Dato che ho fatto una bella fatica a scegliere la copertina della guida per superare la paura di parlare in pubblico, ho deciso di condividere con voi che cosa ho imparato, chissà mai che possa essere utile a qualcun altro 🙂
Senza competenze grafiche particolari, ottenere un risultato soddisfacente è stato complicato, ma non impossibile e soprattutto mi ha riempito di orgoglio!
Ero molto in difficoltà quando, quasi un anno fa quando, stavo facendo i conti con questa fase importante che in genere è alla fine del processo creativo del libro.
Il problema era che per la copertina di Tecniche di Oratoria mi venivano in mente molte idee, troppe. Significava che non ce n’era nessuna che mi convincesse veramente, ero veramente in crisi.
Così ho preso la decisione di chiedere aiuto, e l’ho fatto nell’aprile 2017 con questo post. Oggi l’ho trasformato in un elenco di cose da tenere d’occhio quando si deve scegliere una copertina.
E speriamo possa esservi utile! Cominciamo ➡
Cosa ho imparato creando la copertina del mio libro
1) Come scegliere la miglior copertina per il tuo libro
Dopo aver lavorato duramente alla stesura, all’editing e alla correzione delle bozze del mio manuale pratico, mi sono trovata di fronte a due scogli: il primo è stata l’impaginazione, il secondo la copertina.
Per quanto riguarda l’impaginazione del libro, ho trovato in rete moltissime guide, compresa quella fornita da Youcanprint, casa editrice self che lo ha pubblicato,
La mia preferita è quella preparata da Franco Angeli, la trovate qui, date un’occhiata.
Non usate tutto, applicate il grano salis, ma almeno potrete contare su una traccia con tutte le piccole grandi cose di cui bisogna tenere conto quando si imposta un testo per la pubblicazione.
Una volta affrontato lo scoglio impaginazione, ho dovuto rispondere a un’altra domanda:
Come faccio a trovare la miglior copertina possibile per Tecniche di Oratoria?
E soprattutto, come posso realizzarla?
💡 Le risposte che ho trovato sono appunto l’oggetto di questo articolo. 💡
2) L’immagine per comunicare il messaggio del vostro libro
Nel 1985 E.Gombrich, non a caso un importante storico dell’arte, scriveva ne “L’immagine e l’occhio”:
Siamo alle soglie di una nuova epoca storica in cui alla parola scritta succederà l’immagine
Non era una provocazione ma quasi una profezia, anche se la parola scritta non potrà mai essere del tutto sostituita da un’immagine, a meno che non si torni ai bei tempi degli egizi, ovvero indietro nella storia.
Pensate però ai social che frequentiamo: cosa ci colpisce di più? Un “muro” di parole o una buona immagine? La risposta è scontata.
Il visivo ha un ruolo strategico nella comunicazione, al punto che in alcuni casi soverchia l’importanza del contenuto. Ecco perché è importante scegliere una buona copertina e, se possibile, farla diventare un’espressione artistica, esattamente come lo deve essere il contenuto che avete scritto e per il quale la state cercando.
Una buona copertina serve a suggerire emozioni e sensazioni, che magari riportino ciascuno di noi in un luogo remoto della nostra esperienza di vita, per richiamarla alla memoria.
La copertina poi influenza l’acquisto di un libro e puo’ addirittura inficiarne la popolarità. Se non ci credete, ecco un articolo illuminante di Penna Blu al proposito.
Ecco perché, con tanta buona volontà e pazienza, mi sono dedicata alla ricerca della copertina per il mio manuale dedicando a questa attività moltissimo molto tempo.
La qualità grafica
Non essendo un’esperta di fotografia non posso parlarvi di tecniche per scattare la foto giusta, ma so bene lo stesso quanto sia fondamentale la qualità per un buon rendering, sia on line che in cartaceo.
Non ero certa di avere tra i miei scatti qualcosa che potesse essere utilizzato, così ho cercato in rete e ho scoperto che ci sono molti siti che offrono immagini di qualità, sia gratuitamente che a pagamento.
Il mio preferito è Pixabay, magari lo conoscete già. Ma anche Gratisography è una risorsa utile, dove potrete trovare immagini fuori dal comune. Provare per credere.
