Scrittura creativa

Viaggio nella scrittura attraverso i Tarocchi

Nel recente articolo dedicato alla fretta cattiva consigliera nella scrittura vi avevo anticipato l’idea venutami in mente al riaffiorare di un’antica passione, quella per i Tarocchi e in particolare, gli Arcani maggiori.

Gli Arcani maggiori o Trionfi sono 21 carte del mazzo dei Tarocchi, dal Bagatto al Mondo, più il Matto, che non ha numero e che di solito è identificato con lo zero.

Dopo aver imparato a giocare a carte, nel tempo ho approfondito il significato simbolico dei colori, delle forme, delle icone che essi rappresentano.

Mi piaceva stimolare le loro risposte e così ho cominciato a domandare.

Prima per me, poi per le mie amiche.
E le risposte arrivavano, come più tardi sarebbero arrivate da I Ching (ricordate? Ve ne ho parlato qui).

Non erano risposte campate in aria, anche se certe volte avrei preferito crederlo. Erano precise, frugavano nell’inconscio mio e del mio interlocutore, parlavano un linguaggio tutto loro fatto di indicazioni chiare soltanto a chi sapeva avvicinarsi con umiltà e senza pregiudizio.

Fin troppo chiare, al punto che il gioco, perché così l’ho sempre vissuto, si è dovuto interrompere.

La verità può arrivare a noi in molti modi. Quando giunge come un pugno in faccia, spesso è più semplice negarla, rifuggirla, rimuoverla o rimuovere colui che ce l’ha messa di fronte, piuttosto che considerarla.

Ecco la ragione per cui ho abbandonato le mie carte.

Fino al mio oggi. Un periodo in cui le domande si affollano e la voglia di risposte cresce.

E allora, domandiamo agli Arcani ciò che significa la nostra scrittura. Dove va e come si orienta, se deve progredire o fermarsi.

Di che materia è fatta.

Facciamolo in una sorta di gioco collettivo in cui ognuno di noi trovi la sua risposta in mezzo alle domande di un altro.

Gli Arcani sono potenti quanto diffusi strumenti di conoscenza, quella conoscenza che appartiene all’Universo e che molti iniziati hanno conservato e trasmesso perché non fosse perduta, attraverso immagini, icone, significanti che sottendono un significato.

Perché non utilizzarli per fare un viaggio nella scrittura attraverso i Tarocchi?

Viaggio nella scrittura attraverso i Tarocchi

Conservo il mio mazzo di carte tra i ricordi del mio passato, in un cassetto della mia camera da letto. L’altro giorno l’ho riaperto e li ho ripresi in mano, poi, d’istinto, sono andata alla mia biblioteca e ho estratto due testi che non consultavo da tempo:

I Tarocchi – Oswald Wirth

La via dei Tarocchi – Alejandro Jodorowsky

Ho provato una sana emozione tenendo in mano questi voluminosi testi che ho approfondito nel corso degli anni e che ora tornavano a vivere, illuminati da una nuova energia.

Parlando di fretta nella scrittura mi è venuta in mente la figura della Temperanza. Ho cercato l’arcano XIV e ne ho riletto il significato.

In quel preciso momento ho deciso di cominciare un percorso sul blog per parlare di scrittura attraverso le suggestioni, il significato profondo, la simbologia e la cultura che gli Arcani maggiori offrono ancora oggi allo scrutatore attento, al ricercatore della verità, allo scrittore curioso e desideroso di conoscere più profondamente l’arte della conoscenza della scrittura e di se stessi entrando dentro la storia che vuole scrivere.

Richiudendo il libro ho capito che era giunto il momento di tornare a far parlare quel mazzo di carte.

Comincia così questo viaggio che compiremo assieme, se lo desiderate, e che non so dove ci porterà perché non l’ho mai sperimentato prima.

Sceglierò gli arcani con il metodo che usavo un tempo per le risposte immediate alle mie domande, sì che non seguiremo un vero e proprio ordine se non quello assegnato dal Caso.

Ci muoveremo insieme alla scoperta di un mondo iniziatico vasto e profondissimo con l’umiltà, la curiosità e la tensione emotiva tipica degli iniziati.

Chi non ha l’ardire di pensare a se stesso come uno scrittore di successo conserva quella dimensione di ascolto, quell’attenzione feconda che è il terreno più fertile per apprendere l’arte della scrittura che in fondo non è che uno degli specchi dell’arte di vivere.

Appuntamento quindi alla prossima settimana con il primo articolo della serie che mi auguro solleciti il vostro interesse e la vostra curiosità.

Intanto, una suggestione

Vi lascio con una citazione della prefazione che Oswald Wirth scrive al suo testo in cui riconosce al suo mentore Stanislas de Guaita, il merito di averlo accompagnato sulla strada della conoscenza simbolica dei Tarocchi e per tale via di averlo condotto verso una più profonda conoscenza di se stesso.

Quando si riesce a far parlare i simboli, essi superano in eloquenza qualunque discorso, poiché promettono di ritrovare la Parola Perduta, cioè l’eterno pensiero vivente del quale sono l’espressione enigmatica.

 

Preparatevi perché si comincia con l’arcano della Forza.

Che per uno scrittore è tutto dire.

 

Non perdetevi i prossimi articoli, iscrivetevi al blog.

 

9 Comments

  • newwhitebear

    i tarocchi? Erano di casa. Non io, refrattario a ricordare senso e significato delle carte, ma mia moglie e mia figlia. Preferisco leggere le stelle. Però curioso come sono aspetto il primo input

  • Brunilde

    Ho sicuramente bisogno di ogni aiuto possibile per capire quanto mi appartiene la storia che sto scrivendo e perchè sento il bisogno di farla uscire.
    Attendo anch’io in prima fila:oltre che bassa sono pure molto incuriosita!

    • Elena

      Ma insomma, tutte basse queste Volpi? E io che ti immaginavo la valchiria del blog :D. Scherzi a parte, come dicevo a @Sandra, siamo pronte. venerdì si comincia. Ma prima un paio di post, di cui uno una bella sorpresa (per me). Buona domenica a bagno

    • Elena

      E che forza sia, cara Sandra! Ho già preparato il post, esce venerdì, sono molto molto emozionata per questo nuovo viaggio nella scrittura e nella magia! E poi non sei bassa, solo che vuoi lasciare un po’ di spazio anche agli altri :))))
      baci e a presto

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