tanto e convincermi che u mondo diverso è possibile. Ma ne prosieguo del mio cammino ho tenuto aperte le porte del cuore e della mente. Così ho potuto incrociare altre filosofie e correnti spirituali che i hanno arricchita e rafforzata nelle mie convinzioni. Questi sono viaggi che durano tutta la vita. Mantenere la curiosità per la scoperta è forse l’aspetto più bello di questo cammino. Tutto mi interessa e tutto avvicino. Il tempo per cui mi fermo definisce il rado di convinzione e interesse per quel determinato aspetto, cultura, filosofia di vita. Ma ciò che mi interessa di più è l’uomo, la persona e la sua complessità. No posso fermarmi a pregiudizi culturali se voglio conoscere a fondo la nostra natura. Mica per niente sono laureata in antropologi! 😉
      Sono felice che questo articolo abbia suscitato il tuo interesse. Chissà quanti di noi hanno percorsi simili…

  • Barbara

    Io devo ritrovare il Manuale delle Giovani Marmotte! Era il secondo, e dentro c’era tutta la spiegazione che ho letto da bimba de I Ching. Mentre il testo adulto è “I Ching. Il libro dei mutamenti” a cura di Richard Wilhelm. Uno di quei libri che non ho comprato, ma che è apparso in casa. Quando dico che i libri scelgono me… 🙂

    • Elena

      Non ricordavi che le giovani marmotte parlassero addirittura di Ching, che avanti! Io mi sono fermata al manuale di Nonna Papera . Si l’edizione che ho in casa è quella ma ce ne sono molte altre altrettanto valide. Il punto qui non è la traduzione ma la capacità di comprendere un linguaggio simbolico a noi poco familiare. Comunque se ti è arrivato in casa chissà come, un motivo c’è. E forse anche questo articolo fa parte della sincronicitá… Chissà…

  • newwhitebear

    i ching non li ho mai considerati in miei. Un approccio solo per curiosità, come per i tarocchi o altro, Niìoi unìmani speriamo di svelare i nostro futuro ma secondo me è profondamente sbagliato perché rischiato di rimanere prigionieri delle nostre aspettative.

    • Elena

      Ciao Gianpaolo, dunque anche tu hai annusato i Ching e i Tarocchi! Con quale intenzione, se posso chiederti? Il desiderio di conoscenza è connaturato nell’uomo ma concordo sulla difficoltà di non lasciarsi influenzare dalla propria realtà fattuale. Forse è per questo che a volte l’oracolo “non ci parla”. Siamo troppo impregnati delle nostre convinzioni per ascoltarlo? Buonasera domenica

  • Alkaid O.M.

    Buongiorno bellissimo articolo. Grazie. Ho potuto notare che i Ching ha 64 esagrammi e 64 è una seguenza del Fiore della Vita questa sequenza la rispettano anche le evoluzioni dei Pianeti. La sequenza è 1, 1, 2, 4,8,16,32,64. Aggiungo che io ho usato i ching effettivamente sono incomprensibili per noi le sentenze combaciavano con le Rune non ho sperimentato fra I Ching e Tarocchi sarebbe interessante farlo. Grazie di nuovo e buongiorno a te e a tutti.

    • Elena

      Buon giorno Alkaid e benvenuto nel blog! Molto interessante l’interpretazione numerologica che ci offri, non ne ero a conoscenza. Un’antica arte quella della decodifica della realtà da parte dei numeri, mi pare ne fossero già molto esperti i sumeri e babilonesi, o mi sbaglio? Di solito che si tratta?
      Grazie per gli apprezzamenti, sono felice di averti incuriosito. Quanto alla corrispondenza tra Ching e Tarocchi… Chissà. Magari riesumo le vecchie pratiche

      • Alkaid O,M.

