Scrittura creativa

Come si fa una sinossi?

Parlando di sintesi, qualche articolo fa, ho portato come esempio la stesura di una sinossi (articolo a questo link).

La sinossi non è solo la capacità di sintetizzare la storia, ma metterne in luce le linee di fondo, senza svelarla. Lasciare spazio alla fantasia del lettore permette di incuriosirlo e dunque di attirarlo ad acquistare e leggere un romanzo.

E’ il nostro biglietto da visita. Per questo dobbiamo scriverla al meglio.

Come si scrive una buona sinossi?

Ho rivolto questa importante domanda a Claudia Franch, redattrice per la Casa Editrice torinese EDT, quella delle mitiche Lonely Planet!

Ecco cosa ho ricavato dai suoi preziosi suggerimenti.

Grazie Claudia per la tua disponibilità! 🧡

Come scrivere una sinossi

Come scrivere una sinossi

Per scrivere la scheda libro da inviare a un editore, presentare un romanzo in uscita o appena uscito ai librai o, cosa che riguarda tutti gli scrittori specie nell’ambito self, scrivere una quarta di copertina, dobbiamo scendere a patti con la sinossi.

Sinossi è letteralmente il riassunto di un’opera che cambia taglio a seconda del destinatario, diventando così la sintesi ragionata delle caratteristiche di un libro.

In una CE di solito è la redattrice o il redattore che si occupa delle schede libro e delle sinossi che si rivolgono non solo al lettore, ma prima ancora ad agenti e librai affinché li propongano al mercato editoriale.

Dei librai ognuno di noi ha esperienza, ma forse non tutti abbiamo avuto a che fare con gli agenti: si tratta di promotori editoriali che utilizzano le sinossi per presentare i libri pubblicati ai librai e supportano l’autore nell’ardua impresa di “piazzare” il romanzo.

Scrivere una buona sinossi è il modo migliore per renderlo accattivante, non solo nei confronti di chi lo deve promuovere, in una vetrina o presso una fiera, ma anche per chi lo acquisterà e, sperabilmente, lo leggerà!

Parlare in sintesi di tutte le caratteristiche del libro permette di mostrare ogni sua potenzialità: dai contenuti, ai pregi dell’autore, dai motivi per leggere il libro o il romanzo in questione, alle atmosfere che genera.

Una versione decisamente più commerciale rispetto alla sinossi schietta di una scheda libro!

Gli strumenti di presentazione editoriale di un libro

Vediamo brevemente quali forme di descrizione/presentazione della sintesi di un libro sono a disposizione di Case Editrici o autori indipendenti e le loro differenze.

La scheda libro

In una scheda libro la sinossi ha un carattere più analitico, poiché contiene informazioni su trama, autore, stile e genere e descrive sinteticamente i punti di forza del libro.

Serve per evidenziare l’idea di fondo del volume o del romanzo ed è rivolta all’editore.

La quarta di copertina

La quarta di copertina ha un carattere prettamente commerciale; è una delle prime cose che chi seleziona un libro nota e utilizza per valutarne l’acquisto.

Per queste ragioni la quarta di copertina deve incuriosire il lettore e convincerlo a leggere il libro che ha preso in mano, magari tra tanti sullo stesso scaffale.

Non svela mai tutta la trama, ne dà un assaggio. A differenza della scheda libro, la quarta è direttamente rivolta al pubblico finale.

La scheda di presentazione

Quando parliamo di scheda di presentazione per i librai (e per gli agenti), oltre alla sinossi della trama, introdurremo anche informazioni commerciali. Per questa ragione di solito ed è redatta direttamente dallo staff della casa editrice.

La scheda di lettura

Per completare il quadro, ecco la sinossi delle schede di lettura, di cui si occupa chi legge i manoscritti che ne stila una valutazione di massima per la CE.

Uno strumento importantissimo per un nuovo autore che si affaccia alle porte di una determinata casa editrice!

La scheda di lettura di solito comprende:

  • sinossi (nel senso stretto di riassunto)
  • analisi di stile, temi e personaggi
  • identificazione di punti forti/deboli
  • valutazione personale.

Di recente ho scoperto che alcuni premi letterari offrono, gratuitamente, schede accurate di lettura del libro. Un’occasione imperdibile per avere un punto di vista qualificato, anche in caso di mancata selezione per le finali del premio!

Caratteristiche di una buona sinossi

Indipendentemente dal suo utilizzo finale, la sinossi deve avere un linguaggio semplice e curato. Deve essere oggettiva e accattivante, senza esprimere giudizi sul contenuto.

