Il mondo con i miei occhi

Quando dire basta

 

Sarà capitato anche a voi di fermare bruscamente la vostra corsa a un certo punto della salita. La pendenza era impervia e lo sapevate da tempo, ma avete continuato a salire.

Volevate farlo, dovevate farlo.

Poi qualcosa vi ha fermato e vi ha urlato nell’orecchio ” Quando è troppo, è troppo!”

E per fortuna! Vi siete accorti che il vaso della vostra sopportazione era oramai colmo e avete deciso di fermarvi.

Potrebbe addirittura essere stato il vostro corpo ad averlo fatto, piantandovi lì una influenza o qualche altra cosa, oppure parole sagge, frasi che vi si sono scolpite nella memoria, giunte a voi da qualcuno cui dire grazie nel momento opportuno.

Frasi che avete saputo ascoltare e che vi hanno convinto che quando è troppo occorre fermarvi. E l’avete fatto, anche se vi è costato caro. Così avete avuto occasione di voltarvi un istante appena in tempo per vedere dove avete esagerato e perchè.

A me è già capitato. Queste sono le frasi che, al momento opportuno, mi hanno aiutata a dire basta e a ricominciare con un’altra marcia.

Quando è ora di dire basta

Quando è ora di dire basta

Quando e cose pesano come un macigno sulla schiena

Tutti noi abbiamo una serie più o meno infinita di cose a fare, è il nostro mondo odierno dal quale spesso non riusciamo a fuggire.

Non tutte queste cose sono per noi davvero importanti (le cose davvero importanti per me sono queste) ma non è detto che non vi teniamo molto lo stesso, per abitudine, consuetudine, emulazione.

Ad altre teniamo un po’ meno, ma, ahimè, succede che dobbiamo farle lo stesso. In questa sfera si colloca spesso il lavoro, ma anche gli impegni familiari, gli appuntamenti con le maestre dei vostri figli e… l’elenco è lungo!

Qual è il primo modo per accorgervi che per voi è troppo?

Semplice, pesano sul vostro collo come una vecchia cervicale incallita!

Vi irrigidiscono in movimenti standardizzati, ripetitivi, non voluti, obbligati. In una parola, vi inchiodano. Ha senso farsi venire la cervicale o quant’altro per cose di questo tipo?

Siete come un criceto nella gabbietta?

Vi siete mai sentiti come un criceto nella sua gabbietta? Alle prese con il suo gioco “preferito”, correre dentro una ruota per non arrivare mai?  A chi non è mai capitata una sensazione del genere? Nessuno!

Quando siamo in situazioni come questa, la nostra capacità di dire basta rallenta in misura inversamente proporzionale alla velocità con cui corriamo nella gabbietta.

Fino a quando non pronunciamo la fatidica frase: quando è troppo è troppo, continuiamo a correre in cerchio senza arrivare mai. Siamo stanchi, sopraffatti, incapaci di porci l’unica domanda che in momenti come questi importa:

Ma come ci sono arrivata io fino qui?

E poi 

Come ne esco?

Se anche rispondere a queste domande vi pare complicato, sappiate che il solo fatto di averle poste vi fa guadagnare spazio dentro di voi!

Prendete fiato e pensate a ciò che state facendo: se sta diventando un macigno che trascinate senza più pensarci, allora è troppo e bisogna lasciare andare qualcosa.

Altrimenti, care Volpi, la vita vi cuocerà a puntino.

Non siete mica Superman! 

Non sarete mica tra coloro che si sono convinti di somigliare a Superman? Mi viene facile dire che non potete appartenere alla schiera dei supereroi, perché non esistono, ma mi rendo conto che a volte siamo così presi dalla nostra quotidiana corsa che diamo per scontato di avere risorse inesauribili, semplicemente perché nessuno ci ha mai presentato il conto!

Sapete che esiste una vera e propria “Sindrome di Superman“? Vi segnalo questo articolo che spiega in modo semplice e immediato di cosa si tratta.

In poche parole di solito la persona affetta ritiene di essere superiore alla media degli esseri umani, di poter fare tutto da sé e di essere infallibile.

Una sindrome che nasconde molti altri problemi e che nell’immediato porta il soggetto  a pensare di avere energie inesauribili.

Risultato? La bollitura è dietro l’angolo. Non provate per credere, fidatevi e dimenticate i fumetti. Quelli lasciateli a chi non deve guadagnarsi da vivere.

Attenzione agli elenchi di cose da fare

Chi non li ha utilizzati per ricordarsi le cose da fare? Gli elenchi sono il migliore amico che abbiamo quando siamo oberati di impegni e temiamo di dimenticarne qualcuno.

Anche questo può darsi che vi risuoni, io ne ho usati a bizzeffe. Fino a quando non gìho detto basta.

Quando le cose da fare diventano tutte prioritarie, allora non ce n’é nessuna che lo sia davvero

Questo ci porta a dire che gli elenchi sono funzionali soltanto a creare nella nostra giornata un’infinita sequenza di cose da fare e di attività da spuntare. Che alla fine spuntano noi.

