Scrittore esordiente? Chiedi aiuto all’Oracolo!
Non è uno scherzo e nemmeno una fantasia, piuttosto ti racconto come di recente abbia fatto una piacevole scoperta, il manuale non manuale di scrittura di Giulio Mozzi, Oracolo manuale per scrittrici e scrittori, edito da Sonzogno.
E di questo voglio parlarti perché è un valido aiuto per riflettere sulla propria scrittura e migliorarla!
Ne sentii parlare a qualche settimana dall’esordio su Vibrisse, a questo link e credo di averci messo in tutto due minuti per aprire la app su smartphone e ordinare il cartaceo su Amazon.
Sì, sono un’adepta del commercio elettronico, invoco la clemenza della corte!
Come mai un manuale di scrittura ha attirato tanto il mio interesse?
Le ragioni sono molteplici.
La prima riguarda Giulio Mozzi e la scelta di utilizzare un linguaggio di genere nel titolo; la seconda la mia passione per gli oracoli (avete letto L’arcano della Stella, musa ispiratrice dello scrittore ?) ; la terza la mia compulsione quando un oggetto curioso (e un Oracolo per scrittori di certo lo è) si offre a me in tutta la sua beltade.
Tralascio la terza ragione e mi concentro sulle prime due.
Ma prima voglio che vi godiate la mia video recensione di “Oracolo manuale per scrittrici e scrittori”, sul mio canale YouTube. Non serve solo agli scrittori esordienti ma trovo sia una riflessione utile a ciascuno di noi.
Scrittore esordiente? Chiedi aiuto all’Oracolo
Pubblicare con Marsilio è sempre stato il mio sogno.
Tutto nacque alla scoperta di un Mankell fuori sacco, di cui lessi, dopo i suoi magnifici gialli, Comédia Infantil, pubblicata da questo editore.
Dopo la lettura, che mi piacque molto, sentii un sentimento di gratitudine per l’editore che era andato oltre il consueto proponendomi qualcosa che non avrei scelto e che dunque mi sarei irrimediabilmente persa.
Giulio Mozzi lavora da anni con questa casa editrice e sebbene non riesca a segnalare più di qualche libro all’anno, soprattutto perché ne riceve a tonnellate, non si può perdere la speranza che il prossimo sia il vostro, o il mio 🙂
Si può apprendere in forma diretta o indiretta. Ovvero, si può studiare ed esercitarsi per arrivare a possedere una buona arte scrittoria, oppure si possono leggere quintali di scritti di altri da cui dedurre, per esclusione, quale sia la scrittura vincente, piacevole, fluida e quali errori comuni si commettono quando si comincia a scrivere.
Credo che Mozzi abbia entrambe queste competenze ma è di sicuro la seconda che in questo momento mi interessa.
Comunque sia, è la ragione per cui ho cominciato a seguirlo.
Lo so, a volte è irritante, sagace, fulminante. Sempre spinoso, proprio come un cactus. Che sia un caso che il suo Oracolo manuale sia popolato proprio di cactus?
Dunque perché uno scrittore esordiente dovrebbe chiedere aiuto all’Oracolo?
La passione per gli oracoli
L’altra ragione per cui questo manuale ha attirato la mia attenzione è che sono un’appassionata di Ching (ma questo lo sapete perché ve ne ho parlato qui e qui).
E sebbene i Ching siano un universo di conoscenza alla portata di coloro che sanno interpretarlo, non sono forse conosciuti proprio come un Oracolo?
Potevo resistere all’idea di qualcuno capace di abbinare queste antiche strategie di conoscenza alla mia passione, la scrittura?
Proprio no. E non me ne sono pentita.
Scrittore esordiente? Chiedi aiuto all’Oracolo. Non te ne pentirai.
Come un esordiente può usare l’Oracolo di Giulio Mozzi (ma anche uno scrittore affermato)
Come ci racconta lui stesso nell’introduzione, potete leggere il manuale tutto d’un fiato e annotarvi le cose più significative, oppure aprire una pagina a caso quando sentirete di averne più bisogno e prendere spunto da ciò che vi suggerisce.
Un esempio?
Non stupire il lettore, illudilo. Una narrazione troppo piena di effettacci, di finezze, di gesti plateali, di espedienti inusitati e così via, rischia di lasciare il lettore fuori della porta, pieno di ammirazione ma non coinvolto. Ed è un vero insuccesso quando il lettore finisce con il dire “Che bello questo libro qui, com’è fatto bene. Ma io, che me ne faccio?