Il colore giusto
Anche il colore di base è molto importante. I colori rispecchiano il senso del messaggio del libro. Ho trovato una chiara ed esaustiva mappa del significato dei colori sul sito di questa web agency. Una risorsa per pubblicitari cui vale la pena dare un’occhiata.
Dopo molte riflessioni io ho scelto il rosso, che è il colore della forza, della passione, della freschezza e della vitalità.
Esattamente ciò che mi interessa trasmettere quando parlo in pubblico nella mia vita quotidiana (e mi capita praticamente ogni giorno).
Il rosso, il colore delle emozioni, è temperato dal grigio tendente all’indaco. La passione è stata sublimata e le emozioni domate. Il bianco invece è il desiderio di cambiamento e di novità. Ciò che deve suscitare un manuale di auto aiuto per fare in modo che chi lo riceve ne sia immediatamente ispirato per generare un cambiamento dentro di sé.
Il soggetto appropriato
Inizialmente mi ero orientata su una fotografia che ritraeva una donna più o meno della mia età con un megafono in mano. Una bella foto evocativa, ma cosa c’entrava con il mio manuale? Mica insegno a parlare con il megafono! 🙂
Così ho imparato che la nostra copertina deve ritrarre un soggetto riconducibile direttamente al contenuto del libro e coerente con esso.
L’immagine di Minerva, la dea della guerra giusta, sapiente divinità simbolo dell’intelligenza e della strategia nonché protettrice di tutti gli artisti, mi è parsa molto adatta. Ho ritagliato un particolare del suo viso, la bocca, luogo simbolico della parola e lo sguardo.
E ne ho fatto il focus della mia copertina.
Ma attenzione! Un’immagine riconducibile a un contenuto non significa esattamente coincidente, a meno che non si tratti di un testo scientifico o tecnico.
La vostra copertina ha il compito di affascinare il lettore e sollecitare la sua immaginazione, ma anche di rispondere a una domanda o se preferite a un bisogno preciso. Nel mio caso imparare ad essere assertivi quando si parla, senza farsi bloccare dalle emozioni.
Sapevi che le immagini hanno un verso?
Documentandomi sul ruolo delle immagini ho scoperto che esse hanno un verso, ovvero uno schema con cui viene riempito lo spazio dai soggetti che la compongono.
In occidente questo schema va da sinistra verso destra e mostra l’evoluzione positiva del contenuto di quell’immagine. Guardate cosa accade alla specie qui sotto.
Non è forse il top dell’evoluzione Homer Simpson :lol:?
La mia immagine invece occupa il centro della copertina, perché volevo che fosse il fulcro del contenuto.
3) l’immagine deve suscitare emozioni
Quale emozione volete che susciti la vostra copertina?
Deve creare angoscia, farvi sognare, oppure deve sorprendere, provocare o far ridere?
La mia immagine doveva comunicare calma e assertività. Perché è così che io vedo la comunicazione.
E volevo raccontasse una storia, che vi venga subito la voglia di acquistare e di leggere, tutta d’un fiato!
4) E deve essere un’ancora visiva per il vostro titolo
Una buona immagine deve essere abbinata a un buon titolo e possibilmente le due cose devono rapportarsi in modo equilibrato tra loro.
Ecco tutto ciò che ho imparato. Un’infinitesima parte del tutto che potete integrare con le vostre osservazioni e pratiche da streghe e stregoni 🙂
Voi come create la copertina del vostro libro? Fate da soli o vi affidate a un professionista?
5) Ecco il risultato finale del percorso che mi ha portato a una scelta



L’ho creata dopo avervi proposto un sondaggio i cui commenti ho tenuto in questo articolo a futura memoria.
Ogni opinione conteneva una preferenza per una copertina piuttosto che un’altra, forniva una motivazione a sostegno della scelta e anche qualche osservazione utile a comprendere meglio cosa volevo.
Tutte mi hanno aiutato a focalizzare cosa stavo facendo e come dovevo farlo.
Per questo non finirò mai di dirvi grazie
Ho imparato ancora una volta che non c’è niente di male nel chiedere aiuto. Nessuno di noi ha la verità in tasca e come dico sempre
Siamo tutti apprendisti stregoni
Perciò, prendiamola bassa 🙂
66 Comments
Joanne Ivins
Thank you for your wonderful article, I enjoyed it very much and was timely for a discussion with a friend at our Mexican dinner tonight. Good luck to you !