        Ciao Elena, ho solo detto di questa combinazione numerologica del Fiore della Vita la sequenza che corisponde anche in Astrologia diciamo pure Astrologia Esoterica e dell’Anima. Posso dire per esperienza personale che ad ogni incarnazione sperimentiamo Simboli che corrispondono a certe cose Esoteriche oppure di più in Occulte. Gesù disse che la Verità viene in Questo Mondo in Simboli ed Immagini. Perciò i Simboli e Immagini Corrispondono a delle Combinazioni che vengono comprese secondo l’ Antichità dell’Anima oppure il Livello Iniziatico (mi fermerei qui). Ritornando all’argomento dei Ching ripeto è di difficile interpretazione per noi occidentali oppure non Iniziati ai I Ching. Una volta consultai I Ching e le Rune nei I Ching il respnso era che si mettevano i Morti sul Carro però non venivano messi bene perciò era difettoso nelle Rune invece stessa domanda si parlava chiaramente dell’Orsa Maggiore. Io sull’Orsa Maggiore ho fatto un bel pò di ricerche bene l’Orsa è trasportatrice di Cadaveri e questo lo dicevano anche i primi cristiani. I primi cristriani la chiamavano anche la Lettiga di Lazzaro etc.anche per questo mi fermerei qui Elena. Io penso che I Ching vengono interpretati secondo l’evoluzioni e la Conoscenza che ognuno di noi ha così pure le Rune, gli Arcani Maggiori etc. Grazie e alla prossima chiacchierata felice giorno di martedì a te e a tutti.

        • Elena

          Grazie Alkaid per questa interessante spiegazione. Mi trovi molto d’accordo sul fatto che ciascuno interpreta secondo la propria esperienza e crescita personale. La cosa importante è il rispetto del percorso di ciascuno e l’apertura mentale perché ogni simbolo, significato che ci sfiora appena perché vuole dirci qualcosa. Torna quando vuoi, sei il benvenuto. Buona estate

  • Banaudi Nadia

    Grazie per questa interessante immersione non solo nel mondo per me sconosciuto dei ching ma anche nel tuo approccio a loro. Posso dirti che per quel poco che mi sono documentata sulle rune ci sono diverse similitudini e l’aspetto della mancanza del concetto tempo appartiene anche ai tarocchi. Insomma da un capo all’altro del mondo questi strumenti per quanto diversi si somigliano per aiutare l’uomo a trovare risposte. Io ne sono affascinata anche se sono incapace a utilizzarli.

    • Elena

      Cara Nadia, tu chiedi e io rispondo, è così che funziona ! Quanto al concetto di tempo, non conoscendo le rune taccio ma i tarocchi si e mi è sempre parsa meno accentuata questa caratteristica. Ma l’intento è quello. D’altra parte chi non domanda non ha risposte, chi non cerca non trova e chi non si muove… Sta fermo. Per utilizzare i Ching, come hai ben visto, non serve che alzare le antenne e guardare dentro noi stesse. Buona domenica!

  • brunilde

    Non conosco l’I Ching e nonostante il tuo precedente post mi abbia molto incuriosita non li ho ancora…affrontati.
    L’aspetto della previsione del futuro mi lascia del tutto indifferente, mentre per quel poco di conoscenza della cultura orientale che ho sono certa che contengano una grande ricchezza di insegnamenti e di stimoli, ma solo chi
    vi si avvicina con umiltà e dedizione potrà coglierli e farli propri.
    Avvicinarsi a quel mondo con mente sgombra e desiderio di capire è la via per una importante crescita interiore.
    Li ho messi nell’elenco dei testi da conoscere, grazie per avere raccontato la tua esperienza!

    • Elena

      Buon giorno Brunilde, è questo a mio avviso l’atteggiamento giusto. Non tanto come strumento di precisione del futuro, può darsi che lo sia ma non è la verifica che mi interessava fare dunque non saprei dirti, ma come strumento di conoscenza di noi stessi e del mondo. Ognuno di noi ha la sua “cosmogonía”, la sua visione del mondo. Un modello che può diventare una gabbia se non restiamo aperti e in ascolto. Mi fa piacere che tu abbia deciso di leggerli, sarà una lettura complessa. Teniamoci aggiornate e… Facci morì : dove sei di bello oggi? ️

      • Brunilde

        Lo sai! Per una serie di bizzarre situazioni – che vi risparmio – da un po’ vivo due mesi l’anno in Madagascar, precisamente Nosy Be, isoletta affacciata sul canale di Mozambico : ormai ” casa lontano da casa”. Per consolarti posso dirti che oggi è nuvolo, e che la notte scorsa mi ha disturbato uno zebù che muggiva. Sono costretta a confessare che qui la natura è meravigliosa e il mare fantastico: fra un po’ arriveranno le balene, ne hanno già vista qualcuna…

        • Elena

          Allora intanto non è una consolazione sapere che sei a Nosy Be (povera) sotto una nuvola (passeggera) circondata da spiagge e paesaggi meravigliosi e con le balene in arrivo. Lo sai che io ho la fissazione delle balene? Mica per niente mi sono sorbita per intero Moby Dick! Ma sono felice per te. Almeno per due mesi l’anno tocchi il cielo con un dito… Scrivi?

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