Comunicare, secondo me

In udienza dal Papa


Vi invito ad essere “sentinelle” del mondo del lavoro


Ci sono scelte che compio d’istinto, come se la risposta alla domanda fosse dentro di me da chissà quanto tempo.

Quando ci viene comunicato che il Segretario Generale, Maurizio Landini, ci invitava in udienza dal Papa, un’udienza privata insieme a cinquemila delegati e dirigenti della CGIL, non ci ho pensato un istante e ho detto subito sì, ci sono.

Così lunedì 19 dicembre, due giorni dopo il compleanno di Papa Bergoglio e a una manciata di ore dalla vittoria dell’Argentina ai mondiali, sono entrata nella Sala Paolo VI in Vaticano per ascoltare le risposte di Francesco alle nostre richieste.

Un’esperienza indimenticabile.

In udienza dal Papa

In Vaticano non c’ero mai stata. Ricordo solo molti anni fa una visita a San Pietro in calzoncini, poi scambiati prima di entrare con un ragazzo che portava un paio di pantaloni lunghi della mia misura.

Roma la frequento spesso ma sempre di corsa e la zona, meravigliosa, di Castel Sant’Angelo, Via della Conciliazione e San Pietro, musei Vaticani compresi, è sempre molto distante dai miei giri lavorativi.

La giornata è bellissima così come la piazza, impreziosita da uno splendido presepe intagliato nel legno scolpito a Sutrio, piccola località ai piedi del Monte Zoncolan in cui undici maestri dell’intaglio hanno lavorato per ben due anni alla realizzazione delle diciotto statue che animano la rappresentazione della natalità.

Ammirarlo da vicino è un vero privilegio.

Accanto c’è il gigantesco albero con gli addobbi natalizi ma abbiamo solo il tempo di immortalarlo in qualche foto ricordo perché occorre ritirare i passi e guadagnarsi l’ingresso per l’udienza.

Sono molto emozionata. La verità è che non so davvero cosa mi aspetta, perciò vivo ogni istante con pienezza e con un sorriso aperto che non si stanca di illuminarmi il viso.

Il Papa è un baluardo di speranza e di pace e le sue parole sono ascoltate da molti.

La CGIL in udienza dal Papa

Alle 9.30 siamo ai varchi, con il nostro foulard confezionato apposta, il passi e una spilletta in cui c’è scritto: Pace, lavoro e fraternità.

Siamo increduli, allegri, curiosi e con il sorriso stampato sulle labbra.

Salutiamo tutti, i carabinieri in servizio nella piazza San Pietro, la polizia che ci scannerizza i bagagli come all’aeroporto, le guardie svizzere con la loro divisa colorata e la totale indisponibilità a cedere al protocollo – Regola è regola! – che impedisce i selfie ma autorizza la foto ricordo in mezzo alle due guardie, alte come me. Delusione.

Quella divisa ti cala in un’atmosfera che non ha tempo né spazio e che si colloca in un altrove in cui tra poco saremo accolti.

Posso soprassedere alla foto di rito? Certo che no. Ed eccomi in mezzo alle guardie in posa per l’occasione. Gentili ma inflessibili. Svizzeri!

Guardie svizzere

Dal cortile ci avviamo verso l’entrata sulla destra della sala per le udienze. È enorme e un pò mi manca il fiato.

E anche conosciuta come Aula Nervi, dal nome dell’architetto che accettò, con umiltà, di progettarla. “Una macchina per vedere e udire”, concepita in otto anni di severa progettazione.

Sul palco irrompe la splendida scultura Resurrezione, di Pericle Fazzini, in cui Gesù emerge da una materia confusa e in continua evoluzione. L’Apocalisse?

In udienza dal Papa

L’impatto emotivo è incredibile.

Tra poco, in cima alla scalinata che domina la sala, il trono bianco, vuoto, accoglierà il Papa.

Ci dicono che arriverà a mezzogiorno, ma si presenta poco dopo le undici, cogliendoci di sorpresa. Fuori molte persone arrivate troppo tardi non potranno vedere il Papa. Regola è regola.