Elena
Hi Joanne, nice to meet you, thanks for your message. It makes me crazy knowing you really spend a beautiful mexican dinner discussing my topic! :)) So let’s stay in touch, welcome to the italian fox community 🙂
Grazia Gironella
Molto interessante, grazie! Tornerò su questo tuo post più avanti, perché mi aspettano altre copertine dopo quella di Cercando Goran. Delle cose che ho pubblicato non da indie, le copertine sono sempre state una spina nel fianco. Ora ho intenzione di essere contenta di quello che vedo, e che lo siano anche i lettori.
Delle copertine proposte, quella che preferisco è la terza in alto a destra, rosso-verde, però credo di essere d’accordo con Alberto. Un’immagine con esseri umani, per un testo di questo tipo, mi sembra che crei più senso di connessione. Spero che non mi detesterai… i sondaggi sono armi a doppio taglio! 😉
Elena
Buon giorno Grazia, grazie per aver espresso la tua preferenza! Le copertine del sondaggio a me piacevano tutte, e quella che ho indicato era una delle mie preferite! Mi sono accorta però che non avevo tenuto conto di alcuni problemi che il sondaggio ha trasformato in utili suggerimenti. Mi piace confrontarmi perché è dal confronto che nascono le idee migliori! Ti aspetto allora quando dovrai varare il tuo prossimo libro (su cui ho una certa curiosità)… A presto
Barbara
Pensavo fosse un errore del mio browser, invece su un articolo nuovo compaiono i commenti del sondaggio…e come hai fatto la magia?! 😀
La copertina definitiva è la migliore, perché gli dà un tocco di professionalità adeguato all’argomento. Poi credo che per imparare a scegliere/creare una copertina l’unica sia andare in libreria, guardare cosa scelgono gli editori per un libro dello stesso argomento (come dicevi che adesso vanno le figure femminili di spalle, poi ci sono state le copertine con gli arcobaleni, quelle con le facce coperte da nuvole, quelle con i cieli azzurri e qualche elemento). Così indirettamente sfruttiamo le capacità artistiche dei loro grafici e la moda del momento. 😉
Elena
Si Barbara, l’imitazione è concessa, persino teorizzata in alcuni corsi di scrittura. Hai ragione, è un ottimo consiglio sbirciare in libreria o comúnque sui cataloghi on line. Ma Okkio a cosa si copia e quale immagine si utilizza. Potremmo trovare spiacevoli coincidenze, come andare in due a una festa con lo stesso vestito
Barbara
Non ho detto di copiare, ma di studiare. 😉
Non si dovrebbero vedere ad esempio scritte di titolo-autore tono su tono sugli elementi della foto (e quindi illeggibili) e invece molte copertine fai da te incappano in questo errore. 🙂
Elena
Si ne ho viste di pessime. Ma è veramente un lavoraccio, ma alla fine se l’azzecchi vuoi mettere la soddisfazione
Elena
Ho letto il tuo articolo di oggi ma per commentare ho bisogno del mio pc. Molto interessante Barbara!
Banaudi Nadia
Non posso mettere mi piace perché c’è già, come un mio commento riguardo il sondaggio. Ma lo stesso partecipo volentieri alla discussione.
Trovo che sia un discorso seriamente difficile quello della copertina. Nel mio percorso l’ho affrontato due volte.
Nel primo romanzo autopubblicato mi sono rivolta a un ragazzo dell’istituto d’arte della mia città e commissionato l’illustrazione a china e acquerello. Soddisfattissima.
Nel secondo libro essendo stata seguita dall’editore mi è solo stata chiesta l’idea guida assolta pienamente.
In entrambi i casi ho dedicato uguale attenzione all’interno del libro quanto all’esterno perché in effetti la copertina ne è piena parte.
Elena
La tua copertina di Vita e Riavvita è molto bella, credo che l’editore abbia azzeccato la foto. Vedo che sono molto utilizzate le foto di donne di spalle, in diversi contesti, specie per romanzi d’amore o sentimentali. Sono alle prese con la preparazione della seconda edizione di Così passano le nuvole e penso terrò la copertina. Mi piace il disegno, la tecnica e l’immagine. Me l’ero cercata io, fatta apposta da un grande vignettista, Tiziano Riverso. Ma non ti dico la proposta che mi aveva fatto la casa editrice…. Terribile!
