Passione vela

Noi, orfani della Festa di Primavera in Croazia

La notizia ha cominciato a trapelare nell’autunno scorso, mesta mesta si è insinuata nelle nostre giornate terricole. Come il venticello che prelude alla tempesta, avete presente? Uguale.

Sul famigerato social network più invasivo del mondo, Facebook, i velisti d’Aprile, quelli abituati già da prima di Natale a sognare la Croazia, il mare, le isole, le lunghe navigate e le serate in compagnia a sparar velate, hanno cominciato a prendere coscienza di una ferale notizia. La Festa di Primavera non si farà.

Improvvisamente sono cadute a terra le attrezzature che già stavamo predisponendo all’uopo e abbiamo fatto tutti, su questo sono pronta a scommettere, la stessa faccia, quella dei bimbi a cui è stato tolto il gioco più bello da sotto il naso!

In un amen ci siamo trovati orfani della Festa di Primavera organizzata dalla Eritros.

Cos’è Cos’era la Festa di Primavera in Croazia

Noi, orfani della Festa di Primavera in CroaziaPer coloro che non ne sapevano nulla, anche la fine di condividere con noi il nostro dolore, vi dico in due parole cos’era la “fu” Festa di Primavera.

Si trattava di una settimana di barca a vela in Croazia organizzata dalla Eritros, un’agenzia di noleggio di imbarcazioni di Torino, che storicamente è sempre stata legata all’organizzazione di questa settimana di regate ufficiali, con tanto di Ufficiale di Regata croato.

La Festa si svolgeva nelle acque croate delle splendide Isole Kornati, che in primavera danno il meglio si sé, spesso anche come vento.

La scelta di non ripetere l’esperienza avrà naturalmente solide ragioni di cui però nessuno di noi conosce. Insomma, siamo rimasti a piedi e tanti saluti.

Non ci resta che prendere atto e ringraziare Daniela e Luigi per aver in questi anni messo in piedi un’organizzazione complessa e faticosa ma che ci ha fatto divertire e fare esperienza di mare, insieme.

E il tema per tutti noi è stato ed è: che si fa?

Non so come hanno reagito gli altri orfani della Croazia, noi siamo a terra, ve lo diciamo già, in tutti i sensi. Te ne accorgi adesso che avresti dovuto partire per l’appuntamento tanto atteso, occasione per molti velisti non solo piemontesi di rivedersi in acqua a sfidarsi con barche che ormai ci scambia, di anno in anno, alla ricerca della più performante, la più veloce, insomma quella vincente.

Perché sarà anche stata una Festa ma l’obiettivo è assolutamente vincere tutte le gare.

Le barche in acqua

L’edizione 2017 sarebbe stata la XIX, 😥  Da circa una ventina dì anni gruppi di marinai Croatia addicted si sono sfidati nelle acque fresche e blu tra le isole. Con che barche?

Ho scherzosamente descritto le tre tipologie di flotte:

  • La working class: le barche più piccole e conseguentemente più economiche. Elan 333 (ma inizialmente si regatava su Elan 31, chi di voi se li ricorda?) un’imbarcazione di 10,5 mt f.t. con una superficie velica di 60,4 mq, armo Spinnaker, con due cabine e un bagno, ultima produzione 2006. Una barca con i suoi anni e su alcune si vedevano tutti.
  • La middle class regatava su Elan 340, stesso progettista dell’Elan 333 ma nuove dimensioni: 9,9 mt f.t. (avete notato la finezza del “poco sotto i 10 mt” 🙂 ), con una superficie velica di 71,70 mq, armo Spinnaker, due cabine e un bagno. La versione successiva alla Elan 333, prodotta dal 2006 al 2013. Una barca interessante e molto prestante.
  • L’Upper Class regatava sul mega First 35, davvero un barcone rispetto alle altre. Devo premettere che a me piacciono i Beneteau, il cantiere che produce i First. Sono barche solide, prestanti e veloci. Mi danno sicurezza. Timone a ruota, barca marina, disegno Farr. Lunghezza f.t 10,85 mt, baglio 3,64 (come le altre più o meno) due cabine eun bagno, 72,4 mq di superficie velica. La signora della Festa

Io sono sempre stata working class e me ne vanto!

Non vi lasciate però confondere dai numeri, perché abbiamo visto Elan 333 attestarsi saldamente in testa alla classifica (beh qualche volta  è capitato anche a me e al mio equipaggio, come l’anno scorso) .

Se quest’anno si disputasse la diciannovesima festa oggi saremmo tutti in fibrillazione, a lanciarci sfide da lontano per poi trovarci un venerdì sera in viaggio verso Zara, Sukkosan o Bjograd per affrontare le circa dieci ore di viaggio necessarie per raggiungere i porti, prendere in consegna le  barche, fare la solita scena della scelta degli spi migliori (chi arriva prima ha la meglio) e poi trovarci a bere birra e a mangiare carne alla griglia insieme agli amici.

Staremmo studiando il Bando di regata (date un’occhiata a quello dell’anno scorso) e le cinque prove previste, una al giorno. Regate tra le isole attraverso le quali alla fine della settimana avremmo fatto il giro di tutta la zona!

Miglia su miglia in allegria.

Quest’anno siamo tutti orfani. E si sente.

Abbiamo tentato di riorganizzare qualcosa in proprio ma non ci siamo riusciti. Insomma, il mare di primavera mi mancherà e sono sicura anche a voi.

Se c’è qualcosa che si muove…. Fatecelo sapere che lo facciamo circolare. E intanto beviamo un boccale di birra alla salute della gloriosa storia delle Festa di Primavera. Cin!


Per chi volesse curiosare tra le pieghe della Festa del 2016, ecco gli articoli in cui ne avevo parlato:

Sailing in Croatia drives me crazy 

Long way Zadar

Al traverso nel mare di Murter

Una bolina lunga 20 miglia

Epreuve Navigatuer

L’ultima regata

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