I temi posti dalla CGIL

Maurizio si avvicina al microfono, la voce tradisce la sua capacità di emozionarsi, gli occhi fissi sul foglio che sta leggendo, fermo, immobile, concentrato.

Il Papa è a suo agio, calmo e tranquillo, sorridente. Si stringono la mano e comincia l’udienza della CGIL, la prima volta nella storia, dal Papa.

Ecco uno stralcio del discorso:

Rimettere al centro il lavoro per costruire un nuovo modello sociale ed economico, in cui a tutte le forme di lavoro sia garantito un lavoro dignitoso, una giusta retribuzione, la libertà di espressione, la sicurezza e il riposo, le pari opportunità tra uomo e donna, l’informazione e la partecipazione alle scelte dell’impresa.

È centrale conquistare il diritto all’istruzione e alla formazione permanente, durante tutto l’arco della vita, non solo per l’aggiornamento professionale ma perché l’accesso alla cultura e alla conoscenza è un elemento fondamentale per la libertà e l’autonomia delle persone,
per estendere e migliorare la qualità stessa della democrazia e della partecipazione.

Centralità, quindi, della persona, la sua predominanza sull’economia, sul mercato, sul profitto

Il discorso continua con i temi a noi più cari: il sindacato di strada, essere costruttori di pace, l’accoglienza e solidarietà verso i più fragili, la centralità e la sicurezza del lavoro, la pace e la giustizia sociale.

Molti di questi sono temi evangelici. Più di tutti è pregnante il tema della pace:

È stato per noi importante e un fattore di grande gioia vedere insieme il 5 novembre scorso in Piazza San Giovanni a Roma le bandiere rosse della CGIL e quelle di tante associazioni cattoliche.

Quella bellissima giornata ha reso evidente l’impegno comune e il percorso che possiamo fare insieme – laici e cattolici – per cambiare una società fondata sulla competizione, l’egoismo, lo sfruttamento, le tante forme di solitudine, per affermare, invece, il valore dell’eguaglianza, della differenza di genere, della fratellanza e del riconoscimento delle diversità quale fondamento dell’eguaglianza stessa.
Come Lei ha detto “oggi abbiamo bisogno di costituirci in un ‘noi’ che abita la Casa comune”

Maurizio Landini, Udienza Privata dal Papa, lunedì 19 dicembre 2022

Il discorso del Papa

Il discorso del Papa chiarisce a coloro che avevano dubbi qual è il senso di questo incontro e perché dobbiamo considerarlo di portata storica.

In un momento in cui la rappresentanza è svilita, il ruolo dei sindacati messo in secondo piano, le parole del Papa ci dicono che una grande convergenza sui temi sociali e della giustizia è possibile.

Di fronte alla distrazione della politica per questioni tanto importanti, è un deciso quanto importante passo avanti.

Ma sono le sue parole, semplici ed efficaci, a risuonare dentro di noi come la promessa di un riscatto che puo’ avvenire. Si concede un unico strappo al rigido protocollo, quando Maurizio si sta sedendo al termine del suo discorso: “Però, è proprio bravo questo ragazzo!”

In sala si leva un grande applauso.

Non c’è sindacato senza lavoratori e non ci sono lavoratori liberi senza sindacato. Viviamo un’epoca che, malgrado i progressi tecnologici – e a volte proprio a causa di quel sistema perverso che si definisce tecnocrazia (cfr Laudato si’, 106-114) – ha in parte deluso le aspettative di giustizia in ambito lavorativo.

E questo chiede anzitutto di ripartire dal valore del lavoro, come luogo di incontro tra la vocazione personale e la dimensione sociale. Lavorare permette alla persona di realizzare sé stessa, di vivere la fraternità, di coltivare l’amicizia sociale e di migliorare il mondo.