Banaudi Nadia
A me infatti la copertina di Così passano le nuvole è piaciuta moltissimo al primo impatto. L’ho trovata completa, diversa dalle solite e molto originale. E’ artistica e oltretutto se ne detieni i diritti è tua al 100%, fai bene a riproporla.
La copertina racchiude un po’ del libro in sé e quando è azzeccata non vedo il motivo di cambiarla.
Elena
Si ne detengo i diritti, me l’ha regalata Tiziano, un gesto molto generoso…. Grazie per i complimenti, sono felice anche per lui
mariateresasteri
Cara Elena, ieri avevo lasciato un commento che non vedo più, quindi ci riprovo!
Intanto è bello scoprire che abbiamo in comune questa riflessione sulla comunicazione tramite immagini. Ho trovato il tuo articolo interessantissimo, sono molti gli spunti su cui riflettere, anche perché oggi non ci si può davvero più limitare a usare le parole per comunicare, visto l’enorme ruolo che stanno assumendo le immagini. Ma non è facile, come hai tu stessa testimoniato. La copertina racconta una storia, verissimo.
Tra i tanti utili consigli, mi ha colpito il concetto di “verso”… devo approfondire!
Elena
Maria Teresa ogni tanto il sito si mangia qualche commento, non ho capito come succeda ma mi copro il capo di cenere, perdona . Ieri leggendo il tuo articolo mi ha proprio colpito la contemporaneità della nostra riflessione è piuttosto singolare. Energie? Io ho trovato molto utile documentarmi sull’uso dell’immagine in pubblicità. È un vero e proprio mondo di informazioni e strategie utilissimo per comunicare con la parte inconscia e istintiva di ciascuno di noi che ha un ruolo molto importante e non va trascurata. Sai che anche nella gestualità e nella comunicazione del corpo la direzione dello sguardo e la lateralita di certe posture ad esempio è carica di significati? Un caro saluto
newwhitebear
un bel percorso, senza dubbio. Preparare un libro non è mai semplice.
Per l’impaginazione faccio da solo. la curo molto durante la scrittura: uso già il format per la pubblicazione – sono tre uno per il cartaceo e due per il digitale, epub e mobi – Quiondi quando poi procedo alla pubblicazione sono pronti al 90%.
Per la copertina il discorso è più complicato. Non sono un grafico ma ci provo per poi lasciar perdere tutto. Uso un vasto catalogo di foto personali. Ne ho un bel po oltre a quelle che acquisto in giro. Se avessi il tempo di dedicarmi all’uso dei programmi di grafica forse potrei migliorare ma sono pigro e non amo molto leggermi manuali e altro. Comunque anche per le copertine ho dei formati già pronti sui quali sistemare le mie immagini.
Ottima la tua iniziativa per scegliere la copertina attraverso un sondaggio.
Elena
Buongiorno Gianpaolo, parlando del nostro lavoro da apprendisti stregoni viene sempre fuori qualcosa che non conoscevamo . Lasciando stare ciò che ho pubblicato con editori tradizionali, che in teoria dovrebbero occuparsi loro di impaginazione e editing, per quanto riguarda il self io mi trovo molto bene con Street Lib, che ha un modello on line di caricamento del documento che poi utilizza per la pubblicazione. Ma non è comodissimo, lo ammetto. Se hai un format condivisibile sarebbe bello . La copertina è la chiave della faccenda e se la azzecchi sei già a metà dell’opera!
Elena
Cari tutte e tutti, oggi sul blog c’è un articolo in cui finalmente vi svelo la nuova copertina di Tecniche di Oratoria. Okkio che c’è un regalo per tutti voi, non perdetevelo! A presto sulle Volpi 😉
@Alberto Fozzi in particolare di te non ho la mail, non so perché:::::::::
davidgrasselli
Normalmente, in natura, è il maschio alfa ad essere capobranco 😀 Nel caso specifico femmina alfa va benissimo.
Il rosso s’addice alla rabbia, il blu alla paura, il giallo alla gelosia, il nero alla tristezza. I colori della copertina dovrebbero essere vagliati tra questi 🙂 (tratto da: “I segreti dell’aura” T. Lobsang Rampa – edizioni Astrolabio 1975 Pag. 27) 🙂
Elena
Caro David, non conosco questo manuale che ci hai segnalato e devo dire che l’associazione dei colori mi stranisce un pò, almeno per alcuni in particolare.