In una sinossi spiegheremo la trama nel modo più lineare possibile, individuando tutti i punti principali della storia compresi inizio, fine e svolte principali nell’intreccio.

Non possono mancare indicazioni su personaggi, contesto storico e luoghi.

Una buona sinossi dunque richiede la decostruzione di un romanzo e l’identificazione dei suoi punti essenziali.

La sintesi è importante e occorre che sia piuttosto breve.

Per fare un esempio concreto, una sinossi potrebbe occupare mezza, al massimo una cartella (che equivale a circa 2000 battute).

Piccoli segreti per un lavoro efficace di stesura

Per imbastire la sinossi è utile pensare per schemi e fare una scaletta della trama. Un lavoro che si può fare in base ai capitoli o in base alle linee narrative.

In ogni caso, bisogna scremare per approssimazioni successive, finché non si è soddisfatti e poi riconfezionare il tutto in modo discorsivo.

Non fermatevi alla prima stesura!

La prima stesura, come intuiamo, non è mai quella definitiva. Potreste scrivere una prima versione e da lì decidere come sintetizzarla, tagliando e cucendo al meglio, guardando al vostro romanzo come una sarta guarda al suo miglior capo confezionato!

Individuare i punti di forza del romanzo

È utile individuare il punto di forza del romanzo, che sia di contenuto o di forma. Questo passaggio è particolarmente importante e richiede un’attenta valutazione. Potremmo avere bisogno di ascoltare anche le opinioni dei nostri beta reader per definirlo, o, se ne possediamo uno, di un editor.

Cominciate dal tema trattato, oppure da un personaggio particolarmente riuscito. Ma anche un particolare contesto storico o l’innovazione apportata nella scrittura sono binari utili.

Potreste anche fare un accenno ai riferimenti culturali dell’autore come validi punti di forza.

Se c’è uno stile forte, un tratto originale, si può approfittarne e utilizzarlo come chiave per generare interesse, specie per un testo scritto da un autore emergente, ancora sconosciuto.

L’altro segreto, che segreto non è, è leggere tante schede libro ed esercitarsi nella stesura, poiché l’allenamento aiuta, come sappiamo bene.

Claudia per esempio legge tutte le schede di tutti i libri che pubblica la casa editrice per cui lavora.

Un’occasione unica per apprendere da altri e introdurre correttivi a ciò che fate con impegno, ogni giorno.

Chi scrive le schede infatti è sempre qualcuno che conosce il libro in modo approfondito. Quando si tratta di titoli non ancora pubblicati, di solito si tratta o dell’editor o del coordinatore di redazione, gli unici che sono già al lavoro sul testo, talvolta in collaborazione con l’ufficio marketing, che aiuta a individuare i punti di forza commerciali (sempre perché le schede libro hanno una finalità commerciale!).

Se si tratta di libri tradotti, si può facilmente trarre ispirazione dalle schede in lingua originale.

Se invece avete a che fare con un saggio, tenete conto che in questi casi il lavoro è leggermente diverso da quello che faremmo con un romanzo: occorre concentrarsi sull’argomento principale e sul taglio della scrittura

Quando invece le pubblicazioni sono rivolte a un pubblico dell’area ragazzi, occorre utilizzare un linguaggio adeguato a loro nel testo ma più specifico per coloro che nei fatti selezioneranno e acquisteranno il libro per conto loro, di solito genitori o adulti.

Quanto tempo impiegare per scrivere una sinossi?

Non dobbiamo avere fretta. Quando abbiamo terminato la stesura siamo portati ad accelerare tutte le fasi che ci permettono di mettere sul mercato la nostra opera, il prima possibile.

Bene, l’entusiasmo ci aiuterà. Ma senza perdere di vista la qualità.

Considerate il lavoro sulla sinossi la vostra ciliegina sulla torta. Fate in modo che sia bella rossa e gustosissima!


E voi care Volpi, come vi regolate per la stesura di una buona sinossi?

Avete qualche ulteriore esperienza o suggerimento da raccontare?


8 Comments

  • Franco Gabotti

    Alla luce delle tue preziose indicazioni, del primo romanzo ho scritto una sinossi scadente quindi è da rifare e bon.
    La seconda che mi aspetta mi pone di fronte ad una narrazione complicata da molti personaggi, alcuni non si conoscono e non si incontrano mai, e da storie che però si intrecciano in un abbraccio di comuni intenzioni; non mi piace l’idea di scriverne un riassunto e ho già provato a limitare la sinossi alla stesura di un tappeto di suggestioni inerenti, ma temo che agli addetti ai lavori la cosa non interessi.
    Ho anche capito che quando mi si chiede di spiegare i miei due romanzi in poche parole, vorrei scappare via prima di rovinarne la reputazione.
    Quindi nessun suggerimento utile perché ho tutto da imparare.