Quando è troppo, allora eliminare qualche punto aiuta a temere a mente soltanto le cose veramente importanti. Le altre, nella maggior parte dei casi, possono essere rinviate all’indomani. 

Non sapete da dove cominciare? Facile!

Fate un elenco delle cose che in questo periodo vi affannano e che magari sono responsabili della scarsa qualità del vostro riposo. Procuratevi un foglio abbastanza grande, è molto probabile che l’elenco sia lungo. Ora ora osservatele bene. Probabilmente molte di loro sono responsabili del vostro essere più nervosi del solito, irritabili, stanchi e insoddisfatti. Bannatele, insomma tirate una riga sopra con la matita rossa. Non provate una bella sensazione?

Imparate a cancellare ciò che non serve più

Eh lo so che siamo abituati ad aggiungere. Quando è troppo invece, bisogna, togliere, eliminare, cancellare. Guardate il vostro elenco di cose da fare: solo a guardarlo l’ansia vi pare che ritorni.

Ce cosa dovete fare?

Cancellare tutte le attività che non sono assolutamente necessarie. Procuratevi una bella matita blu e procedete. Blu, mi raccomando. I colori sono importanti. Non fate i furbi. Ho visto che ne avete lasciata qualcuna che sapete benissimo che potrebbe non essere fatta ma che vi siete detti che forse, potreste mantenerla e… cancellate pure quella! Immediatamente! Vi tengo d’occhio 😉

 

Quando è troppo è troppo! Concedetevi il piacere di cancellare. Fatelo con leggerezza e godetevi questo momento di puro godimento e libertà.

 

Ora ciò che è troppo dovrebbe essere stato bannato dalla vostra giornata. C’è qualcosa che tuttavia è rimasta, nell’elenco delle cose importanti o nascosta nel vostro cuore.

Pensateci su un momento. Quella è la cosa veramente importante! Dedicatele l’attenzione che merita. Ora avete il tempo per  farlo.

Un’ultima cosa: pronunciate dei noDispensateli gentilmente e amorevolmente, ma con fermezza.

Fatelo come se steste consegnando un dono a voi stessi. 

E ditemi se avete apprezzato questi suggerimenti utili quando tutto è troppo!

 


 – Tre buone ragioni per dire no e proteggere la nostra scrittura

 – 7 buone ragioni per dire di no a un editore


 

20 Comments

  • elettasenso

    Penso che sia giusto darsi dei limiti. La domanda che dovremmo farci è: a quale scopo?
    Cioè: a quale scopo io mi muovo facendo tante cose contemporaneamente, buttando molti progetti, tenendo in mano tante cose come le braccia della dea Kali?
    Poi arriva lo stress. Ne vale la pena?
    Per me no. Per questo ho imparato, nel tempo, a concedermi l’otium. A stare tranquilla . Ieri, per esempio, ho rinunciato a una salita in vetta ( per stare alla tua metafora ) e mi sono dedicata tempo disteso per leggere leggere leggere e riposare. Silenzio e pace.
    Come scrivi tu, Elena, non siamo super eroi nè aspiriamo a prendere medaglie d’oro. Scegliere di darci del tempo vuoto accresce davvero l’energia e la creatività.
    Poi quella unica cosa che faremo sarà più carica di benessere.
    Un abbraccio e un sorriso
    Eletta

    • Elena

      Cara Eletta, parole sagge. Ci sono persone che non smettono mai di “creare”, ovvero di mettersi in un rapporto di scambio e modifica di ciò che hanno intorno. Io sono tra quelle. Credo sia questa la ragione per cui ho molte “iniziative”. Ci rido spesso su ma a volte mi accorgo che è davvero troppo. Così mi fermo, faccio il check, e riparto. Ho imparato che se anche mollo un pò, lascio andare, non succede nulla. Anzi. Poi produco le cose migliori. Anche in questi giorni è andata esattamente così

  • Banaudi Nadia

    Credo di seguire i tuoi consigli in maniera inconsapevole da un po’. Ho infatti bandito certe persone e situazioni dalla mia vita, in più ho scientemente deciso devono rientrarne altre utili al benessere mio e della famiglia. Dire basta è obbligatorio altrimenti le energie si regalano a chi non lo merita. Sarà per questo che ultimamente in casa è entrata una cucciola di micia i cui effetti terapeutici stanno già allargandosi a macchia d’olio? Speriamo, per quanto mi riguarda ce la metto tutta.
    Il titolo del tuo prossimo libro, sono andata a curiosare su internet, e se non ho cannato è una pianta, quindi sono curiosissima di capirne collegamenti e motivazioni.
    E in bocca al lupo per la conferenza, o vento in poppa, fai tu.

    • Elena

      Cara Nadia, devo aggiungere un punto all’elenco! D’accordissimo sulla necessità di allontanare le persone che sono “spugne energetiche”. Gran parte della stanchezza deriva infatti da tempo utilizzato ad ascoltare lamentele e situazioni ammorbanti!
      Per quanto riguarda la Pet terapy ci credo fermamente.
      Su Cáscara amici mia sei fuori strada…. Non è una parola Italiana….