Sono d’accordo che il rosso richiami alla visceralità e in effetti, come in tanti hanno sostenuto, soprattutto le amiche, la passione con la quale si tiene un discorso in pubblico potrebbe essere richiamata da questo colore in copertina (rosso, fucisa ecc, pari sono) anche se a mio avviso utilizzabile per una porzione minima della copertina. Anche il giallo mi torna, non è un colore che utilizzerei in questo contesto. Il nero è spesso utilizzato per manuali seriosi e indica professionalità ed essenzialità. Mentre il blu, piuttosto che paura mi trasmette calma, come suggeriva Mimmo. In effetti anche questo vorrei utilizzarlo, in qualche modo. Insieme al bianco, che comunica purezza ed essenzialità. Ecco in un amen abbiamo deciso i colori della prossima copertina! Grazie David per essere passato di qua. Ah, femmina alfa mi piace un sacco ma solo per la mia versione narcisista (Nadia…….. 🙂 )
davidgrasselli
Avevo un’associazione di colori con una motivazione plausibile 🙂 Felice di esserti stato utile.
Elena
Ciao David, grazie
Marina
Arrivo tardi, ma arrivo…Elena anch’io sono per una immagine diversa da quelle proposte. Sono sulla linea “non proprio rane, ma serve un sorriso”. Da quanto ho capito ti rivolgi ad un pubblico misto, non necessariamente solo di professionisti, e quindi dovresti far capire anche ai meno esperti che potrebbero fruire con vantaggio e agevolmente del tuo scritto. Se metti una copertina troppo seria, o similscientifica, potresti intimorirlo e portarli a desistere.
E poi le cose serie diventano più incisive se accompagnate da un sorriso e da un po’ di leggerezza!!
In bocca al lupo e per la scelta (se non l’hai già fatta, e anche se gia hai deciso)
ciauzzz
Elena
Sai che dopo tutti i contributi preziosissimi che mi sono arrivati, non ultimo il tuo Marina, mi sono decisa a rivedere i progetti. Insomma, alla fine ho capito che nessuna di queste immagini calzava alla perfezione. Ma questa bellissima discussione, che a prima vista può apparire generatrice di confusione, in realtà ha avuto un pregio grandissimo: mi ha fatto cambiare idea e prospettive. Ognuno di voi ha messo in evidenza un tratto che ha ritenuto importante in relazione al messaggio del manuale. Voglio ringraziarvi tutti, anche quelli che si sono aggiunti dopo. E questi messaggi sono stati utili per focalizzare meglio la cosa e realizzare che stavo sbagliando.
A te cara Marina rispondo che hai perfettamente ragione sul sorriso (che è tra l’altro protagonista di un capitolo del manuale) e sul fatto che la copertina “scientifica” intimorisca…. Il mio pubblico potenziale è esattamente quello che descrivi tu. Quindi il tuo in bocca al lupo non è tardivo ma sempre utile! Grazie
Grace
Ciao Elena, voto per la 3. Mi piacciono i colori ed esprime energia. Baci
Elena
Cara Grace che bello che tu sia passata di qui! Energia, insieme alla calma e alla fiducia è ciò che vorrei trasmettere.. Ma tu mi conosci bene, non vale 😉 Grazie per la tua partecipazione.. Baci ricambiati 🙂
Antonella Desantis
la numero 9 tra tutte
Elena
Ciao Antonella, benvenuta! Ecco dissolta la mia piccola tesi che il dito piacesse solo agli uomini… Il colore ti convince? Ma come dice Marco, non sarà facile dipanare la matassa! Grazie per avermi fatto conoscere la tua opinione!
Antonio
non mi attira nessuna di quelle proposte con i numeri: si addicono a “Quark”….per te vedrei quella che hai scartato: anche quella è comunicazione…
ciao Elena
Elena
Ciao Antonio, ben arrivato! Giuro che non guardo mai Quark ma evidentemente il giovane Angela mi ha invaso il cervello lo stesso! Mi sa che mi attende un pò di lavoro extra… Grazie per la tua attenzione, sempre gentile
Giuseppe
Vero! La copertina dice tutto. Se dovessi scegliere tra quelle proposte non avrei dubbi: la n. 1. Non so perché: forse d’impatto.