In questo caso, ho aperto una pagina a caso ed è venuta fuori questa riflessione che considero molto utile quando scriviamo.
Per quanto riguarda voi, in qualunque modo lo usiate, il bello verrà dopo. Una semplice frase, che magari sembrerà non c’entrare nulla, è pronta per aprirvi le porte dell’inconscio scrittorio e migliorare quello che state facendo.
Chiudo questa riflessione con l’ultima massima del libro di Mozzi:
Inventare è decidere
Che cosa significa secondo voi?
25 Comments
Barbara
Opperbacco! Praticamente l’abbiamo acquistato nello stesso istante! 😀
Lo sto terminando (ho scelto una prima lettura completa) ma vado avanti piano perché ad ogni pagina mi perdo in elucubrazioni e appiccico un sacco di post-it.
E’ stato tra l’altro strano ritrovare nella sua prefazione non solo l’I Ching (celo), Il libro delle risposte di Carol Bolt (celo), le carte di Brian Eno (manca, solo perché costano un bipbip pure usate su Ebay), i talloncini di Probabilità e Imprevisti del Monopoli (celo), ma pure i 6 cappelli per pensare di Edward de Bono??!
Allora non ero così pazza ad averli associati alla scrittura! (ne scrissi nel lontano ottobre 2016)
Soprattutto l’ultima volta che ho scritto del blocco dello scrittore, dato che è una questione spinosa, avevo messo come immagine proprio un cactus!! :O
Comunque ne manca solo un altro all’appello, che pochi usano come oracolo di scrittura, eppure ce l’ho e lo utilizzo. Ma me lo tengo come jolly segreto per un futuro post… 😉
Elena
Qualunque strumento si possa utilizzi, se è utile a farvi vedere l’esito cose da un altro punto di vista allora ben venga. A parte i Ching, gli altri non li conosco. Il manuale è godibile perché dietro non c’è una collezione di buone idee ma la sua esperienza, che è davvero grande. Aspetteremo il tuo jolly Barbara, nel frattempo buona lettura (ma non elucubrare troppo, non serve)
Giulio Mozzi
Grazie, Elena.
Elena
Ciao Giulio, benvenuto. Hai avuto un’ottima idea ti auguro tanta fortuna
Grazia Gironella
Sei davvero portata per fare video! Ottima dimostrazione che il tuo libro sull’arte oratoria ha buone fondamenta. 😉 Il “manuale-non manuale” di Mozzi sembra davvero da leggere, ma non provvederò fino a quando non avrò sbollito il mio, di manuale, che ho appena finito di mettere a posto (uno di quelli da cestinare, va da sé). Il sistema di valori dell’autore fa molta fatica ad assentarsi dalla scena, temo. Sinceramente non so se sono in grado di scrivere senza essere me. Forse lo scoprirò, prima o poi. 🙂
Elena
Aspetta aspetta… Non ho capito, sta scrivendo un manuale di scritture?
Grazia Gironella
Quasi! Qualche anno fa sono usciti due miei saggi sulla scrittura creativa, il primo tecnico, il secondo sull’esperienza di scrivere. Mi è venuta voglia di rielaborare tutto il materiale, adesso che sono libera, e di farli uscire in un unico libro. Ci tenevo, e l’ho fatto. Ormai sono alla copertina, perciò tra un paio di settimane uscirà. 😀
Elena
Fantastico Grazia, lo leggerò senz’altro, tienimi aggiornata!
Giulia Lu Dip
Ho seguito il tuo video, i consigli possono servire ma credo che ognuno debba trovare la sua dimensione scrittoria.
Elena
Certo Giulia, è così. Ma ci sono dritte che servono sempre. La cosa divertente è come il manuale le somministra
Calogero
Per me che sono allergico a manuali e corsi di scrittura non potrebbe esserci suggerimento migliore che collocarli dove meglio stanno: nel cestino 😀
Scherzi a parte credo che le dritte siano risicate e solo per chi riesce a leggere tra le righe. Per farsi un know how decente sarebbe necessario leggere una quantità di manuali con il fine di estrapolare qualche nozioncina qua e là.
L’arte di decidere è merce rara. Anche chi la possiede, spesso non la padroneggia.
