Alla fine ce l’abbiamo fatta! Sabato 24 marzo 2017 siamo riusciti a organizzare un corso per posaboe del lago di Viverone, corso che ho frequentato anche io, che tanto male non fa.
Ricordate la mia esperienza come posaboe a Gravedona? Ebbene oggi sotto la guida di Valter Ghezzi ed Emanuela Migliavada, anche noi viveronesi siamo venuti a conoscenza delle migliori tecniche ed esperienze della XV Zona in campo assistenza e posaboe.
Chi ha partecipato al corso
Io so bene che ci sono marinai che sanno sempre tutto. Io ve lo dico già, non sono tra di loro. E nemmeno i partecipanti al corso di sabato erano di quella stoffa, visto che abbiamo ascoltato con molto interesse il corso organizzato dalla Lega Navale Italiana sezione di Torino e l’AVNO (Associazione Velica Nord Ovest) per comprendere il funzionamento di una regata dal lato segreteria tecnica e assistenza in acqua, questione che spesso viene trattata con superficialità ma che in realtà ha molta importanza se vogliamo che le nostre manifestazioni riescano bene.
Tra i partecipanti vecchie conoscenze e nuovi arrivi sul lago e questo secondo me è l’aspetto più interessante. Abbiamo sempre bisogno di nuove forze e nuovi entusiasmi perché far riuscire le cose è questione di lavoro di gruppo e se il gruppo non c’è… si sente!
Cosa abbiamo imparato
Abbiamo ripassato tutte le operazioni di segreteria preparatorie alla regata (iscrizioni, preparazione della modulistica, il Bando e le Istruzioni di Regata) ma in particolare le cose necessarie a bordo dei gommoni assistenza, la loro identificazione, l’uso delle bandiere e dei suoni e soprattutto l’uso della bussola e del gps.
Abbiamo inoltre visto come posare le boe e come ritirarle e anche qualche trucchetto per spostarle quando serve. Utilissime le indicazioni su dove buttare giù il peso tenendo conto della direzione e forza del vento e della eventuale corrente.
Idea furba
Dotare i posaboe di kit preconfezionati con dentro tutto l’occorrente per mettere giù (e ritirare) le boe. Il kit per posaboe comprende:
- bandiere utili (minimo Sierra, Mike, November)
- nastro e scotch
- taglierino per cime
- fischietto (le bandiere richiedono suoni precisi)
Sicurezza per i posaboe
Tre i requisiti minimi:
- saper condurre un gommone
- essere coperti da assicurazioni e tesserati al Circolo e/o FIV
- indossare il salvagente
Un solo dubbio: non siamo usciti in acqua, perché, mi chiedo?
Abbiamo rimediato con un po’ di pratica a terra e a fine giornata eravamo tutti più sicuri di certe manovre e contenti.
C’è ancora da fare
Durante la giornata sono venute fuori lacune su cui io batto il chiodo da tempo. E’ normale, in quanto pochi di noi avevano già un po’ di esperienza in acqua. A mio avviso serve approfondire ancora alcune questioni:
- La conoscenza delle bandiere (riconoscerle tra loro e conoscerne il significato)
- sapere quali suoni ad esse abbinati
- quando usarle (anche se la direzione della regata è in capo al Comitato di Regata, conoscere il nostro linguaggio anche da parte dell’assistenza è senza alcun dubbio un buon viatico per una gestione migliore dell’organizzazione)
- Avere un’infarinatura delle procedure di una regata (Se non si fanno regate è ovvio che questo argomento risulti un po’ ostico)
- uso degli strumenti di bordo (difficile fare un rilevamento se uno non ha mai visto una bussola marina, ad esempio)
Non essendo usciti in acqua non sappiamo nemmeno se i partecipanti saranno in grado di portare un gommone e dico la verità la cosa non è affatto scontata. Per questo dobbiamo rivederci, ma intanto il primo approccio è stato fatto.
Ci serve ancora un po’ di lavoro sul lago per perfezionare le conoscenze teoriche apprese ma soprattutto, ci va la voglia di essere un gruppo che provi a lavorare per migliorare le manifestazioni che faremo sul lago quest’anno, che mi auguro siano sempre più numerose e partecipate.
Tema non scontato, la comunicazione
Ne ho già parlato nell’articolo Il must in regata è comunicare e ci ritorno anche dal punto di vista dell’assistenza in acqua. A mio avviso, occorre conoscere precisamente la modalità di comunicazione via radio, che non sono le stesse che utilizzeremmo con il nostro telefono.
Conoscere la radio e il linguaggio di regata aiuta a relazionarsi in modo univoco e senza fraintendimenti con tutto lo staff organizzativo.
Abbiamo imparato ad essere precisi nel dare la posizione e descrivere le manovre, anche perché non tutti conoscono le tipicità del lago e della costa.
Un’indicazione “butta la boa al Marinella” a uno che non è del lago non dice molto, non trovate?
Insomma questo gruppo assistenza è pronto per le prossime regate?
Ni. Abbiamo fatto un passo avanti, ma come Ufficiale di Regata so bene quando possiamo affidarci all’assistenza e quando non possiamo farlo e credetemi, cambia completamente l’approccio nostro e dei regatanti alla regata.
La giornata è stata molto utile ma ci serve ancora allenamento, specie in acqua. Le prossime regate sul lago saranno di una certa importanza, facciamoci trovare preparati. Io le guarderò dalla barca Comitato, ma avendo conosciuto il punto di vista dell’assistenza sarò in grado più di prima di comprendere i problemi e le difficoltà di un posaboe.
Se poi i posaboe imparassero a conoscere bandiere, suoni e loro utilizzo, allora saremo proprio a cavallo, anzi, col vento in poppa!
Dimenticavo….
La convivialità, in barca come a terra, è tutto!
Pastasciutta e vino rosso a pranzo hanno ridato energia ed entusiasmo a tutti quanti. Grazie alla cambusiera Emiliana e a Carlo (che se non dico che ha cucinato lui, si arrabbia!)
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2 Comments
Massimo Siddivò
Interessante. Ottima iniziativa. Peccato non averlo saputo prima. Con il nostro circolo stiamo cercando di organizzarne uno da tempo. Avremmo potuto unire le forze.
velalegg
Ciao Massimo, benvenuto nel blog! Di che circolo sei?