Elena
Ciao Giuseppe, ben tornato! Là 1 è la più semplice e la più immediata in effetti. Grazie per il tuo aiuto
Vito Montrone
L’indice è ammonitore! Ad esempio: “Guarda che… Pensa che…Stai attento a…”.L’indice puntato ha lo scopo di indurre l’interlocutore a prestare attenzione all’argomento che si vuole trattare. Spesso lo usano quei soggetti che non sono sufficientemente seduttivi, come le controparti datoriali, che pensano di imporsi aiutandosi con il linguaggio del corpo, in questo caso l’uso del dito indice. Ma la situazione più eclatante è quella che consente di stabilire se il tuo interlocutore sta mentendo. È un classico della PNL, la programmazione neuro linguistica. L’esempio che spesso viene citato è quello di Clinton che, davanti ad un microfono, sta sostenendo con veemenza che non ha mai fatto sesso con Monica, mentre il suo dito indice punta in una direzione che non è quella dei giornalisti che sta ammonendo a non scrivere menzogne. In realtà, l’indice in un’altra direzione dimostra che sta mentendo, senza possibilità di errore! Ma il caso che più ci interessa è quello del datore di lavoro che sta sostenendo di non avere denaro sufficiente per soddisfare le tue richieste: se, mentre lo afferma, punta l’indice in un’altra direzione significa che sta mentendo!
Per il resto, andrà benissimo la copertina che avrai scelto. Io prenoto già da subito una copia del manuale che leggerò sul mio eBook!
Un abbraccio.
Elena
Allora x me il dito non va bene, sono super seduttiva … Grazie per la fiducia Vito, abbiamo bisogno soprattutto di quella per andare avanti..
Banaudi Nadia
Allora attendo di leggerlo, sono curiosa.
Elena
elettasenso
Ciao Elena, ti avevo mandato un commento subito considerando l’urgenza della tua scelta. Dato che ero via può darsi, considerato che non lo vedo pubblicato, che non sia stato ricevuto. Se ti serve ancora un parere fammi sapere che lo riscrivo.
Un caro saluto
Elena
Ciao Eletta, me lo ricordo bene e ti ho anche risposto, ma effettivamente non vedo più. Dammi un attimo che vado sul pc e vedo cosa diavolo è successo!
Elena
Risolto 😉
mariateresasteri
Cara Elena, come ti ha già fatto notare qualcun altro, l’impressione di tutte queste copertine è di un trattato scientifico e sono di conseguenza poco… comunicative. A meno che nel libro non parli di neuroni, ovviamente, o non ci sia un taglio quasi medico.
Secondo me l’immagine iniziale su cui avevi lavorato aveva il pregio di mostrare una figura umana, cosa che è sempre molto efficace nelle copertine. Però capisco il tuo dubbio, soprattutto a proposito del microfono.
Non so esattamente cosa suggerirti di alternativo, però io ci penserei ancora un pochino al tuo posto per trovare una o più persone che possano trasmettere il senso del libro con un impatto più grande. Di quelle proposte con i numeretti, mi piacciono i colori della 3. Escluderei la 9 del tutto perché il dito non mi piace, ma magari è soggettivo.
Elena
Ciao Maria Teresa, definire la copertina è, giustamente, affare delicato e complesso. Va fatto perché è lì biglietto da visita. Dopo tutti questi suggerimenti, utilissimi e preziosi, penso che accetterò il tuo consiglio. Ci lavorerò ancora sopra. Da tutti i commenti emergono comunque indicazioni di massima di cui sicuramente terrò conto. Il dito ho capito che piace agli uomini e i colori della tre alle signore. Se c’è uno psicologo in linea che vuole commentare…..
mattinascente
Mi piace la proposta di Alberto, perché fa immedesimare l’acquirente, subito nella posizione dell’oratore: di spalle davanti alla platea. Buona serata.
Elena
Si, Alberto è arrivato qui per la prima volta e ha fatto il botto…
. Però dai qualcosa lo salviamo di tutta la spremitura di meningi?