  • Barbara

    Ero giunta a leggere il punto 6 e mi stavo dicendo: si è dimenticata che bisogna imparare a dire NO.
    Ed era il punto 7! 😉
    Siamo in un’epoca in cui tutti vogliono tutto subito e meglio se gratis. Ma l’unica risorsa inestimabile al mondo è il nostro tempo, non sappiamo quanto ne abbiamo e non si può comprarne altro. Perciò dobbiamo essere oculati nella gestione del tempo, anche e soprattutto nel lavoro. Bisogna imparare (perchè non è facile!) a dire NO.
    Ricordiamoci anche che non si può aiutare chi non vuol essere aiutato, ovvero quelle persone che arrivano da te lamentando di stare male, per questo o quell’altro motivo, ma dopo due, tre, dieci volte che cerchi di dare una mano e vedi che sono solo stessi a remare contro la soluzione, lascia perdere. In realtà, gli va bene così.
    Infine, quando tutto è urgente, nulla è più urgente. Che ci sono state giornate in cui tutti chiedevano la mia attenzione con urgenza, magari le stesse persone. E allora niente davvero lo è più.
    Anzi, la vera urgenza è sempre e solo la salute. 😉

    • Elena

      Ahahah sta volta non mi hai preso in castagna! 🙂 Davvero le cose sono urgenti? Io ho sempre avuto questa attitudine, che mi creava un’ansia inenarrabile. Quando ho capito che se anche ne mollavo una non succedeva nulla come già dialogavamo con Nadia, è stato davvero un sollievo. Aggiungo però, a integrazione di quanto ci siamo dette, che non è sufficiente dire un NO: Bisogna mantenerlo. A volte è più complicato che dirlo…. E? così anche per te? Un abbraccio

      • Barbara

        No. (ehehehe :P)
        Ci sono stati momenti in cui, per entusiasmo su alcuni progetti, ho detto troppi si, certo in quei momenti ci credevo. Poi mi sono ritrovata a fare tutto il lavoro da sola, perchè gli altri avevano sempre scuse (o avevano imparato a dire di no meglio di me). E sono arrivata al limite. Per un informatico è facile: qualsiasi persona sappia cosa fai ha sempre da chiederti qualcosa, dal classico “me lo fai un sito?” (risposta: “Certo, quanto pensavi di spendere?” 😉 ) al “devo comperare un cellulare, cosa mi consigli?” (“non lo so, che dice Google? io giro ancora col vecchio Nokia…” – non è che perchè lavoro con i computer, allora io aggiornata sui prezzi di qualsiasi componente o aggeggio elettronico)
        Il fisico mi ha dato lo stop e sono diventata più egoista. Il tempo è mio, prima di tutto.

        • Elena

          Ah guarda ché il fisico ti dia lo stop è assodato, ne avevo addirittura scritto qui. Si vede che ho un pò la tendenza a caricarmi di impegni… È che mi piacciono un sacco di cose .. Chissà perché la gente appena conosce il tuo lavoro pensa al modo in cui può guadagnarci qualcosa… Interessante no?

  • davidgrasselli

    Ciao Elena
    Ho detto basta ad un matrimonio 🙂 Certo è stata dura, ma l’esperienza mi è servita per uscire da un limbo e capire chi ero… e chi sono.
    😀 Adesso ovviamente ne cerco un altro, ma in prospettiva è molto diverso 🙂 parto col piede giusto.

    • Elena

      Caro David,
      grazie per aver condiviso qui la tua personale situazione. Chiudere una storia è un momento molto delicato per la nostra esistenza. Ricordo quando capitò a me, di chiudere una relazione durata quasi dieci anni, la più lunga della mia vita. Sono momenti in cui davvero pesi tutto e magari hai sopportato, atteso paziente e sperato a lungo. Ma quando troppo è troppo, non è così ;)? Ti auguro davvero di partire col piede giusto. Immagino significhi qualcosa di particolare per te questa affermazione… un caro saluto

      • davidgrasselli

        Prendiamola così 🙂 adesso so cosa cercare, cosa posso accettare e cosa no. scelgo meglio.
        Una compagna è un supporto, un sostegno. Non voglio più arrivare all’estremo con una compagna, deve essere una parte di me, della mia vita.
        Ad una situazione esterna si può dire anche basta, anzi, dobbiamo dirlo se non ci fa sentire a nostro agio. Ad una famiglia no 🙂

        • Elena

          Sono d’accordo con te sul fatto che sia impossibile dire basta a una famiglia. A una relazione sbagliata e opprimente Sí. Ma sé è difficile compiere scelte su questioni più leggere come quelle trattate nell’articolo, é dire dei no, con le relazioni è difficilissimo. Ma si riparte più leggeri. Ti auguro di soddisfare i tuoi sogni David

  • Giuseppe

    Prendere una pausa da tutto ogni tanto è sacrosanto. Cerca di riposare: in questo periodo troverai pace e serenità. E poi ritorna più grintosa che mai!

    • Elena

      Ciao Giuseppe, il mio “ritiro” è terminato. Domani tornano le Pillole d’autore e martedì l’articolo post silenzio. È stato davvero un momento importante. Grazie per il tuo incoraggiamento.

Che ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.