    • Elena

      @Franco il tuo commento mi ha strappato un sorriso perché anche io sono iper critica con le mie sinossi e mi sono identificata. È piuttosto improbabile che le cose stiano come racconti. L’intreccio dei personaggi che ci fai “annusare” è già di per sé uno di quei punti su cui investire. Hai provato a rivolgerti qualche domanda? Per esempio : che cosa lega tizio e Caio? Su quali strade parallele viaggiano? Qual è il centro della città storia? Come finisce? Dove si complica? Sono solo alcuni esempi ma a me di solito sono utili per individuare una traccia su cui lavorare. E poi, divertirsi a tagliare! Buon lavoro!

  • Giulia Lu Mancini

    Se parliamo di sinossi per presentare un libro a un editore credo di non essere molto brava, ho sempre paura di scrivere troppo o troppo poco, tra l’altro visto che scrivi dei gialli c’è sempre il rischio di svelare parti fondamentali della trama che potrebbero togliere suspense. Per il mio thriller “Il male non perdona” avevo inviato la proposta ad alcune case editrici senza buon esito (magari la mia sinossi non era granché). Terrò presente questo tuo post nel caso decidessi di riprovarci in futuro (cosa improbabile ma non si sa mai). Riguardo invece la sinossi intesa come quarta di copertina mi sono specializzata in questi anni di self, all’inizio la facevo sempre troppo lunga ora ho capito che deve essere breve con pochi tratti essenziali e succulenti per attrarre il lettore, cosa quindi parecchio difficile. Io comunque la butto giù di getto poi passo giorni a rifinirla e cesellarla, non posso studiare le schede dei libri ma mi leggo tutte le sinossi-quarte on line di romanzi dello stesso genere…

    • Elena

      Ciao Giulia, ti rispondo mentre sto in viaggio verso… Bologna! Vedo che alcuni suggerimenti di Claudia li segui già, come quello di leggere ciò che fanno altri, per me un consiglio che ne vale cento. Sulle quarta di copertina la tua esperienza conta, con i gialli poi, come affermi, è ancora più complicato. Personalmente ho qualche difficoltà con le schede libro, specie nella parte per così dire prettamente commerciale. Penso che dipenda da una remora nel promuovermi che mi affligge anche in altri contesto ahimè ma che nella promozione dei miei romanzi, eccetto il parlarne in pubblico, mi danneggia. Ci devo lavorare su. Anche perché le CE hanno poco tempo e devono essere colpite dai primi vagiti della scheda. Ci devo lavorare su!

  • newwhitebear

    nell’articolo che hai citato ho cercato di spiegare come penso si debba scrivere una sinossi ma evidentemente sono del gruppo ‘predica bene ma razzola male’ perché alla fine ne escono delle schifezze. Per la quarta di copertina che ritengo uno specchietto per le allodole di norma non metto nulla perché io non le leggo mai. Di certo faccio male ma è più forte di me.

    • Elena

      Non leggi le quarta dietro copertina? Io dopo la copertina sono la prima cosa che guardo, specie se non conosco l’autore. Mi affascina non solo la sinossi ma la sua biografia. Se è ben fatta dice molto in pochissime righe. Per me è sempre stato molto importante conoscere chi mi racconta una storia… Stabilisce un legame invisibile… Da quel che ho letto di tuo, non mi pare tu abbia un problema con la sintesi

  • Sandra

    La sinossi è un mio punto debole, fatico a concentrare tutta la storia, e nei casi in cui l’editore dà un numero massimo di battute, sforo sempre e poi tocca tagliare qualcosa che già mi era parso troppo stringato. Conosco alla perfezione le regole, e questo bel post mi ha dato una bella rinfrescata professionale, ma applicarle è un’altra faccenda. Mi ci sono impegnata giusto in questi giorni per un romanzo che sto inviando, spero sempre che almeno le prime cartelle del romanzo vengano comunque lette per meglio apprezzare il mio stile del quale mi sento più sicura.

    • Elena

      La sinossi è un osso duro per tutti. Non è facile guardare in modo oggettivo e con uno sguardo ” volo d’uccello” su tutto il romanzo. Siamo troppo coinvolti, amiamo ogni singola pagina, quale scegliere per fare quello che Claudia suggerisce? Credo che il supporto di un professionista o di un buon beta reader sia fondamentale. Anche se alla fine siamo noi che dobbiamo decidere. Anche dove tagliare una sinossi!

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