Vito Montrone
Cara Elena, quello a cui alludi è senza possibilità di errore il dito medio, mentre quello in copertina è chiaramente l’indice. E proprio l’indice che nel linguaggio del corpo, cioè nella comunicazione non verbale, risponde meglio all’assioma fondamentale della comunicazione: è impossibile non comunicare. Pensa quanti messaggi è possibile trasmettere con l’uso del dito indice. In formazione, alle nostre RSU, abbiamo sempre raccomandato particolare attenzione all’uso che le nostre controparti fanno del dito indice.
Per quanto riguarda il colore della copertina non vedo motivo perché il rosso sia in antitesi con la veste di un manuale. Anzi! Ma questa è solo un’opinione!
Elena
Mettere all’indice, mostrare l’indice… Non è che invece di avvicinate crea distanza? Il rosso non mi convince, non mi ispira equilibrio… (Poi ci spieghi l’uso del l’indice da parte delle controparti, che ci interessa). Grazie Vito per aver detto la tua con la solita simpatia!
Mimmo Gigliotti (@MimmoGy88)
Direi la 1. Se non ho capito male sullo sfondo c’è l’immagine dei neuroni che suggerisce l’origine profonda della comunicazione. Ma nelle altre è troppo forte, quasi intimorisce.
E poi i colori danno poi rassicurazione e tranquillità ciò che cerca chi desidera parlare in pubblico.
Elena
Mimmo buongiorno e grazie per aver letto e detto la tua sul blog, benvenuto! Sono d’accordo sul colore, i blu in particolare calma e il manuale serve anche a quello…. Quelle “spaventose’ le togliamo! A presto
Eletta Senso
La numero 3 perché dà idea del rimbalzo comunicativo. Anche a livello cromatico funziona perché calda. Ho lavorato per anni a livello grafico e lavoro tuttora.
Ciao
Eletta
Elena
Cara Eletta, il colore di questa copertina così caldo ha colpito molte di voi! Credo che mi ci vorrà un po’ di lavoro extra per fare una copertina come si deve… Certo tutte queste indicazioni mi sono molto utili… Se poi arrivano da una che di grafica ci capisce… 😀 Grazie mille cara
davidgrasselli
🙂 Direi il numero 9
L’indice che punta in basso è una sorta di imperativo, una Call To Action (chiamata all’azione). E’ incisivo, da “maschio alfa” (colui che detiene il comando), invita subconsciamente ad agire senza porsi domande 🙂
Elena
Ecco David, interessante la lettura del dito. Va bene anche una donna alfa? Perché l’autrice non la posso cambiare, come immagini :). Giro a te la stessa domanda che ho girato a Vito: il colore rosso vi pare adatto per una copertina che tratti di gestione delle emozioni e delle paure? Grazie per aver letto e commentato l’articolo….
Barbara
Se questa è la guida pratica dell’arte di parlare in pubblico nelle copertine manca la cosa più importante: il pubblico.
Poi dipende dal target di vendita a cui punti: manager professionisti (e allora può anche stare bene la copertina scientifica) o chiunque debba, per varie ragioni, parlare in pubblico, aspiranti scrittori compresi? Per loro va una copertina che salti all’occhio, curiosa e non scientifica da spaventarli.
Poi: attenzione all’uso di Canva per un prodotto che va in vendita (e soprattutto stampato), perché Canva ha delle licenze molto restrittive in tal senso, anche se utilizzi immagini free caricate da altri siti (stai comunque usando i loro font).
Ne avevo scritto anche sul mio blog: http://www.webnauta.it/wordpress/canva-grafica-for-dummies/ (scusa per il link, ma così non devo riscrivere qui tutto)
Elena
Buon giorno Barbara, grazie per aver partecipato al sondaggio. Hai ragione, il pubblico manca, anche tu come @Alberto hai notato questo particolare, ci sta. Il pubblico destinatario è un pubblico di manager, diciamo medio alto, ma il manuale è rivolto anche a persone che si trovano a dover affrontare un discorso in pubblico per loro molto importante per la prima volta e non si sentono adeguati alla sfida.
Se per scientifico pensiamo a una teoria suffragata dalla pratica, allora sì, il mio manuale è “scientifico”, anche se non esce da un meccanismo universitario, non ha il “timbro” insomma.