Papa Francesco, Vaticano, 19 dicembre 2022

Papa Francesco ha condiviso con noi le sue preoccupazioni che sono le stesse con le quali ci misuriamo ogni giorno:

  • la sicurezza dei lavoratori
  • lo sfruttamento delle persone
  • il lavoro povero
  • la necessità di umanizzare il lavoro

L’incontro dura mezz’ora. Francesco, entrato in udienza sulle sue gambe, finisce sulla sua carrozzella per girare in lungo e in largo la sala e salutare quante più persone possibili.

Mentre cammino per Via della Conciliazione per una lunga passeggiata verso Termini, nel cuore risuonano le parole del Papa:

Non state in silenzio, fate tanto rumore.

E voi care Volpi, siete mai state a un’udienza papale?


Mi scuso con tutte voi per aver trascurato la tradizionale programmazione sul blog, ma il Covid prima, il congresso poi mi hanno letteralmente risucchiata, togliendomi ogni minuto di tempo libero.

Verrà il momento di un bilancio di un anno davvero difficile per me che mi ha portato soddisfazioni ma anche qualche stanchezza di troppo e qualche delusione.

So che il riposo mi restituirà la lucidità per andare avanti. Intanto mi godo la leggerezza che l’incontro con il Papa mi ha regalato, sperando di riuscire a conservarla il più a lungo possibile.

Buone Feste!

13 Comments

  • Gus O.

    cercovalentina è il nome di un blog che avevo aperto in wordpress.
    Io scrivo su Blogger, ma questo sistema si ostina a negare il mio nome che è Gus O.
    Ora riprovo.

  • newwhitebear

    A Roma ci sono stato molte volte ma di udienze mai. Però in San Pietro l’ho visitato più volte. Purtroppo i Musei Vaticani erano aperti solo al mattino e per me era impossibile visitarli. Immagino l’emozione che questo incontro, di certo eccezionale, possa aver provocato in te. Ho letto i resoconti giornalistici e come il Papa abbia valorizzato Landini e il sindacato.

    • Elena

      Si ci siamo sentiti menopausa soli nella nostra lotta quotidiana per l’uguaglianza sociale, tema sempre meno praticato. L’emozione è stata grande. Potrei dirti che ogni incontro spirituale di una certa rilevanza genera in me una trasformazione
      Vedremo questa dove mind porta. Spero tu possa passare delle buone giornate di Festa. Un abbraccio e un caro augurio

  • franco

    Questo Francesco Papa è uno dei pochi, forse l’unico capo di stato che dice cose condivisibili riferite alle questioni concrete, anche terrene.
    Sulla guerra c’è chi rimane neutrale e chi no, ma non so quanti intendono la neutralità come atto di disarmo e quanti invece come scelta di convenienza.
    Francesco ci dice di ripudiare le armi e la guerra come scelta unilaterale, immaginando che se tutti lo facessero autonomamente, il disarmo si rivelerebbe totale. Banale e utopico, sì ma mi piace tanto, anche se da lui tale pensiero già lo pretenderei a prescindere per coerenza.
    Questione analoga riguarda le politiche economiche sostenibili per l’ambiente e per la redistribuzione delle ricchezze.
    Bravo Francesco e bravi coloro che da lui vanno in pellegrinaggio, specialmente se poi, tornando a casa, danno una carezza ai loro bimbi riempiendola di significato.
    Buone feste pensando che le giornate già si allungano.

    • Elena

      La carezza ai bimbi mi ha subito riportata a Papa Giovanni altro che pontefice molto amaro nella mia casa di mangiapreti. Credo che la ragione stia nella profonda autenticità dei loro messaggi, al netto di tutte le ipocrisie e incongruenze della Chiesa. Pescando nella memoria evangelica che ancora conservo, l’unilateralita del disarmo corrisponde al porgi l’altra guancia ma anche al messaggio non violento di Ghandi. Significa secondo me che esista una spiritualità universale che regge il bene nel mondo. Si chiama in molti modi per essere compresa dai tanti ma Si scrive in una sola maniera : amore. Grazie Franco per essere passato, ti abbraccio forte e ti auguro uno splendido Natale

  • Brunilde

    Andai in Vaticano da ragazzina,con una associazione cattolica. Il papa allora era ancora Paolo VI, una figura che a me, giovanissima, sembrava algida e anzianissima. Papa Francesco, al di là delle convinzioni religiose o meno di ciascuno, ha una carica umana che va oltre la sua età e forse anche il suo ruolo. Ha il dono di essere vicino alle persone, alla gente comune, ed ha sensibilità e attenzione per i problemi reali e davvero importanti, come il lavoro.
    Tienti stretto quindi il ricordo e l’emozione di questo incontro!
    Però io vorrei sapere…ma quanto sei alta Elena?!