Elena
Guarda io non ho mai seguito un corso di scrittura creativa per scelte ma quando me ne capita uno interessante i manuali li leggo. Questo mi ha colpito per il metodo scelto attraverso cui far passare i messaggi, a mezzo molto congeniale per le ragioni che spiego nel video. Dopo di che sono convinta che che tutto serva a a tutti nello stesso stesso momento, ma è difficile escludere a priori ché prima o poi non torno comoda una riflessione o uno spunto…per stare nel tuo commento, a volte bisogna decidere cosa tenere e cosa lasciare ma non è detto che dobbiamo farlo per sempre
Calogero
I manuali non li leggo perché temo di imparare a scrivere a stampo e non mi va. Magari un giorno potrebbero tornarmi utili, ma non adesso.
A onor del vero devo ammettere di aver letto On writing. Comunque l’ho fatto con lo spirito di leggere un’autobiografia… che poi questo è. Due tre cosette tuttavia le ho segnate nel taccuino dei buoni suggerimenti.
Decidere… spero di impare a farlo meglio. Per adesso me la cavo come posso.
Elena
On Writing mi è piaciuto molto, si può dire sia una pietra miliare, ma utile, come gli altri buoni manuali, per riflettere su noi stessi non certo per scrivere a stampo. Ma davvero si corre questo rischio con manuali, corsi, ecc? Mi piacerebbe sentire l’opinione tua e di qualcuno che di corsi ne ha seguiti… Meglio non fare di tutta l’erba un fascio (e vai di retorica)
newwhitebear
lo seguo da tempo ma non sempre sono d’accordo con lui. A volte ha un modo di esprimersi spocchioso.
Elena
Si, hai ragione Gian. Credo sia un vezzo. Io me lo figuro un bonaccione
Luz
Ascoltarti è come sempre un piacere, mi piace come sintetizzi il tutto e come fai risaltare le cose importanti.
Stuzzicante questo manuale, in particolare per il suo nucleo, quello di descrivere o provare a descrivere un metodo attraverso alcuni principi. Credo anch’io che ci sia qualcosa di spirituale in un’arte così complessa e personale come la scrittura. Fa bene poi a smentire la validità a prescindere di un manuale.
Non mi piace molto quel plurale majestatis… perché lo avrà fatto?
Elena
Non ho letto altro di lui ma se lo seguissi un pò sul suo blog ti renderesti conto che sta nel personaggio. E poi nel mondo dell’io, io, io, un noi stona il giusto e ci fa ricordare che ciamo parte di un tutto. Anche le nostre storie lo sono.
Sì, è un buono strumento. Lo suggerisco
Sandra
Sei sempre molto fruibile nei tuoi video, Elena dai capelli ormai belli lunghi. Com’era? il tuo immaginario ne sa più di te? O qualcosa del genere, be’ credo sia così, la difficoltà sta nel ascoltarsi al di là della fatica e della stanchezza quotidiana, perchè poi quando si è provati dalla giornata, e chi non lo è, o da un periodo particolarmente stressante, la voglia di lasciar perdere è dietro l’angolo e tocca in qualche modo rimpolpare l’energia scrittoria, benvengano dunque questi oracoli.
Elena
Se l’oracolo mi restituisse un po’ dell’energia che disperdo durante la giornata sarei più contenta. Sto battendo la fiacca scrittoria, ma per fortuna il mio istinto lavora per me 😉
E il tuo?
Elena
E grazie per i complimenti. Ci teniamo d’occhio da lontano (ma non troppo) ❤️
Banaudi Nadia
Mi piace quel “se trovate un manuale di scrittura cestinatelo”. Credo che sia importante conoscere le regole per poi lasciare che l’intuito personale trovi la sua strada.
Elena
Singolare che lo dica il Mozzi che vive anche di scuole di scrittura e di manuali (come questo). Al di là che la consideriamo una provocazione o un’incoerenza, abbandonare i manuali mi trova assolutamente e coerentemente d’accordo 🙂
Questo si chiama manuale ma manuale non è: se ti capita, acquistalo. Rigorosamente in formato cartaceo. Consultare un ebook la vedo dura 😀
Marco Freccero
Ha ragione: inventare è decidere. Anche perché scrivere non è mai guardare, ma osservare. E osservare arriva da “serbare, custodire”; e per custodire bisogna per forza di cose decidere cosa NON bisogna custodire 😉
Elena
In effetti scrivere è prendersi cura, selezionare, abbandonare, custodire ma mai trattenere. L’attaccamento, a un personaggio, a una scena o a quant’altro, è sempre un rischio. Ci impedisce di osservare al di là dell’oggetto necessario. Ma decidere, Marco, è cosa complicata. Bisogna avere coraggio di lasciare giù qualcosa di noi. A volte il passare del tempo non è sufficiente…