Per il resto sono d’accordo con te: la copertina non deve spaventare e deve saltare all’occhio. Tutti i manuali di public speaking hanno immagini di aule o microfoni. Volevo un carattere distintivo, qualcosa che lo rendesse unico. Io lavoro con le emozioni e le potenzialità delle persone, ecco perché ho scelto l’immagine dei neuroni… E’ sufficiente ad attirare l’attenzione? Questo è il punto….
Grazie per il tuo articolo su Canva, che ovviamente ho letto e tenuto nei commenti, perché lo ritengo utilissimo per me ma anche per gli altri. 🙂
Banaudi Nadia
Sigh, anche a me non piace nessuna delle proposte, concordo sembrano libri di scienza, vedrei di più un’immagine stilizzata o simpatica di qualcuno che parla a una ipotetica platea (per intenderci quelle simpatiche immagini delle rane con il microfono…)Sempre che non ne abbia una tua mentre parli del tuo libro che ti convince di più.
Elena
Ciao Nadia, grazie per aver partecipato al sondaggio! Se anche tu hai avuto il ritorno di immagini di libri di scienza, umm.. mumble, mumble…. qualcosa non funge…. Ti ringrazio per il suggerimento delle rane, che come sai mi piacciono in genere molto, specie quando devo far prevalere il lato ironico della cosa. Ma in questo caso non mi convince, mi farebbe pensare a qualcosa di cheap se riesco a farmi comprendere…
Una foto mentre parlo del mio libro? Non ci avevo pensato sai, in effetti ne ho molte. Dovrei superare però l’imbarazzo di mettere una mia foto sulla copertina del mio manuale. A proposito di narcisismo… :D. Ma scherzavi, non è vero???
Banaudi Nadia
Sì in effetti le rane darebbero un tocco troppo ironico a una cosa invece seria. Mi piace anche l’idea di Barbara e della platea, o l’altra con te di spalle, ma di certo un po’ diversa dal solito.
Secondo me un pizzico di narcisismo sta sempre molto bene, nel mezzo.
Elena
Allora riscriverò il post sul narcisismo…
Vito Montrone
Ciao Elena. Un dito dice sempre molte cose: 9.
Un abbraccio!
Elena
Caro Vito, per fortuna il dito è dall’alto verso il basso, altrimenti al contrario potrebbe essere facilmente frainteso… :D. Sai cosa non mi convince di questa copertina? Il colore. Non mi pare che il rosso si dica a un manuale. Che ne pensate? Grazie per la tua partecipazione!
Marco Freccero
1
Elena
Hai il dono della sintesi Marco, che in genere è sintomo di grande chiarezza mentale…. Voto registrato! In effetti è una delle mie preferite… 🙂
Marco Freccero
Bene, adesso vedremo il risultato finale.
Forse sono stato un po’ troppo sintetico… 😉
Elena
In effetti.. Ma sei ancora in tempo… La discussione mi pare accesa e mi sembra che tutti abbiate buone ragioni… Sono più confusa di prima
Marco Freccero
Fai di testa tua. Alla fine certi sondaggi confondo, invece di chiarire. Forse hai anche fornito troppe scelte…
Alberto Fozzi
Ciao nessuna delle copertine proposte mi convince sembrano appartenere a libri di scienza o in particolare medicina. Che ne pensi di una immagine al rovescio, mi spiego, l’oratore, meglio una donna considerato che il libro è scritto da Te, ripreso di spalle e davanti una platea. Forse banale ma penso sia semplice ed efficace per spiegare con una sola immagine il contenuto del manuale.
Buon lavoro
La volpe Alberto
Elena
Buon giorno Alberto, benvenuto tra le Volpi e grazie per aver letto l’articolo! Apprezzo moltissimo la tua opinione, non avevo considerato che queste immagini potessero rimandare a un libro scientifico… Non che le argomentazioni non lo siano, ma non è decisamente il taglio del manuale. L’idea era di utilizzare il neurone come simbolo di connessione, ma anche l’immagine che hai suggerito tu non è affatto male, e in effetti chiarisce bene il concetto. Ho cercato qualcosa di simile tra i siti free, ma invano… So che potrei commissionarne una, ma se riesco a fare da me è meglio, visto che si tratta di self publishing, non credi? Sappi comunque che mi hai scombussolato le idee. E questo in genere porta bene 😉 . Grazie mille, a presto Alberto!