    • Elena

      Cara Valchiria, guarda che erano svizzeri bassini… Comunque sono alta più di 172 centimetri, mia madre diceva sempre altezza mezza bellezza ma non ho mai capito se fosse un augurio o una magra consolazione! Tornando alle cose serie, sono assolutamente d’accordo con te. La caratura umana e spirituale di Francesco lo avvicina a tutte le persone in grado di comprenderla, indipendentemente dal credo religioso. E la serenità che trasmette è un dono davvero prezioso che spero in qualche modo con questo post di avervi trasmesso. Un abbraccio cara, passa il miglior Natale di sempre

  • Grazia Gironella

    Non sono mai stata a un’udienza papale, ma capisco che sia una bella esperienza, quando il Papa è una figura cui ti colleghi profondamente. Ti auguro che le impressioni positive ti accompagnino durante queste festività. Un abbraccio forte. <3

    • Elena

      Cara Grazia, la spiritualità ha molte cose forme. Non importa quale indossiamo, l’importante è non restarne nudi. Ti ringrazio per esserci sempre, ti abbraccio e ti auguro Buone Feste! ❤️

  • Giulia Mancini

    Sono stata nel Vaticano per la visita dei musei alcuni anni fa quando andai a Roma per qualche giorno, ma non ho visto il Papa. In realtà ho visto Papa Wojtyla anni fa quando venne a Bologna e mi causò una forte emozione, vidi anche Papa Bergoglio nel 2017 quando venne a Bologna per una visita alla città; per una questione di sicurezza chiusero molte strade al traffico e quello che mi colpì fu il silenzio irreale di queste strade (tra cui quella in cui abitavo) ed era prima del Covid, dopo quel silenzio fu molto più forte. Comunque è sempre una bella emozione vedere il papa, soprattutto questo che fa discorsi molto più forti e condivisibili di certi politici, purtroppo non viene ascoltato abbastanza. Il tema del lavoro è centrale nella vita di tutti e del paese, sicurezza, dignità e umanità del lavoro, oltre a una giusta retribuzione (che non diventi sfruttamento) sono fondamentali.
    In questo anno difficile ti auguro di tenerti stretta a lungo la serenità di questo incontro, riposati ormai siamo a Natale! Per il blog mi sembra che siamo in molti ad aver rallentato, io forse chiuderò l’anno con un post sulle letture visto che non ho tempo per fare altro.

    • Elena

      Cara Giulia, le personalità di grande spiritualità si sono sentono, come campi energetici positivi. La sua calma mi ha trasmesso una tale serenità che i miei soliti pensieri continui alle mille preoccupazioni della giornata sono stati spazzati via! Di certe pylizie mentali ci sarebbe bisogno più spesso ma certo occorre anche saper conservare il buono che capita, tenerlo stretto perché inondi la nostra vita di pura leggerezza. Ti abbraccio e ti ringrazio per gli auguri che ricambio affettuosamente. È un momento di trasformazione così intenso che non ho ancora trovato il modo di raccontarlo. Leggerò il post sui libri letti, sai che non tengo nessun contatore e ogni fine d’anno, dove in effetti molte blogger possono elencare o raccontare le loro letture, me ne pento. Ci rileggiamo presto cara amica, grazie per esserci stata anche in questo 2022 così difficile e faticoso per tutti. Anche il mestiere di lettrice di un blog richiede energia e io sono sempreverde molto onorata di avervi accanto care Volpi! Buone Feste

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